Buoni fruttiferi postali, un investimento sicuro per la metà degli italiani

Sono più di 30 milioni, praticamente 1 cittadino su 2, gli italiani che hanno deciso di sottoscrivere un Buono fruttifero postale. Una tendenza forte in tutto lo stivale e che trova riscontro anche nella nostra regione: in Friuli Venezia Giulia, infatti, sono stati aperti ben 438.664 libretti e 707.628 Buoni postali, per un totale di oltre 1 milione di nuove attivazioni.

A dirlo sono i dati diramati proprio da Poste Italiane, che ha di recente chiuso l’offerta Supersmart Premium che permetteva di apportare nuova liquidità e di ottenere un tasso del 4% annuo lordo sulle somme accantonate per almeno 540 giorni. Formule e strumenti che da sempre attirano l’interesse degli italiani, basti pensare che oltre il 6% della ricchezza finanziaria delle famiglie del nostro paese viene detenuta proprio in risparmi postali: sono circa 90 i miliardi di euro custoditi nei libretti e più di 191 i miliardi dei buoni fruttiferi postali, secondo i dati di Cassa depositi e prestiti, aggiornati a metà 2023.

D’altronde la strada dei buoni fruttiferi è considerata da molti esperti uno degli investimenti sicuri, sia per il presente che per il futuro. Le motivazioni sono facilmente spiegabili: innanzitutto sono strumenti garantiti dal Governo e quindi, storicamente, sono percepiti come sicuri e stabili. Sono inoltre uno strumento a rendimento fisso, il che li rende particolarmente appetibili per tutti i target di risparmiatori, che li scelgono proprio per non esporsi troppo al rischio dei mercati.

Ovviamente non ci sono solo loro, il panorama degli investimenti prevede anche altre formule come, ad esempio, le obbligazioni e i titoli di stato, strumenti con i quali si acquistano titoli di debito dell’azienda emittente, oppure i conti deposito, una sorta di parcheggio di liquidità che offrono però una remunerazione garantita, al netto dell’impossibilità di prelevare il capitale per tutta la loro durata.

Altra strada che è sempre più percorsa dagli italiani è quella dei PAC, acronimo che sta per Piani di Accumulo Capitale. Si tratta di una forma di investimento sicura e costante, capace di ridurre il rischio di un investimento ingente e che offre un risparmio regolare. Per coloro che vogliono osare un po’ di più ci sono invece gli investimenti immobiliari, che sono però un argomento altamente specializzato in cui è meglio non improvvisarsi.

Lo scorso anno si è arrivati a oltre 1 miliardo e 100 milioni di investimenti in appena un trimestre per quanto riguarda il mattone italiano, con una crescita del 19% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Basta questo per scommettere in maniera sicura su questo settore? Per dirlo è sicuramente presto, ma di certo il 2024 può essere l’anno giusto per un ritorno degli investimenti a tutto tondo. Anche per tasche e portafogli più comuni.




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