Il gioco del futuro è nelle nostre tasche

Ognuno di noi dedica moltissimo tempo all’utilizzo dello smartphone, che questo avvenga in modo consapevole o meno: secondo lo studio curato da data.ai, nel 2021 quasi un terzo delle ore di veglia sono state spese al cellulare, 4,8 al giorno, con un incremento del 20% di flusso di denaro negli app store rispetto al 2020.

Sicuramente un notevole incoraggiamento ci è stato infuso dal periodo pandemico, nel corso del quale, volenti o nolenti, per via delle restrizioni era impossibile muoversi: anche al termine del periodo restrittivo, però, il trend non sembra subire un’inversione di rotta.

Tecnologie come smartphone e tablet sono riuscite nell’impresa in cui altre hanno fallito, conquistando anche la fetta di utenti non propriamente giovanissimi, i quali pian piano hanno acquisito dimestichezza con il mondo delle app e del web, riuscendo a integrarne l’utilizzo nel proprio quotidiano.

Tuttavia, per quanto rappresentino strumenti utili, i mobile device sono più di frequente utilizzati per il tempo libero: lo studio summenzionato ha, infatti, rilevato come ben 7 minuti su 10 di utilizzo siano destinati ai social network o alla consultazione di foto o video, mentre un altro studio – sempre a cura di data.ai, congiuntamente a IDC, una delle più grosse società al mondo operante nelle ricerche di mercato, – ha rilevato come il gioco da dispositivi mobili nel 2021 sia accresciuto del 50%, sbaragliando le altre modalità, finanche le console più famose.

Un ancor più recente report di Uplatform ci informa che circa il 55% degli scommettitori online utilizza un dispositivo mobile per piazzare le proprie puntate e riporta altresì che nel 2020 il 70% delle entrate concernenti scommesse sportive, bingo, lotterie, giochi di poker, etc. derivava proprio da mobile.

Prettamente in riferimento all’Europa, il gambling da mobile è passato dal 44,6% del 2019 al 50,5% nel 2021 e le proiezioni sono del raggiungimento del 61,5% nel 2026.

Le motivazioni di questo trend risiedono in diversi fattori: anzitutto, si tratta di uno strumento che abbiamo sempre in tasca e che è in perpetua connessione a internet, anche grazie all’implementazione di reti 4G e 5G, sempre più performanti.

Dunque possiamo giocare in metropolitana, in spiaggia, al parco e pure in fila al supermercato, con l’opportunità di dedicarci al gioco anche mentre stiamo facendo qualcos’altro, oppure per riempire tempi morti, e sempre con la garanzia della più totale privacy: è facile quindi capire come mai sia stata eclissata la classica opzione della puntata di gioco presso un’agenzia fisica.

“Si tratta di una tendenza che avrà ripercussioni anche sull’offerta di mercato, sia per gli operatori di gioco sia per i provider”, commentano da SlotMachineAams, che ritiene che i primi dovranno concentrarsi nell’offerta di “un prodotto ottimale per il mobile gaming, potenziando le app native e le loro funzionalità”. Per quanto riguarda le software house, “l’ottimizzazione dovrà riguardare il rendering e la visualizzazione su schermi di più ridotte dimensioni”, concludono gli esperti nel settore gambling.

Uplatform stessa convalida l’importanza delle applicazioni e degli store nella spinta evolutiva del mobile gaming, rammentando che già nella prima generazione di telefoni Nokia, nei primi 2000, esistevano casinò online, ma che il vero boom c’è stato con il lancio dei sistemi iOS e Android, che hanno letteralmente stravolto il mondo della telefonia mobile, con un ruolo fondamentale giocato dalle applicazioni stesse.




Condividi