Alberghi, Iva al 23%? Santin “Una follia”

PORDENONE – L’ipotesi sul tavolo del Governo per un aumento selettivo dell’Iva dal 10 al 23 % per chi paga in contanti negli alberghi è per la presidente provinciale di Ascom- Federalberghi, Giovanna Santin, una vera follia di fine estate e una discriminazione su base nazionale.

«Un’idea di questo nuovo Governo per reperire risorse e che riguarderebbe alcuni settori affermati a maggior rischio di evasione ma che, però, sta gettando nel panico gli operatori del nostro settore. La maggiore Iva graverebbe solo su chi pagherà in contanti, mentre chi lo farà con carta credito riceverebbe un rimborso dell’imposta versata in più. Ormai il pagamento negli hotel è effettuato al 90 per cento con carta elettronica. Il provvedimento annunciato, quindi, creerebbe solo un’inutile complicazione: quella di dover ricostruire il sistema di compensazione».

Gli alberghi – sottolinea ancora Santin- sono controllati sostanzialmente da tutti i corpi dello Stato, a partire dalle Questure, quando depositano i documenti dei clienti, per continuare con i Comuni che applicano l’imposta soggiorno, per finire con la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle entrate, a consuntivo.

Per la responsabile provinciale di Federalberghi, in un momento di flessione del mercato turistico, questo Governo deve agire sugli sgravi e sul taglio del cuneo fiscale. E conclude: «Se il buon giorno si vede dal mattino c’è veramente da preoccuparsi e il rischio che qualcuno usi toni forti è alle porte».




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