Educativa di strada riparte dalla Loggia

PORDENONE – Da quest’oggi Pordenone può contare su 6 nuovi “operatori di strada”, educatori attenti ai bisogni dei ragazzi della nostra città, soprattutto di coloro che vivono in alcune zone più “delicate”, tanto del centro quanto della periferia.

Individuati e selezionati dalla Fondazione OSF, dalle cooperative Ascaretto e FAI, percorreranno in coppia le vie di Pordenone con l’intento di conoscere e farsi conoscere dai giovani, attivando così dei processi di mitigazione delle tensioni sociali, proponendo ai ragazzi nuove opportunità di relazione e soprattutto ascoltando le loro esigenze, i desideri e le paure.

Gli operatori sono qualificati e preparati per gli interventi di strada grazie ad una formazione di oltre 100 ore, gestita dalla Cooperativa Coges Don Milani di Venezia e finanziata nell’ambito del progetto MediAree, intercettato dal Comune.

Il progetto relativo all’educativa di strada nasce entro la programmazione 2022 delle Politiche Giovanili del Comune di Pordenone che, a partire dall’anno scorso, ha avviato un’ampia ridefinizione delle attività e dell’approccio al mondo giovanile, consolidando la rete dei Centri giovani in 4 hub aggregativi dislocati sul territorio. In tal modo è stata data nuova linfa ai Centri Giovani di Largo Cervignano e di via Pontinia, è stata aperta la casa delle Attività di via Prata ed avviata la proposta del nuovo centro privato Hub 381 in viale Dante, della Cooperativa FAI.

In tal modo la Fondazione Opera Sacra Famiglia, la Cooperativa Ascaretto, la Fondazione Another World e la Cooperativa FAI hanno creato una rete del terzo settore per la gestione delle Politiche Giovanili ed hanno avviato insieme al Comune di Pordenone una coprogettazione che prevede il rafforzamento della presenza degli operatori di strada sull’intero territorio comunale.

A partire da agosto, ed entrando a pieno regime a settembre con l’inizio delle attività scolastiche, le Politiche Giovanili avvieranno un monitoraggio continuo e diffuso sia delle aggregazioni spontanee di giovani, che delle situazioni più delicate in alcune zone del centro storico e delle periferie già segnalate come critiche. Tra le aree maggiormente attenzionate, anche via Mazzini, parco Querini, Bronx, largo Cervignano, via Pontinia, piazza Risorgimento e Villanova.

A Pordenone come in tantissime altre città – interviene il sindaco Alessandro Ciriani – emergono fenomeni legati ai ragazzi, i cui disagi e le difficoltà psicologiche o di relazione si manifestano in modo sbagliato, magari con atti vandalici o con la creazione di piccole bande.

Il nostro obiettivo non è quello di sostituirci alle forze dell’ordine o di combattere la microcriminalità giovanile. Piuttosto vogliamo intercettare i giovani, le cui potenzialità e talenti possono ancora essere messi sui giusti binari, facendoli contribuire positivamente alla crescita della nostra città. Questi educatori sono in grado di parlare con i ragazzi, chiedendo loro di che cosa hanno bisogno e dandogli quindi le risposte che cercano».

​Spiega l’assessore alle politiche giovanili Alberto Parigi: «Gli operatori di strada avranno il compito di intercettare il disagio nei luoghi informali in cui si trovano i giovani, nelle strade e nelle piazze, offrendo loro un’alternativa.

Mi riferisco alle molteplici attività finanziate dal Comune che vengono svolte nei 4 Centri Giovani, strettamente correlate con quanto portato avanti dagli educatori di strada. Questi rappresentano un importante strumento che aiuterà a disinnescare eventuali tensioni che si possono creare per le vie e nei quartieri, collaborando strettamente col Comune, con le realtà che a vario titolo si occupano dei giovani, dall’ASFO, all’assessorato alle Politiche giovanili, dai Servizi Sociali Comunali all’assessorato alla Sicurezza».

Il dialogo imprescindibile tra gli operatori di strada e i Servizi sociali comunali assicurerà inoltre la repentina e immediata segnalazione di eventuali situazioni a rischio, al fine di indirizzare i minori al servizio per loro più opportuno.

Gli operatori presenti a Pordenone saranno riconoscibili grazie ad un tesserino e diverranno figure di riferimento anche per chi ha a che fare costantemente con i giovani fuori dai contesti educativi o per favorire il dialogo intergenerazionale nei quartieri più complessi.

Insomma una presenza fondamentale per la crescita, la consapevolezza e l’attivazione dei ragazzi della nostra città. Questo lavoro di controllo coinvolgerà anche pubblici esercizi, associazioni e palestre e verrà svolto in collaborazione costante con le Forze dell’Ordine.




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