“Genitori”, buona pratica della filiera cinematografica made in Fvg

PORDENONE – La proiezione in prima nazionale del film “Genitori” di Alberto Fasulo – che si terrà a Cinemazero (Pordenone) giovedì 24 settembre alle 20.45 e al Visionario (Udine) venerdì 25 alle 21, alla presenza del regista e di alcuni protagonisti – è anche l’occasione per gettare uno sguardo sul mondo che sta dietro la macchina da presa.

Si tratta del settore della produzione audiovisiva, una filiera di assoluta qualità in Friuli Venezia Giulia e dalle potenzialità economiche molto interessanti per il territorio regionale.

Il nuovo e attesissimo film documentario del regista friulano, per il lavoro di squadra e le inedite sinergie attivate a livello territoriale, è sicuramente ascrivibile tra le “buone pratiche” made in Friuli Venezia Giulia.

Da questo terreno fertile, infatti, Fasulo ha raggiunto nuovamente i riflettori internazionali: dopo il Marc’Aurelio del 2013 a Roma con “Tir”, stavolta il suo lavoro è stato apprezzato al Festival del Film a Locarno.

Prodotto dalla casa cinematografica Nefertiti Film di San Vito al Tagliamento con Rai Cinema, e realizzato con il sostegno e il contributo del Fondo per l’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia, della Friuli Venezia Giulia Film Commission, del Rotary International – Distretto 2060 Friuli Venezia Giulia-Veneto-Trentino Alto Adige, Genitori verrà distribuito nelle sale italiane dall’Istituto Luce (coinvolgendo associazioni di settore, istituzioni e scuole)

“Genitori” ha potuto contare per la sua realizzazione sull’ingresso nel settore della produzione audiovisiva regionale di un’azienda privata, Banca Popolare FriulAdria Crédit Agricole, che ha scelto di investire sulla produzione del film entrando in associazione d’impresa con Nefertiti.

L’uscita di GENITORI su scala nazionale prevede la partenza proprio dal Friuli Venezia Giulia, e, grazie alla stretta collaborazione con la Tucker Film avrà i seguenti appuntamenti: a Pordenone da giovedì 24 settembre a Cinemazero e a seguire: Udine da venerdì 25 Cinema Visionario, Trieste da sabato 26 al Cinema dei Fabbri, Gorizia (da definire) e San Vito al Tagliamento dal 2 ottobre all’Auditorium.

Anche nel caso della distribuzione, Nefertiti Film, di concerto con Rai Cinema ed Istituto Luce, ha pensato ad una strategia innovativa e poco esplorata affinché il film sia tenuto nelle sale cinematografiche. All’uscita classica seguirà una tenitura di un giorno alla settimana per tutto l’autunno nelle seguenti sale: Cinemazero (Pordenone) e Cinema dei Fabbri (Trieste): ogni lunedì, Cinema Visionario (Udine) e Auditorium San Vito al tagliamento San Vito al Tagliamento: ogni giovedì.

“Ci siamo volentieri affiancati alla produzione di questo film per il patrimonio di valori che racchiude e perché rappresenta un’eccellenza locale in grado di promuovere il nostro territorio su larga scala – spiega la presidente di FriulAdria Crédit Agricole Chiara Mio – L’attenzione ai temi della genitorialità e della solidarietà rappresenta da sempre una caratteristica della nostra Banca. Nel suo film Alberto Fasulo ha saputo trattare con eleganza e senza pietismi aspetti umani profondissimi. Il nostro affiancamento intende riconoscere la qualità e la sensibilità dell’opera cinematografica. Nel contempo abbiamo voluto dare un segnale al mondo produttivo di cui facciamo parte. Si tratta, infatti, della prima volta che un’azienda privata del territorio entra in associazione d’impresa con una produzione locale secondo una logica imprenditoriale”.

In particolare, l’operazione attuata per “Genitori” prevede la stipula tra le parti di un contratto di associazione in partecipazione, con un intervento economico rilevante da parte del socio investitore. La forma contrattuale, regolata sotto il profilo fiscale dalla legge 244/2007, in virtù degli specifici incentivi fiscali previsti per interventi a favore del settore cinematografico, consente il riconoscimento all’associato di un credito d’imposta pari al 40% dell’apporto finanziario. Il rientro dell’investimento è legato alla successiva fortuna del film e agli incassi nella sale cinematografiche.

Al centro dell’opera troviamo l’Associazione “Vivere Insieme” nata a San Vito al Tagliamento e formata da genitori di figli diversamente abili, che riscoprono nel dialogo la possibilità di affrontare e comprendere la vita di tutti i giorni. Indipendenza, sessualità, limite, senso di colpa, diritto al lavoro, sono gli argomenti che affrontano. Come qualunque altro genitore, come qualsiasi figlio.

Un film sul dolore senza pietismo, dove si respira il coraggio della paura, accompagnato da desideri, commozione e sorrisi. Fasulo dimostra ancora la capacità di portare sul grande schermo delle prove difficili, a volte scomode, sempre di grande rigore e stile registici.

 




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