Anpals-Unioncamere si aspettano oltre il 10% di nuovi occupati

PORDENONE – In questi tempi, caratterizzati dalla continua incertezza macroeconomica, ciò che lascia tutti maggiormente con il fiato sospeso sono l’elevata inflazione e la situazione occupazionale. A onor del vero entrambe stanno dando segnali in direzione positiva, soprattutto per quel che riguarda i posti di lavoro.

Questo è quanto giunge già nella prima fase di quest’anno dalle rilevazioni mensili del Sistema Informativo Excelsior, realizzate da Unioncamere in accordo con l’Anpals (Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro). Uno dei principali strumenti di indagine statistica usato per la corretta pianificazione delle politiche attive del lavoro su tutto il territorio nazionale.

Le stime Anpal – Unioncamere riferite al periodo che va da gennaio a marzo del 2023 parlano di un aumento dei nuovi occupati in tutt’Italia del 13%, che infonde fiducia per consolidare la ripresa post pandemica. Viene osservata una tendenza allo spiccato aumento dei contratti stabili, e può essere verosimilmente un momento di riscatto anche per il collocamento mirato: i lavoratori disabili licenziati per la pandemia sono stati il 62% in più, rispetto alle interruzioni dei rapporti di lavoro del personale non iscritto alle categorie protette.

Ma parlando di valori assoluti, quel 13% di nuovi lavoratori corrisponde a 504.000 addetti a livello nazionale, distribuiti in tutti i settori produttivi. Anche la situazione in Friuli Venezia Giulia aveva già visto un incremento del 3,3% degli occupati nel 2022 rispetto all’anno precedente, con un affievolimento del trend positivo nel secondo semestre.

I numeri attesi per il mercato del lavoro della provincia di Pordenone del primo trimestre si mantengono all’insegna dell’aumento, con ben 3070 nuove assunzioni nel solo mese di gennaio 2023. Di questi il 63% con un contratto di lavoro subordinato (ciò che viene comunemente definito come “lavoro dipendente”), il 29,8% di lavoratori somministrati, il 2% con un contratto di collaborazione e il restante 5,2% di rapporti lavorativi di vario tipo non soggetti al vincolo di subordinazione.

In questo scenario si confermano le difficoltà, peraltro già vista trattando del mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia in positivo, a reperire candidati specializzati. Il problema era già nelle previsioni del 60% delle aziende pordenonesi, che stanno affrontando questo 2023 con la maggiore scarsità per i profili ad elevata specializzazione in ambito informatico, fisico e chimico (89,2%), tecnici sociosanitari e dell’istruzione (87,3%), operai specializzati in edilizia (76,9%).




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