PORDENONE – «Pordenonelegge sull’uscio della storia: perché è forte l’urgenza di ritrovare ispirazioni che rinsaldino il legame con le radici democratiche dell’Europa– spiega il Presidente di Fondazione Pordenonelegge, Michelangelo Agrusti – Per questo ripartiamo da uno dei luoghi più evocativi del continente, “una città importante per la cultura europea, avendo il più alto numero di teatri”, come amava ripetere l’amico Vaclav Havel, grande drammaturgo, leader di Charta 77 ai tempi del comunismo e poi primo presidente della Cecoslovacchia democratica, che ho conosciuto negli anni della prigionia e del quale sono rimasto amico. L’anteprima della 23^ edizione del festival si svolgerà a Praga, giovedì 8 settembre.
Sarà un evento che ci proietta nel cuore dell’attualità e ci avvicina, anche fisicamente, all’Europa ferita di questo 2022: perché pordenonelegge vive del suo tempo, lo racconta attraverso i libri e gli autori, lo testimonia attraverso una spiga di grano tatuata nella sua immagine, e in una staffetta di grandi voci che, da Praga, rientreranno nel nord-est d’Italia per la giornata inaugurale, mercoledì 14 settembre, con dialoghi intrecciati fra Trieste, Lignano e Pordenone».
Un poker di eventi scanditi da visione internazionale e da una forte attenzione all’attualità, che pordenonelegge promuove con la collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura a Praga e del Centro Ceco di Milano, in sinergia con Friulovest Banca. «Abbiamo voluto essere al fianco della più importante manifestazione letteraria del nostro territorio e direi anche italiana, proprio nell’anno in cui si apre a un contesto europeo, e proprio nell’anno in cui abbiamo trasferito la nostra sede in città – spiega il Presidente di Friulovest Banca Lino Mian – L’Europa è fatta di cittadini, così come le persone sono la forza della nostra banca.
È sui singoli che bisogna puntare per far crescere le nuove generazioni con visioni all’esterno ma con radici salde sul territorio. La cultura riesce a trasmettere questi messaggi: pordenonelegge lo fa in modo egregio da anni e noi con questa nuova collaborazione vogliamo sottolienarne l’importanza».
Sarà l’Istituto Italiano di Cultura di Praga a ospitare, giovedì 8 settembre alle 18.30, l’evento di Anteprima della 23^ edizione di pordenonelegge: Praga mito, Praga realtà. Incroci della memoria tra storia e letteratura titola il dialogo che impegnerà lo scrittore italiano Emanuele Trevi, autore di Praga 1990, il cammino della speranza e il Direttore esecutivo della Biblioteca Václav Havel Michael Žantovský, già portavoce del Presidente della Repubblica Ceca Vaclav Havel, insigne autore e drammaturgo.
L’evento si svolgerà in linguaitaliana e ceca, con traduzione simultanea. Sarà possibile assistere in diretta all’incontro a Pordenone nell’ex Convento di San Francesco, su prenotazione via mail a [email protected], fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Nell’anno che scardina gli scenari di pace del continente europeo, l’annus horribilis 2022, pordenonelegge attraverso questo dialogo torna sulle tracce di un’esperienza centrale per i popoli europei, la riconquista della democrazia e dei diritti civili: la storia ci parla e mentre esploriamo “Praga magica” scopriamo le suggestioni di una realtà antica e nuova insieme. Un dialogo da prospettive differenti, fra relatori che hanno vissuto esistenze diverse, eppure accomunate sotto alcuni aspetti, valori, miti. Michael Žantovský, politico, psicologo, scrittore e traduttore ceco, è responsabile della conservazione dell’eredità culturale dell’ultimo Presidente della Cecoslovacchia e primo della Repubblica Ceca.
Nel 1990 è stato portavoce e poi responsabile politico dell’ufficio di presidenza di Havel. Dal 1992 al 2015 è stato ambasciatore della Repubblica Ceca in USA, Israele e Regno Unito. Sua è l’importante biografia Havel (Argo/ Knihovna Václava Havla, 2014), apparsa in Italia con il titolo Havel. Una vita (La nave di Teseo, 2021). Emanuele Trevi, autore e critico letterario, ha scritto I cani del nulla (Einaudi, 2003), Senza verso.
Un’estate a Roma (Laterza, 2004), Il libro della gioia perpetua (Rizzoli, 2010), Qualcosa di scritto (Ponte alle Grazie, 2012), Il popolo di legno (Einaudi, 2015) e Sogni e favole (Ponte alle Grazie, 2019). Da ultimo ha pubblicato Due vite (Neri Pozza, 2020) vincitore del Premio Strega 2021. Il racconto Praga 1990. Il cammino della speranza è apparso sul n. 3 della rivista letteraria “K” (2021).
Proseguiranno nel segno di un intreccio fra Praga e Pordenone gli eventi inaugurali di pordenonelegge 2022: mercoledì 14 settembre, con sei grandi voci del nostro tempo: a Pordenone, alle 18.00 al Teatro Verdi, il Dialogo sul presente, sull’orlo dell’Europa, protagoniste la scrittrice ceca Radka Denemarková e la scrittrice italiana Silvia Avallone, intervistate di Alessandro Catalano.
Due voci a confronto, due Paesi che si sono trovati molte volte e ancora oggi si ritrovano sul confine ideologico e politico che definisce l’Europa. Radka Denemarkovà è una delle più note scrittrici ceche contemporanee, autrice di opere saggistiche e teatrali, sensibile alla contemporaneità, come lo è Silvia Avallone, che ci ha insegnato a guardare più da vicino le vite degli altri. Di Denemarková sono tradotti in italiano i volumi I soldi di Hitler (2012) e Contributo alla storia della gioia (2018).
Tra i numerosi riconoscimenti il più recente è il Brücke Berlin per il romanzo Hodiny z olova (Orologio di piombo), che sarà pubblicato in Italia l’anno prossimo. Silvia Avallone con il romanzo d’esordio, Acciaio, ha vinto il Premio Campiello e si è affermata tra le più giovani e interessanti voci del romanzo italiano.
Alle 21, a Trieste nella Sala Ridotto del Teatro Verdi, si prosegue con il dialogo che impegnerà gli scrittori Josef Pánek e Mauro Covacich sul filo rosso Con il corpo qui, con la mente ovunque. Conduce la conversazione la curatrice di pordenonelegge Valentina Gasparet.
È una voce nuova e sorprendente nel panorama della letteratura ceca e dell’Europa centrale Josef Pánek: affronta i temi dell’oggi mettendoli in relazione a quelli eterni: amore e diffidenza tra culture diverse, meraviglia e scoperta, con uno stile originale, fresco e irriverente. Dopo la “rivoluzione di velluto” ha vissuto in Norvegia e in Australia, viaggiato in India e in Islanda, coltivando ovunque l’attenzione con sguardo scientifico.
Mauro Covacich, uno dei più apprezzati scrittori italiani, nel corso di una carriera sempre attenta ai mutamenti della contemporaneità ha saputo rilevare i temi profondi delle angosce e dei desideri della comunicazione imperante e ha indagato con stile inconfondibile, come pochi altri autori contemporanei, le metamorfosi del corpo e della psiche nella loro inesauribile tensione.
E sempre mercoledì 14 settembre, alle 21 sulla Terrazza a Mare di Lignano Sabbiadoro riflettori sul dialogo Alla ricerca di storie vere, con Markéta Pilátová e Matteo Bussola intervistati dal curatore di pordenonelegge Alberto Garlini. Markéta Pilátová è un’ispanista, giornalista, traduttrice e scrittrice di singolare forza. Vive e lavora in Brasile, dove insegna il ceco ai discendenti degli emigrati cecoslovacchi delle città fondate intorno alle fabbriche.
Matteo Bussola è fumettista, conduttore radiofonico e narratore di rara sensibilità. Li accomuna la ricerca di storie vere e originali, che si tratti di scavare negli archivi o nel profondo di se stessi.