Prestiti, la situazione in Italia

Qual è la condizione attuale dei prestiti in Italia? Una domanda che racchiude al suo interno molteplici sfaccettature perché dallo stato del settore creditizio dipende buona parte della salute globale economica di una nazione. Il momento d’altra parte non è dei più felici e diventa importante analizzare la condizione dei finanziamenti per capire quanta liquidità sta girando nel paese.
I dati recenti rilasciata da Banca Italia parlano di settembre come mese di ripresa da questo punto di vista: la concessione di finanziamento alle imprese, in quel mese, da parte delle banche italiane, ha lasciato registrare un +6,8% rispetto al +6% di agosto. Ci sarebbe di che sorridere se non fosse che i dati si riferiscono ad un momento storico precedente alla nuova ondata di contagi da Covid 19, con la curva che è tornata a salire nei primi giorni di ottobre.

L’importanza dei prestiti

In un contesto così delicato hanno un ruolo strategico i prestiti a famiglie ed imprese in quanto servono per rimettere in moto l’economia. Importante è che sul mercato ci siano tanti strumenti vari per adattarsi in modo perfetto a tutte le varie esigenze. Su questo sito dedicato ai prestiti Inpdap e Inps ad esempio si analizzano le diverse tipologie di finanziamenti che sono disponibili.
Si parla quindi dei prestiti personali, i più diffusi in Italia che prevedono erogazione di una certa somma da parte dell’istituto con tassi di interesse fissi. Il riferimento è ai prestiti non finalizzati, per i quali non è obbligatorio indicare a cosa servirà l’importo; come invece lo è per i prestiti finalizzati, esempio tipico è dato dal mutuo per casa o dal finanziamento per acquistare una vettura.

Ci sono poi i prestiti Inpdap, finanziamenti agevolati gestiti oggi dall’Inps che vengono erogati a ai pensionati o dipendenti pubblici; e c’è poi la tanto dibattuta cessione del quinto, che prevede un finanziamento da rimborsare poi con rate che vengono sottratte direttamente da pensione o busta paga per un importo che non può essere mai superiore al 20%.

In sostanza gli strumenti ci sono e la platea è ampia: quello che conta è che il settore nel suo complesso riesca a ripartire, che banche ed istituti finanziari tornino ad aprire nuovamente i rubinetti del credito così da consentire ai consumi di non bloccarsi, in questo momento così complesso.




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