PORDENONE – Pordenonelegge ha cambiato la sua città. In meno di un quarto di secolo, dal 2000 ad oggi, ha inciso tangibilmente sul territorio e sulla percezione che, a detta di molti, l’Italia aveva, e ha oggi, di quest’area a cavallo fra il Friuli Venezia Giulia e il Veneto, percepita un tempo “tutta caserme e Zanussi”.
Pordenone, dal Duemila ad oggi, testimonia concretamente che con la cultura non semplicemente la comunità “mangia”: ma soprattutto progredisce, cresce, consolida prospettive di futuro sostenibile.
Il “caso pordenonelegge”, portato avanti da una Fondazione nella quale confluiscono le Associazioni di categoria e che nel 2023 festeggia il suo primo decennale, si riverbera in una città trasformata, dove oggi abbondano librerie, editori e scrittori, dove ogni anno aumentano i cittadini “consumatori” di cultura e dove i giovani della gen Z e gen Alpha, spesso reduci dall’esperienza come “Angeli” volontari di pordenonelegge, coltivano nuove visioni e desideri per il proprio futuro. «La cultura è produzione – osserva il presidente di Fondazione Pordenonelegge.it Michelangelo Agrusti, che è anche presidente di Confindustria Alto Adriatico – L’abbiamo dimostrato con le valutazioni sulla ricaduta economica del festival.
La cultura potenzia l’attrattività dei luoghi e ne diventa volano di sviluppo. Tante le novità in vista per questo 2023: proseguirà il processo di internaziomalizzazione che è parte del dna di pordenonelegge e del suo cartellone: così come lo scorso settembre a Praga siamo andati fisicamente a incontrare la cultura di un altro Paese, anche quest’anno sceglieremo di stare sull’uscio della storia.
E sul piano del territorio, si confermerà e consoliderà la formula del festival diffuso: nasce quest’anno la Consulta dei Sindaci di pordenonelegge, uno strumento che renderà tutti gli Amministratori, che stiamo via via incontrando, compartecipi del progetto di pordenonelegge nel proprio Comune. Fra le novità di rilievo in cartellone la collaborazione con la Casa dello Studente per un progetto legato ad autori e libri “instant”, che ci potrà accompagnare verso l’inizio del festival, l prossimo settembre».
Proprio la presentazione dell’agenda 2023 di pordenonelegge, insieme al Bilancio sociale del mandato 2018 – 2021 con i dati rilevanti dell’edizione 2022, sono stati al centro dell’incontro di oggi, mercoledì 25 gennaio, al quale hanno preso parte, con il presidente di Fondazione Pordenonelegge.it Michelangelo Agrusti, il direttore artistico di pordenonelegge Gian Mario Villalta e l’Assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli, che ha ricordato «il bel percorso fatto insieme, moltiplicando le collaborazioni sul territorio e contribuendo così alla crescita di tante realtà culturali».
Un saluto è stato portato, in rappresentanza del Comune di Pordenone, dal Consigliere Mattia Tirelli. «Il mondo del libro – ha sottolineato il direttore artistico di pordenonelegge Gian Mario Villalta, illustrando l’agenda delle iniziative 2023 – è esploso con il festival e in seguito con Fondazione Pordenonelegge.it.
Grazie al nostro lavoro sul territorio si è diffusa una consapevolezza nuova, una fascinazione verso la letteratura e la poesia che è andata oltre la lettura. E la poesia sarà filo rosso delle iniziative anche per il 2023: pordenonelegge può infatti annunciare la sua collaborazione con il Premio Strega Poesia: e due saranno i momenti cardine, per l’anno in arrivo. Il primo in occasione del Salone del Libro di Torino, al Lingotto, il secondo proprio nell’ambito di pordenonelegge, nel corso della Festa del Libro il prossimo settembre».
Momento centrale dell’incontro è stato senz’altro quello della “restituzione” dei dati di impatto del festival, con la presentazione del Bilancio sociale: una analisi nel merito è stata portata dal docente dell’Università Bocconi Guido Guerzoni, che ha attivamente collaborato alla realizzazione del progetto: «Nel 2014 – ha spiegato Guerzoni – partivano i primi studi realizzati con pordenonelegge per monitorare l’impatto sociale ed economico del festival: come quelle rilevazioni, anche il primo Bilancio sociale della Fondazione Pordenonelegge.it sarà pietra miliare e riferimento metodologico per altre realtà nazionali. Pordenonelegge è un esempio di piena e virtuosa collaborazione fra realtà pubblica e privata, ed è un brand che vanta oggi una visibilità e notorietà internazionale.
L’effetto pordenonelegge si evince anche e soprattutto dal rilevantissimo impatto comunicazionale, perchè il valore economico della copertura mediatica del festival ruota intorno ai 50 milioni €», Il festival, quindi, come un moltiplicatore tangibile di valore per il territorio, lo confermano le indagini sull’impatto economico e fiscale di pordenonelegge che anche in tempo di pandemia ha perlomeno raddoppiato il valore dei contributi pubblici erogati.
Nel 2022, attraverso l’analisi diretta da Guido Guerzoni in collaborazione con la Direzione Centrale Cultura e Sport della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, si è misurato che nell’ultima edizione 2022, per ogni euro di contributo pubblico erogato la Festa del Libro ne ‘restituisce’ sul territorio 9,29 e sempre nell’ultima edizione ha prodotto un impatto economico di 10.438.060 euro e un impatto fiscale di 835.104,13 euro, con moltiplicatore fiscale pari a 2,09. Il moltiplicatore economico era sceso a 2 nell’anno più tragico del covid, il 2020, quando l’impatto economico del festival sul territorio era stato stimato in €1.830.847.
Nel 2021 l’effetto moltiplicatore era già cresciuto ben oltre 2 €, con una ricaduta complessiva sul territorio stimata in € 3.054.804 e un impatto fiscale di € 247.794. Nel 2019 aveva toccato il massimo con oltre 11 € restituiti per ogni euro investito, e con un impatto economico di € 12.762.595 e un impatto fiscale pari a € 1.266.534.
Eppure la Fondazione Pordenonelegge.it – spiega il direttore Michela Zin – è un valore tanto quanto un luogo. Così come il festival, portiamo nel nome la nostra città: come una chiocciola portiamo la nostra casa, le nostre genti, i nostri valori ovunque.
Siamo fieri che la città di Pordenone risuoni in ogni iniziativa da noi realizzata. È una grande responsabilità, ma anche motivo di orgoglio. Così come lo è un riconoscimento importante, quello di “Istituto Culturale” ricevuto nel 2021 e confermato nel 2022 dal Ministero della Cultura – Direzione generale educazione, ricerca e istituti culturali».