E’ morto il presidente del Consiglio regionale Ettore Romoli

UDINE – E’ morto nella notte tra il 13 e 14 giugno all’ospedale di Udine (era ricoverato da una quindicina di giorni) il presidente del Consiglio Ettore Romoli.

Un paio di giorni fa era stato sottoposto a un terzo intervento chirurgico, ma le condizioni si sono aggravate.

Ettore Romoli aveva 80 anni: eletto presidente del consiglio regionale il 22 maggio scorso, era nato a Firenze il 9 aprile 1938.

E’ stato consigliere comunale di Gorizia negli anno ’80, co-fondatore di Forza Italia, era stato consigliere nazionale di Forza Italia, coordinatore regionale dal 1996 al 2003, responsabile per l’area nord-est dal 2005, senatore nella XII legislatura e aveva fatto parte della Commissione finanze e tesoro e della Giunta per gli affari comunitari di Palazzo Madama.

Consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia nell’ottava legislatura, aveva ricoperto la carica consiliare di capogruppo e di assessore alle finanze e programmazione. Deputato al Parlamento della Repubblica nella XIV legislatura, era stato componente della Commissione finanze della Camera. Dal 2007 al 2017 sindaco di Gorizia, ha presieduto il Consiglio delle Autonomie locali.

Nei giorni scorsi, Romoli è stato al centro di una dura polemica con la coordinatrice regionale di Forza Italia, Sandra Savino, che lo aveva “minacciato”, di esclusione dal movimento azzurro.

Il casus belli è legato a una decisione presa, a fine maggio, dallo stesso Romoli, appena insediatosi nel ruolo di numero uno di piazza Oberdan. Il presidente avrebbe dovuto nominare il nuovo staff che doveva accompagnarlo nei prossimi anni di legislatura.

Quasi tutti pensavano che, secondo una prassi prassi consolidata quando c’è un cambio di maggioranza, la “vecchia” squadra, venisse sostituita. Romoli, invece, aveva deciso di confermare per un anno il capo di gabinetto di Iacop, vale a dire Giorgio Baiutti, area Pd.

Di qui, il “casus belli”, con l’accorata presa di posizione dei figli di Romoli, che avevano inviato al Messaggero Veneto una lettera-appello che cominciava così: “Abbiamo assistito sgomenti nelle ultime ore agli attacchi sempre più violenti e spietati che la coordinatrice regionale di Forza Italia Sandra Savino ha rivolto a nostro padre ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Udine. Oggi si è arrivati all’ultimo oltraggio: l’espulsione da Forza Italia con l’accusa di essere “troppo indipendente”, troppo al di sopra delle parti”.

 




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