In edicola il periodico “Eventi”: Pordenone perde ruolo e primati

PORDENONE – E’ in edicola il nuovo numero del periodico “Eventi”. Un doppio appuntamento per questo numero di dicembre con in allegato un fascicolo dedicato al recente appuntamento culturale “Ascoltare, leggere, crescere” dedicato alla editoria cattolica. Il periodico, diretto da Alessandro Rinaldini, dedica la cover-story a ciò che Pordenone era e che rischia di non essere più, ossia la città-riferimento di una ex provincia. Un ruolo che invece hanno mantenuto le città di Udine, Trieste e Gorizia seppure anche loro private della provincia come ente amministrativo.

“Eventi” si interroga su quanto ha perso e rischia di perdere Pordenone con alcuni servizi di cui uno dedicato proprio al ruolo delle provincia, se serve ancora o se è solo un inutile carrozzone politico e come può essere sostituito. E ancora: Pordenone ha perso nel giro di un anno il primo posto nella classifica nazionale di città e territorio leader per qualità della vita. E, inoltre, come sarà il suo futuro per il terziario e per tutto il mondo del lavoro dopo la crisi pandemica che ha colpito in maniera rilevante il tessuto economico e sociale della città.

“Dal primo al nono posto per qualità della vita per Pordenone e il suo hinterland, quello che un tempo era denominata provincia. Un primato perduto nel giro di un anno, sempre condiviso testa a testa con Trento – scrive il direttore nel suo editoriale -.Peccato, perché di quel primo posto tutti si erano detti contenti. E poi, nell’anno delle elezioni, era stato un vero e proprio fiore all’occhiello e non solo per la città di Pordenone. Adesso occorre capire perché c’è stato lo scivolone al nono posto in classifica (prima è risultata Parma). Spetterà farlo agli esperti, amministratori locali per primi. Tuttavia per molti quel primo posto era parso forse un po’ troppo per una realtà dove non tutto funziona a dovere e che sconta un recente passato di punto di riferimento per un territorio vasto andato via via scemando. E’ la sfida che attende i nuovi (in parte, non tutti) amministratori della città che fu luogo di attività imprenditoriali importantissime nel panorama non solo locale e che ha saputo superare crisi e sfide importanti”.

Il giornale pubblica poi due interessanti riflessioni: una sul ruolo della città a portata di 15 minuti e l’altra su quanta poesia c’è nelle nostre città e campagne che hanno perso molto della loro identità. Le due riflessioni sono a firma di Alberto Garlini e Gian Mario Villalta. Non mancano articoli legati alla storia di Pordenone, città di rogge e campanili svettanti come quello del Duomo. Da segnalare, poi, una storia tutta da scoprire per una importante scoperta archeologica avvenuta oltre 80 anni fa; un articolo sui palù di Livenza a Polcenigo; un nuovo libro sull’architettura del ventennio in Friuli Venezia Giulia compreso Pordenone e un ricordo di Natale dei nostri emigranti a Milano dalla campagne pordenonesi negli anni del boom economico a firma di Massimiliano Santarossa.

“Dal primo al nono posto per qualità della vita per Pordenone e il suo hinterland, quello che un tempo era denominata provincia. Un primato perduto nel giro di un anno, sempre condiviso testa a testa con Trento – scrive il direttore nel suo editoriale -.Peccato, perché di quel primo posto tutti si erano detti contenti. E poi, nell’anno delle elezioni, era stato un vero e proprio fiore all’occhiello e non solo per la città di Pordenone. Adesso occorre capire perché c’è stato lo scivolone al nono posto in classifica (prima è risultata Parma). Spetterà farlo agli esperti, amministratori locali per primi.

Tuttavia per molti quel primo posto era parso forse un po’ troppo per una realtà dove non tutto funziona a dovere e che sconta un recente passato di punto di riferimento per un territorio vasto andato via via scemando. E’ la sfida che attende i nuovi (in parte, non tutti) amministratori della città che fu luogo di attività imprenditoriali importantissime nel panorama non solo locale e che ha saputo superare crisi e sfide importanti”.

Il giornale pubblica poi due interessanti riflessioni: una sul ruolo della città a portata di 15 minuti e l’altra su quanta poesia c’è nelle nostre città e campagne che hanno perso molto della loro identità. Le due riflessioni sono a firma di Alberto Garlini e Gian Mario Villalta. Non mancano articoli legati alla storia di Pordenone, città di rogge e campanili svettanti come quello del Duomo. Da segnalare, poi, una storia tutta da scoprire per una importante scoperta archeologica avvenuta oltre 80 anni fa; un articolo sui palù di Livenza a Polcenigo; un nuovo libro sull’architettura del ventennio in Friuli Venezia Giulia compreso Pordenone e un ricordo di Natale dei nostri emigranti a Milano dalla campagne pordenonesi negli anni del boom economico a firma di Massimiliano Santarossa.




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