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martedì , 11 Febbraio 2025

L’agricoltura, bene primario per tutti. Coldiretti, valorizzare i cittadini

PORDENONE – “Prosegue la mobilitazione di Coldiretti così come continueranno le azioni di sensibilizzazione, per difendere il settore primario italiano e salvaguardare il cittadino. Coldiretti non parla solo di agricoltura ma parla di cibo: ed è un tema molto più vasto, perché significa anche salute, ambiente, cultura, economia e per questo deve interessare ogni cittadino”.

Questo uno dei concetti emersi durante la conferenza stampa convocata da Coldiretti Pordenone alla presenza del presidente Matteo Zolin, il direttore Antonio Bertolla e Mattia Pavan e Francesca Muner in rappresentanza di giovani e donne.

Il 2025 –è stato spiegato durante l’incontro- si prospetta come un anno cruciale per l’agricoltura italiana e quindi anche pordenonese, con numerose questioni aperte che richiedono attenzione e azioni concrete.

“Coldiretti -ha affermato il presidente Zolin- sta ponendo l’accento sulla necessità di garantire redditi equi e adeguati ai produttori agricoli, essenziali per la sostenibilità del settore. Oggi per comprare un chilo di pane il contadino deve vendere 16 chili di frumento e per un caffè deve mungere due litri e mezzo di latte; dobbiamo garantire -ha ribadito Zolin- filiere con una distribuzione più equa del valore”.

Altra motivazione della mobilitazione l’opposizione all’accordo Ue-Mercosur. La Coldiretti è favorevole agli scambi commerciali, ma pone una condizione basilare: il rispetto del principio di reciprocità e cioè le regole devono essere le stesse per tutti, in termini soprattutto di utilizzo di fitofarmaci e contratti di lavoro. “Non possiamo continuare –ha spiegato Zolin- ad avere la miglior agricoltura del mondo e poi permettere di far entrare nel nostro paese tante schifezze prodotte in paesi dove non c’è alcun tipo di sostenibilità”.

Per Coldiretti un’attenzione particolare va riservata alle aree interne della montagna e della collina, dove è più difficile oggi fare reddito e dove l’abbandono delle campagne provoca danni enormi per tutti. “La nostra montagna e pedemontana -ha insistito Zolin- è minacciata dallo spopolamento delle aziende agricole che non riescono più a praticare l’agricoltura.

Le colture a seminativo e foraggio sono distrutte dagli animali selvatici pregiudicando i raccolti e quindi i redditi. Le aziende agricole insediate in queste aree -ha detto il presidente- contribuiscono a mantenere l’ambiente e prevenire fenomeni come frane e allagamenti, che sono spesso il risultato dell’abbandono delle terre. In montagna -ha concluso- l’allevamento è fondamentale per la manutenzione del paesaggio e per preservare pascoli e biodiversità”.

Pavan per i giovani ha ricordato come l’aumento del 13% dei giovani agricoltori negli ultimi dieci anni è un segnale importante per sostenere un settore che offre opportunità occupazionali alle nuove generazioni. “Come giovani -ha aggiunto- vogliamo semplificazioni per l’accesso alla terra, al credito e per poter assicurare le nostre produzioni. Abbiamo idee e voglia di investire, ma la burocrazia è un freno. Anche con la nostra Regione dobbiamo lavorare perché per le imprese è fondamentale avere tempi certi.

All’Unione Europea ha detto il rappresentante dei giovani- chiediamo di cambiare proprio registro: l’ambiente si tutela con l’agricoltura, non contro l’agricoltura. Noi vogliamo vivere di questo e siamo i primi ad avere l’interesse a tutelare al meglio i nostri terreni e territori”.

Pavan è entrato nel merito del fotovoltaico. “Gli impianti- ha affermato- non possono essere costruiti sui terreni agricoli che sono un bene primario per il nostro lavoro, serve presto una norma regionale che stabilisca dove sì e dove no, altrimenti dilagano le speculazioni”.

Di etichettatura obbligatoria dei prodotti agricoli, difesa del made in Italy e dei cibi di laboratorio ha parlato la rappresentate delle donne. “Coldiretti da anni è impegnata -ha sostenuto Muner- per difendere le imprese dalla concorrenza sleale. Come donne e come mamme -ha spiegato- siamo preoccupate anche per i nostri figli e per i cittadini per l’invasione del cibo spazzatura ultra formulato a cui si è aggiunto negli ultimi anni anche la minaccia del cibo cellulare.

Abbiamo manifestato al Brennero -ha ricordato Muner- per mostrare a tutti queste ingiustizie: torneremo a farci sentire lì o nei luoghi dove si minaccia il nostro cibo.

Dobbiamo difendere il nostro settore agroalimentare, e investire per riportare la cultura della buona alimentazione”.
Durante l’incontro si è parlato anche della raccolta firme avviata da Coldiretti finalizzata a chiedere l’estensione a livello europeo dell’obbligo di indicazione dell’origine della materia prima. Sì alle importazioni ma con la massima trasparenza per il cittadino che deve poter scegliere cosa acquistare cosa che oggi non è così.

“Con la firma ogni cittadino -ha concluso Muner- può anche chiedere il superamento del codice doganale di ultima trasformazione, una ingiustizia per i produttori e per i cittadini: con questo meccanismo prodotti esteri vengono vestiti e venduti con la bandiera tricolore”.

La petizione può essere sottoscritta in tutti gli uffici Coldiretti, ai mercati di Campagna Amica o online tramite il link presente anche sul sito www.coldiretti.it.

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