Settimana finanziaria: 17-23 febbraio 2025
La settimana finanziaria appena conclusa è stata caratterizzata da un dato uscito venerdì che ha determinato un calo molto marcato sugli indici americani di particolare rilievo. E’ stato il marcato calo del sentiment dei consumatori negli Stati Uniti, dovuto ai timori legati all’introduzione di nuovi dazi commerciali. La settimana dal 17 al 23 febbraio 2025 è stata dominata da un clima di incertezza economica, alimentato da preoccupazioni per le politiche commerciali e segnali di rallentamento dell’attività economica.
Calo del sentiment dei consumatori negli Stati Uniti
Nel mese di febbraio, l’indice del sentiment dei consumatori statunitensi, misurato dall’Università del Michigan, è sceso a 64,7 punti rispetto ai 71,7 di gennaio, segnando il livello più basso degli ultimi 15 mesi. Questo calo è attribuito principalmente alle preoccupazioni riguardo ai piani del presidente Donald Trump di imporre dazi significativi su una vasta gamma di prodotti importati, alimentando timori di un aumento dell’inflazione e una riduzione del potere d’acquisto delle famiglie. Le aspettative di inflazione per il prossimo anno sono aumentate al 4,3%, il livello più alto dal novembre 2023.
Reazione dei mercati azionari
Le preoccupazioni dei consumatori e le incertezze legate alle politiche commerciali hanno avuto un impatto negativo sui mercati azionari. Venerdì 21 febbraio, Wall Street ha registrato una significativa flessione con il Dow Jones Industrial Average che ha perso 748,63 punti (-1,69%), chiudendo a 43.428,02, mentre l’S&P 500 è sceso di 104,39 punti (-1,71%) a 6.013,13. Il Nasdaq 100 ha subito un ribasso del 2,3%, chiudendo a 21.614. In Europa, l’Eurostoxx50 è calato dello 0,8% fermandosi a 5.439 punti, mentre l’Eurostoxx600 ha registrato una lieve crescita dello 0,3%, chiudendo a 554 punti. Il FtseMib ha segnato una crescita dell’1,2%, portandosi a 38.421 punti. Particolarmente significativo è stato l’aumento della volatilità, con il VIX che ha registrato un’impennata del 23,3%, passando da 14,78 a 18,22.
Andamento dell’attività economica negli Stati Uniti ed Europa
Parallelamente, l’attività delle imprese statunitensi ha mostrato segnali di rallentamento a febbraio. Un’indagine condotta da S&P Global ha evidenziato una contrazione dell’attività economica, raggiungendo il livello più basso degli ultimi 17 mesi. Questo rallentamento è attribuito ai crescenti timori legati ai dazi e ai significativi tagli alla spesa da parte del governo federale. Anche in Europa la situazione è stata contrastata: l’attività economica della zona euro è risultata stagnante, mentre in Francia si è registrato un calo ai minimi degli ultimi 17 mesi. In Germania, invece, si è osservata una lieve ripresa grazie al rallentamento del calo del settore manifatturiero, mentre la fiducia degli investitori è migliorata secondo l’indice ZEW. Nel frattempo, la Germania si prepara al voto e gli analisti stanno monitorando attentamente i possibili effetti sulle politiche economiche e finanziarie, che potrebbero impattare i portafogli degli investitori.
Movimenti valutari e materie prime
Sul fronte valutario, l’indice del dollaro (DXY) ha registrato una lieve flessione dello 0,11%, attestandosi a 106,21, con una perdita dell’1,83% su base annua. L’euro ha mostrato un leggero calo dello 0,29% rispetto al dollaro, chiudendo la settimana a 1,0456, pur mantenendo una crescita annua dello 0,98%. Il Bitcoin ha registrato un rialzo dello 0,15%, chiudendo a 96.266 dollari, con un incremento del 3,12% su base annua. In netto calo invece Ethereum, che ha perso il 3,79% nella settimana, chiudendo a 2.636,4 dollari, con un ribasso del 21,22% rispetto allo scorso anno.
Per quanto riguarda le materie prime, il mercato dell’oro ha registrato un rialzo significativo, con i prezzi passati da 2.882,3 a 2.935,7 dollari l’oncia, con un incremento dell’1,85% su base settimanale e dell’11,85% su base annua. Il petrolio, invece, ha subito una leggera flessione dello 0,44%, chiudendo a 70,18 dollari al barile, con un calo del 2,27% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’argento ha segnato una crescita dello 0,47%, portandosi a 33,01 dollari l’oncia, con un rialzo annuo del 12,89%.
Mercato delle obbligazioni
Nel settore obbligazionario, il BTP Più ha registrato una forte domanda, sfiorando i 15 miliardi di euro. Di conseguenza, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha deciso di alzare i tassi, rendendo il titolo più attraente per gli investitori e rafforzando la fiducia nel debito sovrano italiano.
Dott. Alessandro Pazzaglia, consulente finanziario autonomo, www.pazzagliapartners.it