Copagri apre a Pordenone per “tutelare interessi agricoltori”

PORDENONE – Copagri sbarca a Pordenone. La Confederazione produttori agricoli, che a livello nazionale conta circa 700mila associati, ha scelto il capoluogo della Destra Tagliamento, dove sino a questo momento non era presente, dopo l’esigenza manifestata da alcuni agricoltori che hanno voluto creare un punto di riferimento per il Friuli Occidentale.

I PUNTI DI FORZA
Nasce come rappresentanza del mondo agricolo e non solo. Copagri vuole essere anche un punto di eccellenza del e per il territorio, grazie ad un pool di professionisti interni che, con le società a loro collegate, sviluppano ed erogano servizi di cui le imprese necessitano: dalla consulenza imprenditoriale a quella fiscale, dai servizi legati all’agricoltura di precisione a quelli legati all’assistenza fiscale.

LA RAPPRESENTANZA SUL TERRITORIO
Copagri nasce in un territorio dove non era presente, sino a questo momento, per diventare un solido punto di riferimento per quegli agricoltori che non si sentono più rappresentati all’interno di altre associazioni di categoria.

La sede della Confederazione, in comune di Pordenone, è in fase di ultimazione e sarà operativa tra qualche settimana. Gli uffici, quanto prima, saranno aperti al pubblico.

INTERESSI DI AGRICOLTORI E AGRICOLTURA
“Siamo slegati da principi e gerarchie nazionali – spiegano i fondatori di Copagri Pordenone – e ci poniamo l’obiettivo di agire come associazione libera. Copagri incarna una rappresentanza nuova, giovane, aperta e dinamica. Tutto quello che serve per sviluppare progettualità, idee, innovazione e mettere al centro di ogni iniziativa i veri interessi dell’agricoltura e degli agricoltori”.

Un nuovo modo di fare rappresentanza: agile, dinamico e moderno che punta, in particolare, sul ricambio generazionale e sulle infinite possibilità offerte dalle moderne tecnologie.

UNA STORIA LUNGA 31 ANNI
Copagri è nata come coordinamento di organizzazioni professionali nel 1991 per trasformarsi in Confederazione nel 1995, anno in cui è stata riconosciuta nel Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, come organizzazione maggiormente rappresentativa dei coltivatori diretti, e dal Ministero del lavoro quale rappresentanza di rilievo nazionale e, quindi, autorizzata alla tenuta del Registro d’impresa per conto dei produttori associati.




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