“Boom di lavoro negli Usa sconvolge i Mercati: azioni in ripresa, oro in calo e petrolio in altalena”

Panoramica Generale

Il rapporto sull’occupazione di maggio ha avuto un impatto significativo sui mercati finanziari globali. La solida crescita dell’occupazione ha ridotto le speranze di tagli dei tassi da parte della Federal Reserve, portando a movimenti significativi sia nel mercato obbligazionario che azionario, così come nelle materie prime e nelle valute. La principale preoccupazione, simile a quella di Washington, è il mercato del lavoro. I dati più recenti mostrano che la compensazione per dipendente è cresciuta ad un tasso annualizzato del 4,7% nel primo mese di quest’anno. Questo aumento non è stato più alto del trimestre precedente, ma è possibile affermare che se gli aumenti salariali dovessero diminuire nei prossimi mesi, la banca centrale, allora, sarà pronta ad allentare la sua politica. In Europa idem, in settimana Anatoli Annenkov di Societe Generale SA afferma che “questo taglio dei tassi della Bce si basa più sulle previsioni che sui dati attuali, sarà ora cruciale che i dati concreti confermino la tendenza al rallentamento della crescita salariale.” La reazione dei mercati è stata mista, riflettendo una combinazione di ottimismo per la crescita economica e preoccupazione per le future politiche monetarie. Questo andamento positivo degli indici in settimana è stato confermato anche dall’indice Vix, che ricordiamo, è un indicatore che misura le aspettative di volatilità del mercato azionario statunitense per i prossimi 30 giorni, ha chiuso a livelli storicamente bassi; indicando una domanda ridotta per la protezione contro le fluttuazioni del mercato.

Mercato Azionario

Nonostante il sell-off iniziale, le azioni hanno chiuso ben al di sopra dell’apertura della settimana. Il robusto rapporto sull’occupazione ha contribuito a calmare i timori di un rallentamento economico che potrebbe danneggiare le aziende americane. La resilienza del mercato azionario indica che gli investitori rimangono fiduciosi nella solidità delle fondamenta economiche, anche se la prospettiva di un rialzo dei tassi potrebbe frenare l’entusiasmo in futuro.

Andamento Settimanale degli Indici Principali
– S&P 500: Nell’ultima settimana, l’S&P 500 ha registrato un incremento dell’1,4%, chiudendo a 5347 punti, riflettendo la fiducia degli investitori nella crescita economica.
– Nasdaq 100: Il Nasdaq 100 ha chiuso sulla soglia psicologica dei 19.000 punti con una performance del 2,5%, guidato da forti performance nel settore tecnologico.
– Eurostoxx 50: L’indice Eurostoxx 50 ha chiuso la settimana a 5039 punti con una performance del 0.64%, beneficiando di un miglioramento del sentiment economico in Europa.
– FTSE MIB: In Italia, l’indice FTSE MIB ha guadagnato lo 0,487%, chiudendo a 34.660 punti, sostenuto da buoni risultati delle principali banche e aziende industriali.

Mercato Obbligazionario

Il più grande mercato obbligazionario del mondo ha subito una dura battuta d’arresto poiché il rapporto sull’occupazione ha annullato le speranze di tagli dei tassi da parte della Federal Reserve. Una vendita massiccia di Treasury ha fatto salire i rendimenti di oltre 10 punti base, con gli swap che ora non prevedono più una riduzione dei tassi prima di dicembre. Questo movimento riflette l’aspettativa che la Fed manterrà una politica monetaria restrittiva per un periodo prolungato, nel tentativo di gestire le pressioni inflazionistiche. Decisione significativa della Banca Centrale Europea (BCE), che ha tagliato i tassi di interesse giovedì scorso, rompendo un precedente di 25 anni. Dalla sua fondazione nel 1999, la BCE non aveva mai ridotto i tassi prima della Federal Reserve statunitense. Tradizionalmente, quando si discostava dalla Fed, la BCE adottava una politica monetaria restrittiva, come dimostrato dalle disastrose decisioni di aumentare i tassi poco prima del crollo di Lehman Brothers nell’estate del 2008 e prima che la crisi del debito sovrano dell’eurozona raggiungesse il suo apice con le dimissioni forzate del Primo Ministro italiano Silvio Berlusconi nel novembre 2011. Ora, la BCE ha scelto di agire in modo indipendente, una mossa di grande rilevanza.

Materie Prime

Le materie prime, in particolare l’oro, hanno subito significative flessioni. L’oro ha registrato il calo più grande in oltre due anni, scendendo fino al 3,1% dai massimi settimanali. Anche i metalli di base hanno subito pesanti perdite. Dopo aver raggiunto un record di oltre $2.450 l’oncia, l’oro ha negoziato in un intervallo ristretto, riflettendo l’incertezza sulla futura traiettoria dei tassi della Fed. Questa volatilità nelle materie prime è indicativa delle preoccupazioni degli investitori riguardo alla stabilità economica globale e alle politiche future della Fed. Il prezzo del petrolio ha visto un’oscillazione significativa durante la settimana. Dopo un iniziale calo dovuto alle preoccupazioni per un rallentamento economico globale, il prezzo del Brent ha recuperato parte delle perdite chiudendo a circa $75 al barile, mentre il WTI ha chiuso a circa $71 al barile, nonostante i recuperi la chiusura segna un meno 3%. Questo recupero dai minimi è stato sostenuto dalle aspettative di una domanda più robusta e dalle previsioni di una possibile riduzione della produzione da parte dei paesi OPEC+.

Valute

Le valute hanno reagito alle notizie economiche con movimenti moderati. L’aumento dei rendimenti dei Treasury ha rafforzato il dollaro statunitense, rendendolo più attraente per gli investitori. Questo rafforzamento del dollaro potrebbe avere implicazioni significative per il commercio internazionale e le economie emergenti, che spesso si indebitano in dollari. La prospettiva di tassi di interesse più alti negli Stati Uniti potrebbe portare a ulteriori fluttuazioni nel mercato delle valute, con ulteriori apprezzamenti del biglietto verde. Bitcoin positivo in settimana, ma non da per ora segni decisi per un allungo ma rimane compresso in una fase senza direzione.

Conclusione

Il rapporto sull’occupazione di maggio ha avuto un impatto notevole sui mercati finanziari, con reazioni diverse tra azioni, obbligazioni, materie prime e valute. Mentre la crescita dell’occupazione e l’aumento dei salari sono segnali positivi per l’economia, l’incertezza sulle future politiche della Federal Reserve continuerà a influenzare i mercati nei prossimi mesi. Gli investitori dovranno navigare in un panorama complesso, bilanciando le opportunità di crescita con i rischi di politiche monetarie più restrittive.

Dott. Alessandro Pazzaglia, consulente finanziario indipendente, www.pazzagliapartners.it

 




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