PORDENONE – In attesa dell’avvio del festival enogastronomico PORDENONE ARTANDFOOD, in programma dall’1 al 3 ottobre 2021, l’eccellenza della gastronomia ed enologia del pordenonese si racconta al pubblico con un vero e proprio “assaggio” di quanto succederà in autunno.
Appuntamento sabato 28 agosto dalle 11 in poi nella magnifica sala di Palazzo Montereale Mantica. Chiusura con la musica jazz della pianista Stefania Tallini, al Ridotto del Teatro Verdi alle 20.45.
Un convegno con assaggi a tema sulla storia dei formaggi nel pordenonese – alle 11 nella sala di palazzo Montereale Mantica – due degustazioni di salumi e formaggi abbinate a tre vini caratteristici delle Grave del Friuli – alle 17 e alle 19 sempre a palazzo Mantica – sono l’anticipazione al racconto vero e proprio di un territorio ricco di eccellenze programmato per il primo weekend di ottobre.
La giornata di anteprima dedicata alle eccellenze targate Pordenone si conclude con il concerto jazz della pianista Stefania Tallini accompagnata al flicorno da Franco Piana, sabato alle 20.45 nel ridotto del teatro Verdi di Pordenone.
Una serie di iniziative tutte a ingresso gratuito previa prenotazione e green pass.
SECONDA EDIZIONE 2021
La seconda edizione del festival di arte ed enogastronomia del pordenonese ha un obiettivo preciso: raccontare che cosa succede nel territorio regionale fra il Tagliamento e il Veneto.
Più che essere una vetrina delle eccellenze, pertanto, o una esposizione di quanto di meglio può offrire un’area così varia, Pordenone ArtAndFood vuole prendere per mano il visitatore e guidarlo attraverso le storie che rendono questa parte del Friuli Venezia Giulia una zona unica che va conosciuta e scoperta.
Il festival, ideato e fortemente voluto dall’assessorato al Turismo del Comune di Pordenone, costituisce un progetto ampio e completo, che coniuga arte e cultura in un intreccio di identità, autenticità, valori caratterizzanti un territorio. Valore aggiunto di questa edizione è l’integrazione del cluster Agrifood che certifica tracciabilità e sostenibilità dei prodotti tipici e autoctoni del territorio pordenonese.
Una manifestazione che si presenta dunque non solo come museo diffuso a cielo aperto, ma anche come un vero e proprio brand, che unisce componenti attrattivi peculiari unitamente ad accoglienza, ospitalità e ristorazione. Grazie all’unione di tutti questi elementi che si fondono in un unicum armonico, Pordenone e il suo territorio vengono proiettati a ragion veduta tra i festival enogastronomici del Friuli Venezia Giulia e possono aspirare a essere conosciuti e riconosciuti a livello nazionale e internazionale.
Un’area che sta dimostrando particolare dinamismo proprio in uno dei campi più segnati dalla pandemia, quello cioè della gastronomia e della ristorazione. Tradizione e innovazione trovano in una serie di giovani imprenditori un modo intelligente e coraggioso di coniugarsi, con risultati pregevolmente sorprendenti e impensabili solo qualche anno fa.
La trasformazione che l’area del pordenonese ha intrapreso in questi ultimi anni, è fatta di storie, visioni e sacrifici, a volte in contrasto con la tendenza del mercato dominante e restie alla seduzione del guadagno facile e immediato. Sono storie di uomini e donne che scelgono, ad esempio, la montagna per coltivare erbe aromatiche o fiori eduli, che non temono di passare mesi a pasturare o, ancora, che recuperano semi e modi antichi di intendere il cibo.
Sono queste storie l’ossatura di un festival che vuole sottolineare la necessità di conoscenza, di avvicinamento e approfondimento, prima ancora di sedurre il palato con le loro eccellenze.
IL PROGRAMMA DELL’ANTEPRIMA
Convegno: STORIE DI FORMAGGIO NEL PORDENONESE
Palazzo Montereale Mantica, sabato 28 agosto, ore 11
a cura di Giuliana Masutti
Assaggi di selezioni di formaggi in abbinamento a vini del territorio a marchio “Io sono Friuli Venezia Giulia”.
Nell’incontro Storie di formaggio nel pordenonese la perita agraria Giuliana Masutti racconterà l’evoluzione del comparto, anche attraverso documenti e testimonianze raccolte nelle latterie sociali ancor oggi presenti sul territorio. Un viaggio che unisce aspetti culturali, tecnici, economici e sociali per arrivare ai nuovi e vecchi valori su cui si fonda la produzione casearia pordenonese dei nostri giorni.
Il settore lattiero caseario, infatti, ha caratterizzato la storia del mondo rurale pordenonese e per decenni nel secolo scorso le latterie sociali di paese sono state punto di riferimento delle comunità locali. L’allevamento bovino da latte era diffuso su tutto il territorio e la produzione di formaggio ha contribuito a garantire alla popolazione la disponibilità del cibo necessario per la sopravvivenza e poi, nel tempo, un reddito alle imprese agricole.
Al termine del convegno, dopo una breve introduzione all’analisi sensoriale, è prevista una degustazione guidata di formaggi tipici di pregio come Latteria fresco a latte crudo, Çuç di mont, Asìno, Formai tal cìt e Montasio stravecchio.
RACCONTI E ASSAGGI: VINI E SAPORI DEL TERRITORIO
Palazzo Montereale Mantica, sabato 28 agosto, ore 17 e in replica ore 19
a cura di Dario Martina
La pitina della Val Tramontina, il prosciutto cotto e la soppressa dello spilimberghese insieme al formaggio Asìno sono i protagonisti del racconto di Dario Martina, storico oste di Spilimbergo, in programma nel pomeriggio di sabato con due appuntamenti: alle 17 e alle 19.
Prodotta esclusivamente nel pordenonese, con una storia che risale molto probabilmente all’800, ma secondo alcuni addirittura al ‘500, è solo grazie alla vocazione di alcuni imprenditori che questo particolare preparato si è potuto preservare al punto da aver recentemente ottenuto il riconoscimento del Marchio di Indicazione Geografica Protetta. Un salume caratteristico, espressione della povertà, ma apprezzato per il suo carattere forte e deciso.
Più diffusi e meno esposti ai rischi dell’oblio sono il prosciutto cotto e la soppressa dello spilimberghese, una versione di salumi classici che recupera sentori e aromi locali grazie alle spezie e alle erbe aromatiche utilizzate per la loro conservazione e preparazione.
Tutta avvolta nel mistero è invece, più che la storia, la preparazione del formaggio Asìno, forse il più antico formaggio del pordenonese. Latte di vacca, fermenti selezionati e caglio di vitello per un formaggio che nasce in Val d’Arzino, sul Mont d’Ás, un’area che appartiene alla Pieve d’Asio, ecco le ragioni di un nome così curioso per un prodotto caseario.
Ma il segreto che l’ha reso uno dei formaggi nobili, esportato nei prestigiosi mercati di Venezia e in quelli più commerciali di Trieste dei secoli scorsi, piuttosto che consumato alle tavole di chi lo produceva, è l’attesa che le forme di formaggio trascorrevano in una particolare salamoia di latte, panna e sale. Dosaggi misteriosi, privatissimi, tramandati di generazione in generazione, garantiscono il risultato cremoso e deciso che ne hanno decretato il fascino e il successo fino ai giorni nostri.
Ma non basta: a salumi e formaggi si aggiungono tre altri pregi dell’enologia pordenonese: ribolla spumantizzata, friulano e pinot grigio, abbinati con sapienza e raccontati, anche loro, da Dario Martina.
SERATA JAZZ – Arte e Food
Sala del Ridotto del Teatro Verdi, sabato 28 agosto, ore 20.45
Stefania Tallini, pianoforte – Franco Piana, flicorno
La natura del festival Pordenone ArtAndFood si declina, come è evidente dal nome, non solo sul versante del food ma anche sul versante artistico. Il filo che lega i due ambiti è proprio la città di Pordenone, che con una tale manifestazione si presenta al turista e al visitatore occasionale mostrando i suoi aspetti più prestigiosi e accattivanti. Cibo per il corpo e per l’anima, dunque, a indicare quanto ospitalità e accoglienza siano congeniali ad una città che guarda al futuro con curiosità e consapevolezza. Venire a Pordenone significa, dunque, accorgersi di una bellezza discreta ma che affonda le sue radici in una storia di tradizioni antiche.
E se durante i giorni di ottobre tale versante sarà sviluppato con visite guidate alla città e ai suoi tesori, per l’anteprima di sabato 28 agosto i protagonisti della Pordenone artistica saranno due musicisti jazz, Stefania Tallini e Franco Pinna, interpreti di un appuntamento intimo di singolare raffinatezza.
Un incontro speciale che unisce due forti e diverse personalità artistiche e che insieme trovano un punto di fusione attraverso un repertorio che si muove da brani originali della pianista e del flicornista, a reinterpretazioni di standard jazz, di canzoni italiane e di musica brasiliana.
Un progetto molto originale che prevede momenti di grande scambio anche con l’utilizzo di elementi inusuali per musicisti come loro: Franco Piana che si esibisce anche in portentosi scat vocali, o utilizzando il flicorno come una percussione; Stefania Tallini che esplora particolari effetti timbrici sul pianoforte e usa la sua voce nell’esecuzione di un brano. Complicità, gioco, intesa, interplay continui, dalla prima all’ultima nota per questo interessantissimo progetto.
Stefania Tallini – pianista, compositrice e arrangiatrice – con all’attivo 10 dischi da leader – è considerata una delle più originali realtà del jazz italiano e vanta una carriera ricca di collaborazioni con i più importanti musicisti del panorama internazionale jazz, classico e della musica brasiliana.
Franco Piana – trombettista, flicornista, compositore e arrangiatore – è ritenuto uno dei più importanti e storici jazzisti italiani, con una carriera che negli anni ha dato lustro al jazz italiano ed è ricca di splendide produzioni a suo nome, per le quali ha collaborato con i più importanti musicisti internazionali.
L’ingresso a tutti gli appuntamenti dell’Anteprima di ArtAndFood del 28 agosto è gratuito. È obbligatoria la prenotazione tramite piattaforma Eventbrite. Per informazioni telefonare al numero 375 5928824 (lun-ven 9.00 – 12.30). Si raccomanda il rispetto delle norme anti Covid-19, indossando la mascherina e mantenendo il distanziamento nei luoghi della manifestazione. Nelle sedi degli eventi non si potrà accedere con temperatura superiore ai 37,5° ed è necessario essere in possesso di green pass.
Info e dettagli sul sito www.comune.pordenone.it/artandfood