Violenza contro le donne, al via progetto Pari opportunità

PORDENONE – “Sulla violenza maschile sulle donne, come Assessorato abbiamo sempre fatto un lavoro culturale di ampio respiro, e con l’iniziativa che presentiamo oggi affrontiamo un aspetto poco noto e meno evidente che aumenta la sofferenza e il disagio delle donne, ne limita fortemente la libertà e la possibilità di sviluppare pienamente il proprio percorso di vita, e infine concorre a rendere più difficile la denuncia e l’allontanamento dal maschio maltrattante: la violenza economica.

A questo aspetto abbiamo dedicato un progetto finanziato con 12mila euro dalla Regione Friuli Venezia Giulia, realizzato in partnership con Fondazione WellFare, IRES Fvg, Ordine dei Giornalisti e Voce Donna”.

Con queste parole l’Assessora alle Pari opportunità del Comune di Pordenone Guglielmina Cucci, illustra il progetto “Azione di sistema per prevenire la violenza economica contro le donne”, che si svilupperà con diverse azioni sinergiche: formazione, promozione, sensibilizzazione e realizzazione di strumenti percorsi educativi pilota.

“Si tratta – spiega Cucci – di un progetto che si affianca alle azioni realizzate a livello nazionale come il reddito di libertà, il sussidio a sostegno dei percorsi di emancipazione delle donne vittime di violenza in condizioni di povertà, agendo a monte del problema in ottica preventiva. In Italia una donna su tre seguita dai centri antiviolenza della rete nazionale D.I.RE, a cui afferisce anche Voce Donna – è vittima di violenza economica.

Si tratta di un fenomeno trasversale rispetto al reddito, allo status professionale, alla nazionalità e all’età, con una maggiore frequenza tra i 40 e i 60 anni. Delle donne prese in carico dai centri il 32,9% risulta priva di reddito, solo il 40% ha un reddito certo e stabile. Secondo l’Istat nel 30,5% delle coppie l’uomo è l’unico percettore di reddito, percentuale che in Friuli Venezia Giulia di attesta al 27,3%. Urgono dunque azioni in questo ambito che possano, da una parte sostenere e favorire l’occupazione femminile, dall’altra prevenire le diverse forme di violenza economica”.

La violenza economica ha radici culturali e sociali e si manifesta sotto forma di prassi e scelte socialmente accettate, che rendono estremamente vulnerabile la componente femminile quali: l’uscita anticipata dal mercato del lavoro per la nascita dei figli, l’incidenza dei lavori a tempo parziale tra le donne, una gestione non condivisa del bilancio familiare determinata anche dal divario retributivo tra uomini e donne.

Per prevenire e contrastare tale fenomeno il progetto dell’Assessorato si pone i seguenti obiettivi: sviluppare un percorso partecipato tra soggetti-chiave del territorio per lo scambio e condivisione di informazioni, metodologie e percorsi che consentano di prevenire e affrontare il fenomeno della violenza economica contro le donne; aumentare la conoscenza nell’opinione pubblica, negli stakeholder locali e nelle giovani generazioni circa i fattori (culturali, economici, gestionali) che possono determinare potenziali situazioni violenza economica in una coppia; sviluppare strumenti formativi e informativi per accrescere consapevolezza delle donne che si possono trovare in condizioni di potenziale rischio di violenza economica;

I destinatari del progetto sono le giovani generazioni e gli adulti-chiave che operano a contatto con le giovani generazioni (operatori sociali, educatori, docenti, istituzioni, ecc.), giornalisti e professionisti che operano nel mondo dell’informazione e comunicazione.

Per raggiungere tali obiettivi verranno messe in atto azioni specifiche e mirate come la mappatura e condivisione di buone prassi locali per prevenire e affrontare forme di violenza economica (con riferimento ai 51 comuni che hanno sottoscritto il protocollo e tra i soggetti aderenti a Carta di Pordenone); l’organizzazione di incontri formativi dedicati ai giornalisti, lil coinvolgimento delle scuole tramite il concorso “Né schiave, né oggetti” 2022/2023; la realizzazione di un kit informativo di educazione finanziaria, che verrà veicolato attraverso un gruppo-pilota di beneficiarie, tramite un percorso educativo.

“Fondamentale e significativa – conclude Cucci – sarà l’azione di promozione che vedrà in prima linea i principali stakeholder culturali locali chiamati a inserire nelle proprie attività eventi e informazioni ad hoc. Si proseguirà poi coinvolgendo una ampia platea di stakeholder enti e istituzioni del territorio, tra cui, naturalmente la Commissione Regionale pari opportunità”.




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