Basso “riapertura scuole superiori Fvg dopo il 31/1 scelta di responsabilità”

FVG – «È il buon senso a chiederlo: approviamo con favore il provvedimento regionale di ritardo di apertura delle scuole dopo il 31 gennaio». Così si esprime il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Basso alla notizia della decisione della Giunta Fedriga per il proseguimento della Didattica a distanza al 100% per le scuole superiori fino a fine mese. «Sono stato e sono il più pervicace sostenitore della didattica in presenza –spiega-.

Ho criticato e critico la scelta aprioristica della didattica a distanza adottata dal governo dopo che in estate abbiamo tentato a tutti i costi di far aprire le scuole con tutte le misure possibili e immaginabili, alle quali mi sono dedicato personalmente anima e corpo. Avrei quindi potuto cavalcare il facile consenso o tacere per non attirare le inevitabili e fisiologiche critiche che questo provvedimento reca con sé, ma posso assicurare che non si tratta di una scelta assunta a cuor leggero o a seguito delle difficoltà per i trasporti pubblici, tra l’altro superate grazie allo sforzo corale della Regione, dei prefetti e delle aziende di trasporto».

Una motivazione lecita e giustificata, quindi, presa nella consapevolezza che «I dati dell’emergenza epidemiologica parlano chiaro e ministro Azzolina ha scaricato la responsabilità di tutte le decisioni ai governatori e agli enti locali. Aprire le scuole il 7 gennaio avrebbe comportato sicuramente doverle richiudere dopo pochi giorni». La didattica a distanza è stata attivata grazie allo sforzo organizzativo delle scuole, con ripercussioni sulla vita degli studenti e delle loro famiglie.

L’ordinanza Fedriga, sofferta e dolorosa, è un atto di realtà e responsabilità: «Attendere il corso degli eventi e le decisioni rispetto alla somministrazione del vaccino –conclude Basso-, è un atto di responsabilità. Cerca il facile consenso chi ha proclamato la riapertura delle scuole a tutti i costi. La campagna vaccinale governativa, ad oggi, non ha tenuto in minima considerazione il personale della scuola. Non servono altre considerazioni».




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