Fidapa apre il 2019 con incontro su Maria Callas

PORDENONE – La Fidapa-Pn si è riunita nella saletta ex San Francesco, il 22 gennaio alle ore 18.00, per il primo incontro del 2019 per parlare delle donne nella lirica , per omaggiare più precisamente la grande Maria Callas. Una grande donna dell’arte, la Divina, una tra le maggiori se non la maggiore interprete lirica di tutti i tempi, un’artista di forte personalità che ha raggiunto i più alti livelli in campo lirico.

La presidente Luciana Ceciliot dopo i saluti ai presenti, dà la parola al relatore Giulio Casonato, pordenonese, da sempre appassionato del mondo del teatro in tutte le sue forme espressive, siano esse la prosa, la danza, la lirica ,l’operetta o la musica sinfonica. Passione che lo ha portato ad acquisire una profonda conoscenza dell’affascinante mondo della lirica; percorso cha sta ampliando da oltre quarant’anni, anche grazie alla frequentazione diretta di cantanti lirici, direttori d’orchestra e tante personalità in campo artistico.

Da diversi anni mette al servizio di tutti coloro che vogliono arricchire le conoscenze, il suo bagaglio culturale, ed è per questo che è stato premiato dal Comune di Pordenone per l’attività di volontariato per la divulgazione della lirica.

Il racconto della vita della “Divina” parte da molto lontano, dalla sua nascita il 2 dicembre 1923 in terra americana da genitori greci; non ben accetta in quanto era atteso un figlio maschio in sostituzione, per così dire, del secondogenito mancato in tenera età. Distacco affettivo che condizionerà Maria per tutta la vita e che la porterà a soddisfare tali carenze con il cibo. Viene avviata dalla madre, per compensare una propria aspirazione mancata, allo studio della musica scoprendo di possedere notevoli attitudini che cercherà di coltivare.

Ma sarà dopo il ritorno in Grecia nel 1937, che la Callas potrà approfondire la sua passione canora; determinanti saranno le lezioni del soprano Elvira de Hidalgo. Ma il percorso prima di arrivare alla notorietà non è stato facile; incominciò a farsi notare nel 1947 quando debuttò nella ‘Gioconda’ all’arena di Verona, poi alla Fenice, a Udine e a Firenze. Conobbe Giovanni Battista Meneghini che sarà il suo pigmalione, la farà conoscere ed entrare nel bel mondo e ne diverrà in seguito suo marito.

Ma il successo vero, quello che la incoronerà, arriva nel 1950 quando viene chiamata alla Scala per sostituire la Tebaldi ammalata; da questo momento è stato tutto un crescendo, che vedrà anche momenti capricciosi da prima donna come quando si rifiutò di cantare il secondo atto della ‘Norma’ alla presenza del presidente Gronchi.

Successo in campo artistico che sappiamo non cammina parallelo a quello affettivo; siamo tutti a conoscenza del suo amore struggente per Onassis, una storia d’amore paragonabile ad una tragedia greca che la porta ad abbandonare Meneghini, ma sappiamo anche quanto fu crudele l’armatore che sposò la vedova Kennedy e Maria ne venne a conoscenza dalla stampa a fatto compiuto. Questo le spezzerà il cuore e le farà vivere momenti di grande depressione; cercherà in seguito di costruire un legame sentimentale con il collega Giuseppe di Stefano, ma non ebbe un esito felice.

Morirà a Parigi il 16 settembre 1977. Molto altro, con ricchezza di aneddoti ci ha portato a conoscenza Casonato sulla vita del grande soprano, soffermandosi sulla grande sensibilità e passionalità che la “Divina” trasmetteva nelle sue interpretazioni.




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