L’imprenditrice pordenonese Eugenia Presot vince un premio internazionale

PORCIA – Riconosciuto ogni anno a donne che, nella loro attività professionale, hanno testimoniato di possedere visione, privilegiando l’impatto sociale, la trasparenza nei comportamenti e l’etica, quest’anno il prestigioso Premio internazionale, Tecnovisionarie, vede tra le dieci vincitrici, l’imprenditrice pordenonese Eugenia Presot che guida la Conceria Pietro Presot insieme allo zio e al cugino, Achille e Federico Presot. Sono dieci donne che inventano il futuro nel proprio ambito di competenza, professioniste nei settori che vanno dalla ricerca, al mondo accademico, l’impresa, la pubblica amministrazione e i media. Il compito di scegliere fra le candidate del Premio Tecnovisionarie, di cui è anima e ideatrice Gianna Martinengo, è stato affidato ad una giuria qualificata che ha selezionato le candidate in merito al tema di questa edizione: “Interpretare l’economia circolare attraverso l’innovazione”.

La cerimonia di premiazione si svolgerà a Milano il 19 ottobre a Palazzo Pirelli. In particolare, l’azienda di cui è co-titolare Eugenia Presot porta con sé una storia importante. Fondata nel 1933 da Pietro Presot, l’azienda ha sede sulle rive di un piccolo e curato lago artificiale nel Comune di Porcia, dove produce cuoio naturale.

La manager eredita la quota paterna della conceria di famiglia nel 2014. Da allora si tuffa nella nuova avventura lasciandosi alle spalle, almeno in parte, la formazione agronomica.

“Crede (e spera) in un mondo più green e sostenibile e in questa direzione, con passione e competenza, dirige la crescita dell’azienda” raccontano di lei gli organizzatori del premio. Tra i meriti della manager vi è il “consolidamento dell’anima green dell’azienda attraverso la selezione di progetti mirati prevalentemente al risparmio idrico ed energetico”.

Questi rivolgono, oltretutto, “grande attenzione alla riduzione degli impatti dell’attività produttiva sul contesto urbano nel quale l’azienda si trova ad operare”. Negli ultimi anni, l’azienda ha rilanciato gli investimenti in progetti di sostenibilità a livello ambientale, sociale e di sicurezza. Tra i progetti aziendali, l’installazione dell’impianto fotovoltaico di ultima generazione.

Due anni prima era arrivato il sistema accessorio di supporto al depuratore aziendale per il recupero dell’acqua pulita, il rinnovo e potenziamento del sistema dei bottali.

Inoltre, qualche anno fa, l’azienda ha varato un progetto ricreativo di orto aziendale a cui i dipendenti possono accedere insieme alle proprie famiglie, anche a produzione ferma.

“Fino dall’inizio – spiega Eugenia Presot – essere “green” è stato uno dei punti di forza dell’azienda”. Una scelta non solo dettata dai tempi, ma un modo di essere profondo, autentico; riguarda l’etica di chi ci lavora e non solo le diverse tappe di una produzione.

“Anche oggi, la stessa lavorazione permette di ottenere un cuoio che preserva queste qualità e che si contraddistingue con un marchio speciale “No waste leather”. L’azienda dinamica e moderna, vanta tra l’altro, la collaborazione con importanti nomi del design italiano oltre che dell’Alta Moda.

“Il nostro obiettivo è quello di limitare sempre più l’impatto ambientale e già oggi l’85% dell’energia che utilizziamo proviene da fonti rinnovabili – spiega Eugenia Presot – e il 100% dei residui della lavorazione viene valorizzato in altri cicli produttivi. Siamo un’azienda a rifiuto zero che tende a un processo di economia circolare”.




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