PORDENONE – La mostra collettiva DI FIORE IN FIORE sarà inaugurata venerdì 28 marzo, alle 18, alla Galleria De Spirt Studio in viale Grigoletti, a Pordenone.
È con una trionfale esplosione di fiori che la primavera annuncia il risveglio della Natura, prorompente manifestazione di quella misteriosa forza ctonia che cova sottoterra e che fa improvvisamente spuntare delicati petali dai ruvidi legni degli alberi e rinverdire i prati, disseminandoli di miriadi di svettanti germogli colorati.
I fiori, che romanticamente nobilitiamo di significati e ai quali affidiamo impliciti messaggi – la florigrafia del “ditelo con i fiori” – sono in realtà gli organi riproduttivi delle piante e le loro curiose morfologie dalle sgargianti colorazioni, utili ad attirare le api e altri preziosi insetti impollinatori, rimandano talvolta a inequivocabili archetipi. Non solo i più smaliziati infatti scorgono nelle orchidee insinuanti allusioni ai genitali femminili e le signore bene dovrebbero pudicamente arrossire nel ricevere un mazzo di anthurium, con i loro sfacciatamente esibiti turgori fallici.
Manifestazione della portentosa varietà del creato, i fiori necessitano delle api che, andando di fiore in fiore, diffondono i loro vivificanti pollini così come, con altrettanto meritevole utilità, la Galleria De Spirt Studio di Pordenone va di studio in studio di pittori e scultori alla ricerca di opere degne di essere ammirate.
Operazione tanto più lodevole in un panorama di rarefazione delle Gallerie d’arte con la loro selettiva funzione, sopraffatte da un babelico mercato globale che disorienta e diseduca imponendo l’insensato, l’improvvisato, il disarmonico, spacciati per opere d’arte. Ed ecco fiorire questa poliedrica mostra, che riunisce autori dalle più diverse tecniche nella magnificazione dell’elemento floreale, gratuita bellezza prediletta dagli animi più sensibili.
Così i nostri occhi vanno godendo di opera in opera, attratti dalle seducenti allegorie sacro-profane e dai palpitanti incarnati di Saturno Buttò, dalla silenziosa magia di tre tulipani adagiati sulle pieghe di una tovaglia di Doriano Scazzosi, dal tratto elegante del disegno e dalle preziose opere a encausto di Giuliana Susterini, dal fascino nostalgico delle magistrali, toccanti evocazioni di Andrea Màzzoli, dalla luminosa gradevolezza dei soggetti femminili di Pier Toffoletti, dal tocco deciso e inemendabile dei vivaci acquerelli di Luigi Onofri, dagli incantevoli riflessi d’acqua e dall’incisiva accuratezza delle tavole di Licio Passon, dal lirismo evanescente e chimerico di Luciano Civettini, dal liberatorio urlo di colori delle dinamiche composizioni catartiche di Patrizia Masserini, dal risalto delle pallide carni della prosperosa, traboccante modella in bianco e nero di Giovanni Cavassori sul vermiglio di un tappeto a fiori, dall’esuberanza di un campo di grano maturo punteggiato di papaveri di Franco Azzinari, dalla leggerezza delle sparute composizioni, essenziali haiku figurati, di Cristina Gattel, dall’accattivante nudino femminile nel tondo di Natascia Raffio, avvolto dal tentatore abbraccio dello spirito di stagione che induce a fecondanti amplessi, dalla spiazzante, provocatoria contaminazione di una straripante fioritura germogliata dalla fredda perfezione di un’arma micidiale, tratta dal progetto fotografico di Gaia Light con l’ausilio della IA, dall’ostinato, rassicurante rigerminare della natura nell’eloquente tela di Iacopo Toppazzini. Uno stimolante concentrato di genialità creativa, che genera benessere interiore e gratitudine per chi sappia mostrarci il lato buono della vita.