Alza i veli “Sabbia di Fiume”, romanzo della pordenonese Carla Vettorello

PORDENONE – Il cortocircuito tra social network e narrativa parte da Pordenone, anzi da “Sei di Pordenone se…”, il gruppo Facebook cittadino che conta quasi 14mila iscritti nato a febbraio 2014, divenuto associazione culturale a marzo dello stesso anno.

È Carla Vettorello a farsi ispirare dal flusso dei “post” riaccendendo in lei ricordi e sensazioni.

È così che nasce “Sabbia di Fiume”, opera prima in prosa della poetessa nata ad Aviano e cresciuta a Pordenone.

Il romanzo, edito da Studio Associato ComunIcare di Pordenone, che sarà presentato sabato 17 giugno alle ore 18.30 nel Naonian Happy Hour della “Festa sul Noncello”, è una collezione di flash e riflessione collettiva sul senso di appartenenza ad una città.

“Una sera – scrive l’autrice nella prefazione – dopo una delle riunioni operative, un amico stupito mi dice che ricorda poco di quando era piccolo, io invece ricordo tantissimo. Questa dichiarazione mi mette in allarme perché penso che quanto abbiamo vissuto rischia di essere dimenticato, soprattutto i luoghi, come erano, quello che facevamo in questa città che è sempre stata facilmente vivibile. Sono tornata a casa ed ho cominciato a scrivere ininterrottamente o quasi per due giorni e due notti di fila con l’intento di lasciare un lavoro che ci descrivesse”.

L’opera prende le mosse da due protagonisti, una donna e un uomo, le cui vite scorrono parallele incrociando eventi di storia quotidiana che a tratti confluisce nella grande Storia: il Sessantotto, il terremoto del Friuli, Cernobyl, la crisi economica.

Alle loro vicende, nel corso della narrazione, si aggiungono quelle di altri personaggi, ripresi dalla realtà di ogni giorno. Sono gli accadimenti cittadini il detonatore per un nuovo modo di stare insieme: il terremoto negli anni Settanta prima, l’inondazione del Noncello ai giorni nostri.

La vena di nostalgia delle pagine di Carla Vettorello si coniuga così all’impegno sociale ed alla solidarietà. Allo stesso tempo delinea il profilo di una città tra passato e presente, una sorta di “skyline” che non a caso è il simbolo dell’Associazione.

Come scriveva l’artista maniaghese Armando Pizzinato “Si può amare un paese, un luogo, quanto una persona, se magicamente persona e luogo entrano con te in sintonia”.

Corredato dalle suggestive fotografie di Paolo Celante, Sabbia di Fiume parla a ciascuno di noi e racconta la nostra storia, fatta di cammini intrecciati sugli stessi sassi.




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