Da Pordenone un grido forte contro la violenza sulle donne

PORDENONE – Nel segno del rosso, il colore simbolo della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, – rosso nelle sciarpe, nei fiocchi, nei braccialetti, fra i capelli dei tanti che si sono radunati davanti al Teatro Verdi di Pordenone – è “andato in scena” oggi pomeriggio, 25 novembre, l’atteso flash mob che ha suggellato le iniziative legate al progetto “Io no!” attorno al quale il Comunale pordenonese, con il contributo fondamentale di Carta di Pordenone e il patrocinio della Commissione Pari Opportunità tra Uomo e Donna-Regione Fvg e Comune di Pordenone, ha raccolto il sostegno e la collaborazione di varie istituzioni e soggetti (Comune, Provincia, Banca Popolare Friuladria Crédit Agricole, Voce Donna, Soroptimist International Pordenone, Associazione Thesis, Adotta uno spettacolo, NefertitiFilm, Etre, Erremoda, Best Western Park Hotel, Cinemazero, C’entro anch’io -Associazione Sviluppo e Territorio, Consulta degli studenti di Pordenone).

Dunque, un territorio intero ha gridato forte il suo “no!”, ieri sera, da Pordenone, per tramite soprattutto dei ragazzi delle scuole (Leopardi Majorana, Grigoletti, Kennedy e Flora di Pordenone, il Sarpi di San Vito al Tagliamento, il Torricelli di Maniago, il Pujati e il Marchesini di Sacile, con il progetto Adotta uno spettacolo e la Consulta degli studenti di Pordenone).

Nonostante il freddo pungente, hanno voluto testimoniare la sensibilità di una città che è stata pesantemente funestata, quest’anno, dagli omicidi di donne per mano maschile, una città alla quale Maria De Stefano, presidente dell’associazione Voce Donna, ha chiesto (rivolgendosi al sindaco, che era presente con l’assessore alle pari opportunità Flavio Moro, l’assessore Martina Toffolo e alcuni consiglieri comunali) di prevedere una targa proprio in ricordo di queste donne e contro il femminicidio.

Tante le “declinazioni” del no: con il fiore rosso offerto dai maschi alle ragazze, le storie delle tante, troppe donne uccise nel 2015 (“tu non esisti più perché sei morta per mano di tuo…”), i cartelli con “Noi no!” in varie lingue, il lenzuolo di 20 metri con le orme rosse delle donne, i racconti delle vittime urlati con il megafono (“e per loro non ci sono bare scortate con gli onori di Stato”), le ragazze con gli occhi pesti e avvolte nei sacchi neri, comunque “sempre belle”, le maschere bianche sulle note di “Perché”, nuovissima canzone di Alex Britti che racconta in musica quello che “sembrerebbe un amore malato” e i vari appelli (“la violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci”, “la nostra società insegna alla donna a difendersi dallo stupro, ma non agli uomini a non stuprare le donne” ).

E poi, visto che quest’anno la campagna di sensibilizzazione si rivolgeagli uomini, ecco in forze anche i calciatori del Pordenone per le foto con le magliette rosa “Io no!” e poco più tardi il Pordenone Rugby, anche loro con le magliette contro la violenza e per lasciare un messaggio al video set allestito nel Ridotto, dove, in collaborazione con Cinemazero, sono state raccolte varie testimonianze che saranno ora diffuse attraverso i social, insieme al video d’autore “No!” che il regista Alberto Fasulo ha realizzato su commissione del Teatro.




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