Ex caserma Monti, nuova sede vigili fuoco e polizia stradale

PORDENONE – Ora c’è l’ufficialità. Firmato, infatti, nei giorni scorsi in Prefettura l’accordo che avvia l’iter per riqualificare l’ ex caserma Monti, in Comina, al fine di trasformala in nuova sede del comando dei vigili del fuoco, della polizia stradale e dell’ufficio tecnico logistico della Questura.

A siglare il protocollo sono stati il sindaco Alessandro Ciriani e l’assessore all’urbanistica Cristina Amirante, il prefetto Maria Rosaria Laganà, il questore Marco Odorisio, il comandante provinciale dei vigili del fuoco Doriano Minisini, il responsabile della direzione regionale dell’agenzia del demanio, Fabio Pisa.

«Un’operazione – ha rimarcato il sindaco Ciriani – frutto di una virtuosa collaborazione tra istituzioni, anche sotto il profilo pratico e procedurale, che riqualificherà l’area e permetterà allo stesso tempo alle casse pubbliche di risparmiare». Ora gli affitti ai privati ammontano infatti a 350 mila euro annui.

«L’accordo – si legge in una nota dell’agenzia del demanio – prevede in una prima fase la realizzazione di un “Federal building” su una superficie di circa 50 mila quadri sugli oltre 90 mila complessivi dell’ ex caserma, che riunirà in un’unica area il nuovo comando provinciale dei vigili del fuoco, una nuova sezione della polizia stradale e l’ufficio tecnico logistico della questura di Pordenone, oltre a eventuali ulteriori funzioni governative o comunali, con l’obiettivo di razionalizzare e accorpare alcuni uffici pubblici ottimizzando e facilitando così il servizio ai cittadini.

L’intervento – continua la nota – consentirà la riqualificazione complessiva di un’area periferica della città con conseguenti ricadute positive sul tessuto socio-economico e permetterà, a regime, un risparmio per le casse dello Stato di 350 mila euro annui, attualmente utilizzati per affitti passivi presso immobili di privati dei tre uffici che si sposteranno nella caserma Monti.

Le prime azioni operative dopo la firma saranno, da un lato, la redazione di un masterplan urbanistico finanziato dall’agenzia del demanio e propedeutico alle successive attività e, dall’altro – conclude la nota del demanio – la formazione di un tavolo tecnico con tutti i firmatari allo scopo di dare piena e progressiva attuazione agli obiettivi del protocollo stesso».




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