La Follia: tema portante 29^ edizione Altolivenzafestival

FVG – L’Altolivenzafestival, rassegna musicale organizzata da Associazione Culturale Altoliventina giunge quest’anno alla sua XXIX^ Edizione e lo fa sotto il segno della follia.

Non una follia scriteriata, perché il sodalizio guidato dal direttore artistico Sandro Bergamo, coadiuvato da un rinnovato direttivo e da una commissione artistica, ha saputo costruirsi una solida reputazione che ha permesso di proporre programmi sempre più articolati. Tant’è che da quest’anno il festival è entrato nei progetti triennali finanziati e sostenuti dalla regione Friuli Venezia Giulia, potendo così pensare con solide basi ad un progetto artistico articolato.

Per l’edizione 2023 l’elenco degli eventi è decisamente ampio, di qualità e con spunti differenti che sapranno conquistare diverse fasce di pubblico.

Si parte con l’esordio del 27 Agosto che vedrà sul palco di Villa Varda a Brugnera una regina del pop di classe italiano come Antonella Ruggiero, già voce dei Matia Bazar, che proporrà alcuni tra i suoi più grandi successi alternati a brani del repertorio classico in uno spettacolo particolarissimo che vede la cantante accompagnata da un coro e un’orchestra classica come la Cappella Altoliventina e l’Orchestra Naonis. Il festival si dipana lungo una trentina di appuntamenti che si concluderanno alla vigilia di Natale a Prata con l’Avvento Organistico.

“In un mondo che sembra eseguire la sua folle danza sull’orlo di un abisso abbiamo voluto dedicare questa XXIX edizione di Altolivenzafestival alla follia. – spiega il Direttore Artistico della manifestazione, Sandro Bergamo – Il folle e le vicende che lo hanno condotto in quello stato hanno sempre commosso il pubblico, entrando fin dai tempi più antichi nel repertorio del teatro, incluso quello musicale, facendo della scena di follia un elemento tipico e frequente nelle opere.

Lo troviamo nelle opere barocche (Mad songs, Valvasone, 22 e 28 ottobre) ma anche nei più celebri melodrammi del periodo romantico (Mansuè, 12 novembre). Pazzie vere, pazzie presunte, pazzie indotte: come quella di Giovanna di Castiglia, passata alla storia come La Pazza (Sacile, 21 ottobre), che nella stimolante interpretazione di Erica Martin, testo scritto su commissione di

Altolivenzafestival, appare in realtà vittima delle macchinazioni del potere. E come spesso succede, nel mondo dei folli si scambiano i ruoli e crollano i luoghi comuni, come quello che vede la saggezza albergare negli anziani: ma questi, ne La Pazzia Senile di Adriano Banchieri (Polcenigo, 10 settembre e Gorizia 16 settembre) si comportano da folli e saggi appaiono i giovani che alla fine gabbano la stoltezza dei padri.

E poi la follia della guerra, che torna anche in questo tempo a colpire l’Europa: periodicamente l’umanità ricade nel suo errore e orrore e invano si celebrano liturgie e si innalzano preghiere per la pace (Pordenone, 28 settembre, Gorizia 7, Portobuffolè 8, Sagrado 14 ottobre). In fondo, anche la possessione demonica che prende il soldato Joseph può essere vista come metafora della follia della guerra che ingoia i suoi stessi protagonisti (Histoire du soldat, Cordenons 26 novembre).

Ma sui confini non avvengono solo scontri: possono anche accadere, e da uomini di pace operiamo perché avvengano, incontri. Riprendendo il filo dell’edizione precedente, anche quest’anno
Altolivenzafestival declina il tema Gorizia 2025 come incontri al confine, linea che, anziché separare, può unire.

S’incontrano al confine (Brugnera, 27 agosto) classico e pop nel concerto di apertura, con Antonella Ruggiero (significativa la canzone Tra le guerre); s’incontrano uno strumento dalle origini popolari come il corno delle Alpi e lo strumento classico della liturgia, l’organo (Roveredo in Piano, 28 agosto); s’incontrano tre musicisti europei in un programma che sconfina musicalmente per tutta l’Europa del Sei-Settecento e, simbolicamente, itinera nel territorio (Caneva, 2 e Caorle 3 settembre).

A eseguirlo abbiamo chiamato tre giovani musicisti che sono solo l’avanguardia dei tanti, ancora più giovani di loro, che nelle settimane e nei mesi successivi popoleranno il festival, a dimostrare che la musica forte non è sguardo nostalgico al passato ma è viva, parla alle giovani generazioni, è prodotto di civiltà e simbolo di pace

Manca, nel nostro programma, la follia ‘buona’: quella francescana, quella donchisciottesca, che ti fa andare oltre il buonsenso feriale e ti fa intravedere mete ideali per le quali valga la pena di mettersi in gioco, a costo di passare per matti. Ma questa, in fondo, è il nostro stesso festival, siamo noi che continuiamo a coltivarlo con la tenacia del monaco che annaffi quotidianamente uno stecco, certo che il suo sforzo non sia inutile e che qualcosa, un giorno, fiorirà.”

Alla presentazione oltre al direttore artistico Sandro Bergamo e al membro del direttivo dell’Associazione Altoliventina Elia PIvetta, sono intervenute le autorità di alcuni comuni che sostengono la manifestazione. Innanzitutto il vice sindaco di Brugnera Silvia Piovesana e l’assessore al Turismo Maurizio Foltran.

“Avrei voluto aprirvi Villa Varda, ma purtroppo il maltempo non la rende agibile. – ha ricordato quest’ultimo – Il tema è azzeccato. Stiamo subendo la follia del tempo. Faccio i complimenti all’associazione che ha presentato un programma di prim’ordine. Siamo molto felici di questo lavoro svolto dall’associazione che ha messo il nostro comune in prima fila dandoci la possibilità di fare l’apertura con il concerto di Antonella Ruggiero” .

In prima fila anche sindaco e vicesindaco di Prata Katia Cescon e Katia Boer. Durante i discorsi a rendere difficile la vita ai relatori gli interventi di disturbo dell’attore Fabio Scaramucci nei panni di un folle aiutato dalle maschere della Commedia dell’Arte. A intervallare i discorsi le esibizioni al flauto di Maria Lincetto e Prisca Verardo al violino.




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