3.5 C
Pordenone
venerdì , 22 Novembre 2024

Presentate Giornate Cinema Muto, il via il 7 ottobre

PORDENONE – Si è svolta questa mattina, 28 settembre, a Pordenone la conferenza stampa di presentazione della 42esima edizione delle Giornate del Cinema Muto, in programma al Teatro Comunale Giuseppe Verdi dal 7 al 14 ottobre prossimi.

Con il direttore Jay Weissberg, che ha ilustrato gli eventi e le principali retrospettive, e il vicepresidente del festival Piero Colussi, sono intervenuti il vicepresidente e assessore alla cultura della Regione Friuli Venezia Giulia Mario Anzil, l’assessore all’ambiente del Comune di Pordenone Mattia Tirelli, l’assessore alla cultura del Comune di Sacile Ruggero Spagnol, il presidente del Teatro Verdi Giovanni Lessio e il presidente di Cinemazero Marco Fortunato.

Per la Fondazione Friuli e la Camera di Commercio di Pordenone-Udine, che sostengono le Giornate, erano presenti rispettivamente il presidente Giuseppe Morandini e il componente della Giunta Silvano Pascolo. In platea, insieme al presidente delle Giornate Livio Jacob, anche il consigliere regionale Markus Maurmair, il presidente del Consiglio comunale di Pordenone Pietro Tropeano e la presidente dell’Orchestra da Camera di Pordenone Tamara Sacilotto.

La 42esima edizione delle Giornate del Cinema Muto è dedicata alla memoria dello studioso americano Russell Merritt, grande amico del festival, collaboratore prezioso e dal 1986 al 2022 immancabile presenza a Pordenone.

Dal 7 al 14 ottobre 2023 al Teatro Verdi di Pordenone le Giornate tornano a far rivivere il cinema muto sul grande schermo con una ritrovata bellezza grazie ai restauri e agli accompagnamenti musicali dal vivo.

Il programma preparato per questa nuova edizione dal direttore Jay Weissberg punta sulle riscoperte e su accostamenti originali di temi, opere, filoni, con possibili riferimenti anche all’oggi. Oltre alle proiezioni da mattina a sera, ad animare la settimana ci sono i seminari quotidiani del Collegium, le presentazioni di libri e dvd, le Pordenone Masterclasses, conferenze, workshop, incontri e FilmFair, fiera del libro e del collezionismo cinematografico, con cofanetti da collezione, edizioni speciali e i gadget delle Giornate.

Per chi, appassionato o neofita, non potrà godersi lo spettacolo in presenza, anche quest’anno e sempre grazie a MyMovies c’è la possibilità di vedere una selezione di film e assistere alle presentazioni in streaming.

GLI EVENTI SPECIALI

Per la tradizionale serata di pre-apertura, venerdì 6 ottobre al Teatro Zancanaro di Sacile, i musicisti della Zerorchestra accompagneranno, con le musiche che Juri Dal Dan ha composto ispirandosi agli anni Venti, Poker Faces (La moglie di mio marito; 1926) di Harry A. Pollard, con Edward Everett Horton e Laura La Plante, divertente commedia americana piena di equivoci, inganni e colpi di scena.

A inaugurare ufficialmente il festival sabato 7 ottobre al Teatro Verdi di Pordenone è La Divine croisière (La crociera divina, 1929), uno degli ultimi film muti del regista francese Julien Duvivier accompagnato dalla partitura composta e diretta da Antonio Coppola ed eseguita dall’Octuor de France.

Il film, che racconta della rischiosa spedizione in mare di un mercantile, era uscito all’epoca in una versione gravemente mutilata ma grazie al lavoro di ricostruzione della Lobster Films di Parigi oggi riacquista il respiro e la forza originali ritrovando, accanto all’elemento religioso (la protezione della Stella Maris) mantenuto nella versione tagliata, l’importante componente sociale di presa di coscienza e di ribellione dei marinai contro la logica dello sfruttamento.

L’evento musicale di metà settimana (mercoledì 11 ottobre) è Hindle Wakes (1927) del regista britannico Maurice Elvey. Con magnifiche riprese in esterni, il film mostra le attività ricreative della working class durante la “Wakes Week” (una settimana di chiusura di fabbriche e scuole che ancora oggi si osserva in alcune parti del Lancashire e dello Yorkshire) ed è stato definito, come la pièce teatrale da cui è tratto, proto-femminista nel tono: il messaggio che trasmette, estremamente moderno, è che le donne, incluse quelle di estrazione popolare, possano al pari degli uomini concedersi un’avventura senza che questo implichi degli obblighi e decidere della propria vita ignorando le convenzioni famigliari e sociali. Il film è accompagnato dalla partitura di Maud Nelissen.

Per l’evento finale di sabato 14 ottobre (in replica domenica 15) si scommette sui due fuoriclasse della comicità muta: Charles Chaplin e Buster Keaton. Del primo si vedrà The Pilgrim (Il pellegrino), del 1923, nel nuovo restauro commissionato dal Chaplin Office che viene presentato a Pordenone in prima mondiale. Qui Charlot è un detenuto evaso che, dovendo indossare il primo abito civile che gli capita a tiro, incappa in quello di un pastore della chiesa evangelica, con tutto ciò che ne consegue. La partitura originale composta da Chaplin, arrangiata da Timothy Brock, sarà eseguita dall’Orchestra da Camera di Pordenone diretta da Ben Palmer.

A rendere indimenticabile la serata, l’abbinamento con un altro capolavoro, Sherlock Jr. (Calma, signori miei), realizzato l’anno seguente e considerato, oltre che una delle cento commedie più belle di sempre, la summa del cinema di Keaton (che qui è un proiezionista che sogna di diventare un grande detective) quale sperimentatore assoluto del linguaggio cinematografico degli anni Venti. Incredibilmente, il film non era mai stato presentato a Pordenone, dove arriva quest’anno nel nuovo restauro Lobster e con la nuova partitura di Daan van den Hurk, anch’essa eseguita dall’Orchestra da Camera di Pordenone diretta da Ben Palmer.

Il Pathé Baby (9,5 mm) è il primo formato cinematografico progettato per il cinema casalingo. Per celebrarne il centenario, l’Associazione Home Movies – Archivio nazionale del film di famiglia ha realizzato, a cura di Anna Briggs, Michele Manzolini e Mirco Santi, un programma di circa un’ora che si vedrà al Verdi martedì 10 ottobre alle 22.15.

Sono 41 pellicole scelte tra migliaia e provenienti da oltre venti archivi: diari di viaggio, scene famigliari e film sperimentali, a comporre un quadro della vita quotidiana, dal Giappone alla Nuova Zelanda, dal Brasile al Cile, dal Congo al Canada, in un arco di tempo tra il 1923 e gli anni ’60. La composizione e l’esecuzione dal vivo della colonna sonora è realizzata da una classe di studenti del Conservatorio G.B. Martini di Bologna per il coordinamento del Maestro Simonluca Laitempergher.

Ultime news

- Advertisement -spot_img

Ultimi articoli