PORDENONE – Si chiude con un successo che ne conferma il prestigio e l’impatto sul pubblico e sul territorio, la 31ma edizione del Festival Dedica, da tempo è un punto di riferimento nel panorama culturale italiano e internazionale.
E a sipario appena calato – con il concerto nel teatro Verdi del pianista iraniano Ramin Bahrami – Dedica ha già in serbo una sorpresa che testimonia il legame fra gli autori, il festival e la città di Pordenone: Maylis de Kerangal, la scrittrice francese protagonista di Dedica 2023, tornerà in città martedì 25 marzo, al Capitol, alle 21, per presentare il suo nuovo romanzo “Giorno di risacca” (Feltrinelli) mentre lo scrittore franco-algerino Yasmina Khadra, ospite del festival nel 2016, arriverà a Pordenone il 2 aprile, alle 21, nel convento di San Francesco, con la sua ultima opera, “I virtuosi” (Sellerio)
I numeri, come da sempre sottolinea il presidente dell’associazione Thesis che organizza il festival, Antonino Frusteri, “non sono il metro con il quale si misura un successo che ha la caratteristica, rimasta unica, di declinare l’opera di un solo autore per una settimana intera. Pur tuttavia, va detto che tutti gli eventi hanno registrato il sold out, molti non appena aperte le prevendite, con più di 7 mila presenze e una grande visibilità online, con oltre 800 mila visualizzazioni sui canali social del festival”. La risonanza mediatica è stata amplissima, segno di un’attenzione sempre più alta nei confronti di un festival che continua a crescere e a rinnovarsi.
“Un’edizione particolarmente significativa, la prima grande manifestazione culturale in città dopo la proclamazione di Pordenone Capitale della Cultura – afferma il curatore del festival Claudio Cattaruzza – che ha visto un rafforzamento del legame fra il festival, le istituzioni e il pubblico e l’ampliamento della partecipazione qualificata delle Università, oltre che il sostegno attivo dell’Ambasciata olandese in Italia che ha arricchito il programma, portando Dedica a far parte del progetto La scoperta dell’Olanda. Un anno di libri dai Paesi Bassi, in corso attualmente, promosso dalla Fondazione Olandese per la Letteratura”.
L’edizione 2025 ha inoltre ampliato la rete di collaborazioni, con l’ingresso di nuovi Comuni nel percorso delle anteprime, fra i quali Trieste e San Vito al Tagliamento, consolidando Dedica come un festival diffuso sul territorio.
“La vita è l’arte dell’incontro” è da sempre lo slogan di Dedica, e mai come quest’anno si è concretizzato in momenti di emozione. Un esempio è stato l’incontro, non programmato, fra lo scrittore Kader Abdolah e il fotografo Manoocher Deghati, entrambi iraniani ed esiliati, che si sono ritrovati dopo 46 anni proprio sul palco di Dedica: un simbolo della capacità del festival di creare connessioni profonde fra storie e persone.
Lo scrittore ospite di questa edizione, Kader Abdolah, ha voluto ringraziare il festival con parole toccanti: “Avete fatto un lavoro splendido, creando un profondo contatto con il pubblico, soprattutto con le nuove generazioni. Ho visto studenti pieni di talento per il futuro. Grazie davvero.” Ha poi aggiunto un pensiero personale sulla sua esperienza a Pordenone, “che ha riservato a me e alla mia famiglia un calorosissimo benvenuto. Anche la mia nipotina non vi dimenticherà mai: ha imparato addirittura qualche frase in italiano!”.
Abdolah ha infine condiviso una riflessione sui temi che ricorrono nella sua opera, come l’esilio, la memoria, l’identità: “Casa è la lingua… Sono uno scrittore in esilio, come Ulisse era un essere umano in cerca della sua casa. Ma a un certo punto, non potendo tornare a “casa” ho dovuto chiedermi cosa voglia dire davvero per me. E ho capito che significa sedermi a scrivere. Casa è la lingua.”
Cala il sipario, ma il viaggio di Dedica continua, con la promessa di nuove storie, nuovi incontri e la stessa passione per la letteratura e il dialogo fra culture: l’appuntamento per la 32ma edizione è già fissato, dal 14 al 21 marzo 2026