PORDENONE – “Senti chi parla! Le malattie croniche in tempi di pandemia” è il
titolo di una serie di video interviste a specialisti di riferimento
del nostro territorio sul tema della Covid-19, sindrome clinica
multiorgano indotta dal nuovo coronavirus.
Il format è organizzato da Credima, la Società di Mutuo
Soccorso di Friulovest Banca, con il patrocinio dell’Azienda
Sanitaria del Friuli Occidentale, della Casa di Cura Privata “San
Giorgio” e di Federsanità Anci del FVG.
La serie di cinque incontri, condotti dal presidente di Credima
Giorgio Siro Carniello, si conclude stasera, 18 marzo, dalle 21, sui canali
social di Mutua e banca, parlando di “Occhi e Covid-19” con il
dottor Maurizio Gismondi, specialista in oftalmologia (Padova,
1991).
L’ESPERTO. Il professionista ha lavorato in passato come
oculista negli ospedali di San Vito al Tagliamento e di
Conegliano e, successivamente, presso la Soc di Oculistica
della Azienda Ospedaliero-Universitaria di Udine, dal 2007 fino
a settembre 2019. Da allora a tutt’oggi è libero professionista,
presso il reparto di Oculistica del “Policlinico Città di Udine”. È
un esperto nella terapia della maculopatia senile, retinopatia
diabetica, e patologie mediche della retina. Vicepresidente
Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità di
Pordenone dal settembre 2018
Nella specie umana, l’occhio rappresenta il principale organo di
senso: l’80% delle informazioni che dall’ambiente perviene al
cervello passa attraverso la vista. Purtroppo sono molte le
malattie che colpiscono l’occhio.
Oltre ad essere numerose, esse sono anche molto invalidanti e, dunque, tolgono
l’indipendenza e l’autonomia agli individui. Le malattie
dell’occhio possono essere di natura infettiva o degenerativa.
Quelle infettive sono oggi causa di cecità esclusivamente nei
Paesi in via di sviluppo. In quelli industrializzati, invece,
prevalgono nettamente le malattie degenerative. Sono malattie
che non hanno cause specifiche conosciute, si protraggono nel
tempo in modo irreversibile, progressivo e invalidante, senza
dare la possibilità di una piena guarigione.
Interessano tutte le età, ma il rischio maggiore lo corre la persona anziana.
MALATTIE OCULARI INFANTILI. La cecità o ipovisione
dell’infanzia si presentano con una frequenza dello 0,3 per mille
nei Paesi industrializzati e sino all’uno per mille in quelli in via di
sviluppo.
Le patologie che causano ipovisione nel bambino
sono le stesse che si manifestano nell’adulto, naturalmente con
frequenza diversa. Precisamente si tratta di: patologie retiniche
(25% dei casi); malattie corneali (20%); cataratta (13%);
glaucoma (6%); patologie globali del bulbo oculare (17%);
traumi (19%). Nel 40% dei casi le malattie causa di ipovisione
si possono prevenire.
MALATTIE OCULARI DELL’ADULTO. Provocano la cecità in
una percentuale compresa fra il 5 e l’8 per mille. Danno
ipovisione con una frequenza molto più alta, strettamente
legata all’età (nell’ultrasettantenne incidono per il 20% circa). I
problemi oculari più diffusi nell’adulto sono: le degenerazioni
maculari (giovanile, presenile e senile); la miopia degenerativa;
la retinopatia diabetica; il glaucoma cronico semplice; le
degenerazioni trapeto-retiniche; il distacco della retina; i traumi
(la causa più frequente tra i 15 e i 45 anni).