PORDENONE – Confindustria Alto Adriatico sempre più inclusiva, al servizio delle imprese associate, certo, ma anche al fianco dei decisori e dei cittadini per affrontare con determinazione e condivisione, su più versanti, un presente, ma soprattutto un futuro imminente, sul quale la pandemia sta addensando nubi minacciose. Questo, nella sintesi estrema, il messaggio emerso durante la conferenza stampa di fine anno promossa dal Presidente, Michelangelo Agrusti e dal Direttore generale, Massimiliano Ciarrocchi svoltasi nell’hub vaccinale messo a disposizione della collettività proprio da Confindustria Alto Adriatico.
Sicurezza. «Questo hub è il più grande del nostro territorio – ha detto Agrusti – realizzato nell’ambito delle attività della campagna Ancora più sicuri in fabbrica in accordo con le organizzazioni sindacali. Abbiamo effettuato circa 300 mila tamponi rapidi nelle aziende, inoculato 12 mila dosi di vaccino ai lavoratori e, proprio qui, dal 6 dicembre, somministrato ai cittadini 5 mila 500 dosi, in prevalenza Moderna e in minima parte Pfizer.
Da gennaio entreremo a pieno regime potendo così sfruttare le potenzialità dell’hub che è capace di circa mille iniezioni al giorno». Il Presidente, che ha ricordato che i centri vaccinali allestiti nel Pordenonese e nell’Isontino sono cinque, ha sottolineato l’importanza del contributo della Croce Rossa Italiana e del Consorzio dei Medici di Base del Friuli Occidentale perché la pandemia ha riaffermato il principio secondo cui salute e impresa sono inscindibili.
Un assunto, questo, che si riferisce all’impegno congiunto di Confindustria AA e dei sindacati sfociato negli ultimi mesi in accordi per la gestione dello stesso Covid19 ma finalizzato anche all’ampliamento della sicurezza con l’obiettivo di Zero Morti sul lavoro nei prossimi due anni (accordo del 21 luglio 2021 analisi dei casi – ricerca di procedure – formazione dei lavoratori), responsabilizzazione e coordinamento delle attività degli RLS nelle fabbriche, ampliamento del ruolo degli organismi paritetici e costituzione di un fondo per familiari delle vittime di infortuni mortali.
Per il 2022 sono cantierizzati accordi sulla sicurezza e costituzione della scuola per la formazione alla sicurezza dedicata ai rappresentanti dei lavoratori e ai lavoratori stessi interessati a una maggiore sensibilizzazione sui temi della salute in fabbrica.
Partecipazione. La sintonia con le Organizzazioni Sindacali si manifesta anche nella sottoscrizione di accordi nel Pordenonese e nella Venezia Giulia che consentono, oggi, una maggiore partecipazione dei lavoratori tramite Comitati e Commissioni interne dedicate alla innovazione e alla digitalizzazione per la condivisione e il miglioramento dei risultati aziendali affinché, ha spiegato il Presidente, siano soddisfatte le esigenze di tutti.
Confindustria Alto Adriatico, inoltre, ha partecipato attivamente alla gestione delle crisi con forme concordate e non traumatiche delle criticità occupazionali (ZML aprile-giugno 2021 – Presotto Industrie Mobili, novembre -dicembre 2021). Per il 2022 l’obiettivo è quello di ampliare ancor più lo spettro degli accordi che permettano una maggiore partecipazione dei lavoratori tramite condivisione di informazioni relative alle decisioni strategiche assunte dai CdA delle imprese.
Formazione. Anche qui molte le novità: sul fronte ITS l’avvenuta attivazione di quattro nuovi corsi per sviluppatore software (3 nel Pordenonese, 1 ad Amaro) e la prosecuzione dell’attività di orientamento degli studenti. Sono state annunciate anche nuove modalità di accesso che permettano la conciliazione dei tempi studio – lavoro tramite, ad esempio, dei corsi serali.
Ampliamenti infrastrutturali. Dopo l’inaugurazione dello scorso luglio, con interventi su strutture e impianti per circa 12 milioni di euro, nel 2022 la fabbrica modello di San Vito al Tagliamento – LEF – sarà ulteriormente ampliata per soddisfare una domanda che nel 2021 ha superato il 50 percento delle aspettative che raddoppieranno, ha detto Agrusti, nel 2022. Si prevede, analogamente, un ampliamento del Polo Tecnologico Alto Adriatico con investimenti per due milioni di euro; anche in questo caso la domanda di adesione ha già fatto registrare un overbooking.
Partecipazioni. Nel 2021 sono state perfezionate la partecipazione allo Urban Center di Trieste e l’ingresso nel capitale e nella governance di Pordenone Fiere, “divenuta – ha aggiunto il Presidente – uno dei motori propulsivi della nostra economia, molto diversa rispetto al passato, rimodellata per servire il mondo del btb.
Ne sosterremo convintamente lo sviluppo e la razionalizzazione. Allo studio una fiera della cantieristica navale, ci stiamo pensando ma il Covid ha rallentato un po’ tutto”. Agrusti ha ribadito il pieno sostegno anche allo sviluppo di Interporto, lodando l’importante lavoro compiuto dall’amministratore delegato Giuseppe Bortolussi. “E’ una realtà che ha recentemente ricevuto un riconoscimento europeo, un’area logistica strategica per tutto il nord del Paese a partire dai collegamenti con il Centro Europa e con il porto di Trieste”.
Sanità. Confindustria AA, accanto alle attività in corso per la vaccinazione della popolazione, intende continuare a collaborare e a interessarsi di sanità pubblica, non solo per la pandemia. «Ci candidiamo a essere interlocutori – ha detto Agrusti – perché questa tematica è importante anche per la tenuta del nostro sistema imprenditoriale. Sosteniamo da sempre il CRO di Aviano attraverso la nostra Fondazione CRO Aviano Onlus e, personalmente – ha aggiunto riferendosi ad alcune indiscrezioni di stampa – penso che esso non diverrà mai l’oncologia dell’ospedale di Pordenone, questa è una vecchia litania.
Il Centro di Riferimento Oncologico non è della provincia di Pordenone, semmai e quantomeno è di tutto il Friuli Venezia Giulia e, pertanto, deve poter intrattenere rapporti con tutti gli ospedali della regione. Altrimenti la sua ragion d’essere verrebbe meno. È un IRCCS; negli IRCCS i protocolli si creano, altrove si applicano. Diverso discorso è l’integrazione territoriale dei servizi».
Associazione. Ottime notizie sul fronte associativo, con l’ingresso di 140 nuove imprese in Confindustria AA. Non solo: il Presidente ha annunciato la costituzione di due nuove realtà, aperte alla partecipazione degli esponenti della società civile. «La prima – ha detto – si chiama Amici di Confindustria Alto Adriatico e si rivolge a professionisti, manager, a cittadini che hanno interesse a vivere il mondo delle imprese, poter dare o ricevere qualche consiglio. Credo che qui troveranno una soddisfazione importante.
La seconda, Giovani Amici di Confindustria Alto Adriatico, pescherà nei bacini di chi esce dalle secondarie superiori o dalle università, l’obiettivo è creare in loro lo spirito di impresa, il mio personale sogno è che in un territorio così vocato all’imprenditorialità possano nascere i nuovi Savio, Zanussi, Locatelli. E questo ambiente può essere utile a centrare l’obiettivo. Metteremo loro a disposizione il nostro ecosistema affinché possa crearsi un flusso di informazioni biunivoco».
Confindustria Nordest. Agrusti ha parlato di azioni per l’integrazione delle associazioni industriali nel progetto Confindustria Nordest aggiungendo che «il modello Confindustriale è inclusivo, ci si deve occupare non solo delle necessità dell’impresa in senso stretto, ma occorre ingaggiarsi affinché l’ecosistema abbia un buon livello di sanità, cultura e delle ottime infrastrutture; non è un impegno eccentrico rispetto al nostro ruolo, crediamo che una Confindustria che dia alla popolazione il proprio contributo faccia percepire come essa non sia estranea al territorio in cui insiste. La costruzione di sistemi più ampi, da realizzare assieme ai decisori pubblici, non ha a che fare con le governance, ma con i modelli, non importa chi fa il presidente».
Rapporti Istituzionali. In ordine ai rapporti con gli stakeholder della regione, Agrusti ha fatto riferimento al sistema camerale tutto, dove Confindustria AA è protagonista con presenze nelle giunte di Pordenone – Udine e Trieste (con lo stesso Presidente e con il DG Ciarrocchi) soffermandosi sul Presidente di CCIAA Pordenone – Udine, Da Pozzo che ha ringraziato «per aver saputo interpretare al meglio le esigenze di un territorio più ampio». Agrusti ha ringraziato in particolare anche il Presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, il Vicepresidente Riccardo Riccardi e l’assessore alle Attività Produttive, Emidio Bini per il rapporto di reciproca fiducia e lealtà determinatosi in questi anni