Fondazione Friuli, il Bando Welfare guarda oltre la pandemia

FVG – La Fondazione Friuli con il nuovo Bando Welfare 2022 guarda oltre la pandemia sostenendo, come ha fatto in questi cinque anni, progetti di salute comunitaria, ma che sappiano anche fare tesoro dell’esperienza provante del Covid e che sappiano interpretare i nuovi bisogni prima che si manifestino. Attivo da domani 26 gennaio, la linea di contributo può contare su 600mila euro di risorse e le domande dovranno essere presentate entro il 28 febbraio. Anche quest’anno il bando gode della collaborazione dell’amministrazione regionale e del sostegno di Intesa Sanpaolo.

“Il perdurare della pandemia sta avendo ricadute molto serie non solo a livello sanitario ed economico, ma sempre più a livello sociale, aggravando quel processo che rende fragili sempre più persone – introduce il presidente della Fondazione Friuli, Giuseppe Morandini -. La sfida oggi non consiste nel far fronte in maniera estemporanea ai bisogni del momento, bensì nella capacità di rispondere alla crisi pandemica in modo inedito, assumendo nuovi modelli in grado di cogliere le opportunità che si stanno presentando”.

Tra le strategie per fronteggiare la crisi in atto, il recente Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) attraverso i consistenti investimenti sul welfare di comunità si inserisce proprio nel percorso che la Fondazione Friuli già da molti anni sostiene.

Morandini anticipa poi alcuni dettagli della ricerca sviluppata dall’Istituto Jacques Maritain sull’impatto sociale del bando 2020, che sarà presentata tra alcune settimane. L’indagine, seppur su un campione contenuto, valuta il grado di innovazione sociale e la qualità del cambiamento raggiunto dai progetti sostenuti dalla Fondazione Friuli: emerge così che l’80% ha alleggerito il carico su familiari e caregiver e il 50% ha contrastato la discriminazione delle fasce fragili della popolazione.

Il nuovo Bando intende sostenere sperimentazioni fondate sulle strategie della salute comunitaria, secondo un orientamento per il quale i soggetti di una comunità si impegnano a operare congiuntamente nel processo di evoluzione della comunità stessa. I progetti, della durata prevista massima di un anno, potranno essere presentati da enti pubblici e privati non profit delle province di Udine e Pordenone sulla base di accordi territoriali.

“Il sistema sanitario sconta due anni di fatica, ma resta in prima linea nella lotta alla pandemia con i professionisti della sanità, il volontariato e i tanti cittadini che scelgono di vaccinarsi – commenta l’assessore regionale alla Sanità Riccardo Riccardi -; accanto a questo, un ruolo rilevante viene assunto dalle istituzioni private le cui risorse sono un incentivo importante per favorire iniziative capaci di affiancarsi al pubblico nel rispondere ai bisogni di salute della popolazione. In questo senso la Fondazione Friuli continua a dimostrarsi un importante partner.

Il bando, come per le scorse edizioni, ha sempre trovato il pieno appoggio della Regione e, all’interno del perdurare di un contesto pandemico, è ancora più significativo, soprattutto se guardiamo a chi si rivolge. L’avviso premia, infatti, le iniziative sperimentali e innovative a favore delle famiglie, dei minori, delle persone con grave disabilità e degli anziani non autosufficienti. Inoltre, individua fra i diversi ambiti di intervento, quello della domiciliarità e dell’integrazione sociale.

Si tratta di temi rilevanti per affrontare la sostenibilità del sistema e ricercare insieme soluzioni oltre i presidi ospedalieri”.
“Intesa Sanpaolo ha come obiettivo la crescita sia economica sia sociale dei territori in cui opera, con una particolare attenzione per la sostenibilità e l’inclusione – spiega Francesca Nieddu, direttore regionale Veneto Est e Friuli Venezia Giulia Intesa Sanpaolo -. Anche quest’anno siamo al fianco della Fondazione Friuli con cui condividiamo la volontà di supportare il territorio del Friuli Venezia Giulia, dove la nostra banca è fortemente radicata.

Vogliamo dare un sostegno concreto per far fronte alle situazioni di fragilità e disuguaglianza che si sono create in questo lungo periodo di pandemia, mettendo a disposizione di famiglie e imprese strumenti concreti per soluzioni mirate”.




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