“Educare al benessere digitale”, per il contrasto al bullismo

PORDENONE – Il progetto, su base annuale ha l’obiettivo di sostenere, grazie alla partnership tra il Comune di Pordenone e gli Istituti Comprensivi cittadini, e di migliorare attività già esistenti per contrastare il bullismo e al cyberbullismo.

Si rivolge agli alunni che frequentano le classi tra la Scuola Primaria e la Secondaria di Primo Grado, poiché questa fascia scolastica vive il momento più delicato e critico di approccio personale alle tecnologie.

L’età di utilizzo autonomo dei digital devices si è infatti drasticamente abbassata e attualmente, nella nostra Regione, più dell’80% degli studenti di prima media possiede un proprio dispositivo personale per collegarsi a Internet. E’ quindi importante intercettare questi studenti per svilupparne le competenze relazionali e digitali e supportarli nell’evoluzione del pensiero critico.

In questo progetto sono coinvolti anche degli insegnanti e le famiglie, con incontri di formazione ad hoc, per ampliare il tessuto educativo e contribuire a generare una comunità educante concreta e operante.

Si tratta di un piano triennale che integra e non si sovrappone ad altre iniziative – ha commentato l’assessore alla cultura e politiche giovanili Alberto Parigi – Sono immateriali i cui effetti si vedranno a lungo termine, perché il benessere di una comunità si veda anche da questi progetti.

Il Comune lo approva e lo sostiene così come organizza e promuove altri progetti, da “Genitori connessi”, alla web-radio, dalle attività del C.A.G. ultima in ordine di tempo i corsi di arti marziali, alle iniziative dei giovani del Rotary-

“Il Comune rafforza e irrobustisce la propria attività contro il bullismo – ha chiosato il sindaco Alessndro Ciriani –fenomeno che denota l’assenza di valori, di regole, di educazione, di rispetto. Per questo c’è bisogno di “ un’alleanza educativa” fra diverse agenzie, pubblico, famiglia, scuola, associazioni, affinché ciascuno si prenda la propria responsabilità e si impegni al contrasto di questi fenomeni di devianza. A Pordenone ci sono casi di bullismo non un’emergenza, tuttavia queste situazioni vanno prevenute e governate.

Il progetto
Per gli ultimi due anni della Scuola Primaria, l’attività si concentrerà sulle relazioni, emozioni, dinamiche di gruppo, rispetto, linguaggio, empatia. Il tema della tecnologia sarà affrontato indirettamente cercando di lavorare su principi e concetti che stanno alla base delle relazioni umane e di conseguenza anche di quelle digitali.

Altri obiettivi mirano ad estendere il progetto MEC “Patentino per lo Smartphone”, finanziato dalla Regione FVG e dalla Fondazione FVG; rispondere a richieste “on demand” da parte delle scuole a fronte di casi di bullismo o cyberbullismo; formare anche il personale docente e non docente – come ha precisato Matteo Giordano referente del progetto che lo ha illustrato – al fine di contribuire a colmare il gap generazionale che spesso tiene distanti insegnanti e personale scolastico dai propri alunni, in materia di digitale.

Ma si rivolge anche ai genitori, con incontri di formazione ad hoc, su tutti gli aspetti che riguardano l’educazione digitale. Su quest’ultimo aspetto i dati regionali segnalano che il 64% dei genitori non conosce il funzionamento del sistema europeo P.E.G.I. di classificazione per età dei videogiochi; il 33% non sa o sottostima l’età minima consentita per l’utilizzo di Whatsapp ed il 30% non conosce il limite di età di Tik Tok2.

Per i lavori in classe e per la formazione degli adulti verranno riprese le aree tematiche delineate dal Digcomp 2.1 (European Digital Competence Framework). Quindi capire cosa c’è dietro le quinte di internet, quali sono i diritti e i doveri in rete, come gestire le emozioni online e dove informarsi , quali strumenti utilizzare per navigare in sicurezza, come tutelare il benessere digitale e promuovere l’uso creativo del digitale.

Il metodo di lavoro privilegerà lo stile dinamico ed interattivo, nel quale si alterneranno momenti di lavoro individuale e di lavoro di gruppo. Si useranno tecniche quali il brainstorming, il role-playing, lo sviluppo del pensiero computazionale e la visione di video che aiuteranno a favorire un clima aperto, una discussione coinvolgente e la co-costruzione dei contenuti del percorso formativo.




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