Invasione russa in Ucraina. Interporto Pn “4 treni settimanali per l’Est a settembre”

PORDENONE – Cento milioni di euro. E’ quanto vale l’export, i dati riguardano gli ultimi 3 anni, che il sistema economico del Friuli occidentale manda in Russia. Oltre un terzo del totale dei volumi di questi volumi di merce è rappresentato dal mobile.

Ora che la scorsa notte (24 febbraio) è iniziata l’invasione russa in Ucraina è facile immaginare i grandissimi contraccolpi che possono aversi in questo settore, e per l’economia più in generale del nostro territorio, rispetto alle sanzioni decise dall’Unione europea, come contromisure che la Russia potrebbe attuare con eventuali embarghi a prodotti europei.

Una realtà che sta facendo partire un’iniziativa davvero interessante è Interporto Pordenone che si sta collegando con i principali mercati industriali di commercio dell’Europa orientale e occidentale e che, a settembre, farà partire dai 3 ai 4 convogli settimanali per la Polonia. “Questa, ovviamente – sottolinea l’amministratore delegato Giuseppe Bortolussi – è molto vicina al confine che porta verso la Russia e la Bielorussia”.

“Quello che sta succedendo – riprende l’ad – non fa certamente piacere a nessuno, ma il mercato russo è estremamente importante per la nostra economia, perchè da sempre sono nostri clienti affezionati e noi siamo loro clienti per quanto riguarda le materie prime. Ora, gli embarghi che avverranno in conseguenza della guerra cominciata questa notte si tradurranno in un grosso problema per la nostra economia e per le relazioni”.

“Auspico quindi – conclude – che si possa tornare presto a un periodo di pace e che continui quel processo di collegamento che abbiamo annunciato e che dalla Polonia possa essere rilanciato attraverso la Russia. Abbiamo lavorato da tempo a questo progetto e speriamo che questo sforzo non venga vanificato”.




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