Fidapa e Paola Cadelli al Santin con “Rosalind Franklin”

PORDENONE – Venerdì 28 ottobre sono stati in tanti ad accogliere l’invito di Fidapa per la terza presentazione del libro “Rosalind Franklin” della socia scrittrice e cardiologa Paola Cadelli, svoltasi presso la Sala Convegni dell’Hotel Santin di Pordenone.

Il dialogo tra l’intervistatrice Raffaella Ferli e Paola Cadelli, è stato moderato dalla presidente Fidapa Annamaria Poggioli che, nell’introdurlo, ha sottolineato come Paola rappresenti a tutto tondo l’acronimo FIDAPA, essendo un’artista e una professionista allo stesso tempo. Già conosciuta per i suoi quattro precedenti romanzi, la scrittrice ha portato alla ribalta la storia di un torto fatto ad una donna, Rosalind Franklin, dottoressa ed esperta di cristallografia ai raggi X, da una società maschilista, in occasione dell’assegnazione del Premio Nobel nel 1962 per la scoperta della molecola del DNA. Infatti tutto il suo gruppo di lavoro fu premiato ad eccezione di Rosalind che, di fatto, era stata la ricercatrice arrivata alla soluzione.

La scrittrice ha spiegato come in primis l’idea di questo romanzo biografico sia nato dalla richiesta specifica della casa editrice Morellini, per la collana Femminile Singolare, ma come questo nel farsi si sia arricchito di un suo tratto proprio ed originale, quando la vita di Rosalind verrà ad intrecciarsi con quella di un personaggio inventato, la fotografa Juliette, con cui avrà in comune “la fotografia profonda”: Rosalind quella chimica, Juliette quella delle emozioni umane. Le due vite, che nel romanzo scorrono parallele, sono ben rappresentate altresì dalla molecola ad elica del DNA.

Il ritratto che emerge di Rosalind è di una donna determinata e rigorosa sul lavoro, ma con una grande affettività e con tante passioni nel privato, soprattutto lo sport. Paola Cadelli evidenzia come sia stato proprio questo l’aspetto biografico a cui è stata maggiormente interessata: la sua personalità.

Molti gli aspetti storico-sociali e stilistici focalizzati durante l’attenta analisi della socia Raffaella Ferli, mentre Annamaria Poggioli ne ha trasmesso la piacevolezza linguistica con la coinvolgente lettura di alcune pagine.

Come perfettamente sintetizzato dalle parole di quest’ultima “ l’incontro con quest’opera ci ha aperto lo sguardo verso la scienza e fatto ripensare ad uomini che non hanno lasciato il giusto spazio alle donne. La grande scoperta di Rosalind resterà eterna grazie a Paola Cadelli. Il suo è stato un contributo alla cultura del femminile alla quale non è stata data dignità, perché la Storia, in questo caso, ha sottaciuto la verità”.

Ci auguriamo che questo bellissimo libro svegli la coscienza di coloro che, ancora oggi, tendono a considerare le donne non meritevoli di salire sul podio delle eccellenze!

Antonietta Maria Di Paola




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