PORDENONE – Vista la conclamata crisi dell’intero comparto manifatturiero, vera spina dorsale, da sempre, del pordenonese, auspichiamo che si apra un tavolo regionale che parta da questa provincia in cui riscrivere il patto territoriale tra imprese, istituzioni e lavoratori, che ha reso grande ed attrattivo questo pezzo di Nord-est, affinché il saper fare, la laboriosità e l’intelligenza non vengano disperse irreversibilmente.
Lo afferma Mauro Capozzella coordinatore provinciale del M5S in merito alle vertenze aperte di crisi aziendali quali la Savio e la Electrolux in provincia di Pordenone.
Viviamo in tempi in cui slogan e ideologie lasciano il tempo che trovano. Serve un forte pragmatismo, realismo e buona volontà. E’ indispensabile che tutti gli attori interessati trovino una unità di azione e intervento, dai sindacati a Confindustria, dalle istituzioni pubbliche locali, Comune in testa, alla Regione per definire ogni possibile azione e progetto per ridare slancio a quella che è stata una realtà all’avanguardia nello sviluppo e della economia del Friuli Venezia Giulia. Oggi più che mai sono non più trascurabili piani di sviluppo che mettano al centro ricerca e innovazione, ricerca di nuovi mercati e modo di produrre anche alla luce dei possibili dazi internazionali che rappresenterebbero un ulteriore passo indietro per la nostra industria, oltre ai già altissimi costi energetici.
Precisa poi Mauro Capozzella, che per questo ultimo aspetto resta prioritaria in Friuli Venezia Giulia una presa di coscienza diversa e fattiva verso la decarbonizzazione a favore di grandi impianti fotovoltaici, incentivando la loro realizzazione e non bloccandoli o osteggiandoli con una una visione miope e populista. Chi lo fa si dovrà ritenere responsabile di azioni dannose verso la nostra industria già così sofferente.