Polemiche: il prof. Maggi contro i romanzi che cambiano per il politically correct

PORDENONE – “Scusate se torno sull’argomento, ma a me questa cosa della cancel culture e del politically correct non va proprio giù. Come insegnante, assegnare oggigiorno a degli studenti la lettura di un romanzo come l’Ortis potrebbe risultare molto rischioso. A questo siamo arrivati, capite?”.

Parole e musica del professor Andrea Maggi, noto in tutt’Italia per il suo ruolo nel programma Il Collegio su Rai2. L’intervento, sul suo profilo facebook, riguarda la polemica di queste settimane su titoli di volumi che cambiano a causa del politically correct. “La balena bianca diventa il cetaceo albino”, “Dieci piccoli indiani” diventa “Dieci minuti extracomunitari”, “Pasolini, una vita difficile”, una vita non facile.

“Il politically correct – continua Maggi – censura i romanzi di Dahl distorcendone il lessico per una forma, almeno ufficialmente, di tutela nei confronti delle categorie ritenute più fragili. Ecco, il politically correct è una forma di censura violenta.
E la censura è il rimedio preferito dai tiranni ai problemi che generano i tiranni stessi”.

“Se un giovane si suicida – argomenta Maggi – non lo fa perché ha letto Foscolo, ma perché il mondo gli fa schifo. E allora per evitare simili tragedie dovremmo cambiare il mondo, non censurare i capolavori della letteratura. Ma per i più è preferibile mettere la testa sotto la sabbia e non vedere.

Presto, vedrete, usciranno elenchi di letture “sconsigliate ai più fragili”. In altre parole, un nuovo Indice dei libri proibiti. Per adesso questi libri proibiti vengono “adattati”; in altre parole, violentati, come è accaduto ai libri di Roald Dahl. A me questa cosa fa molta paura. Soprattutto pensare che ci sarà gente che lo riterrà giusto”.




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