Mercato Azionario
Settimana di consolidamento per le borse azionarie internazionali che hanno mostrato variazioni miste nelle diverse aree geografiche. In qualche caso sono prevalsi temi specifici per le diverse borse anche se comunque i driver principali che governano i trend generali rimangono i medesimi.
Qualche elemento di incertezza in più è arrivato dal contesto relativo all’emergenza sanitaria, con l’inasprirsi delle misure di lockdown previste dalle autorità politiche nazionali. Misure che derivano dai dati statistici che descrivono il trend dell’epidemia: i casi globali si avvicinano infatti ai 100 milioni e le ultime varianti del virus hanno portato a impennate nei numeri registrati. Le situazioni più gravi si registrano in alcune aree degli USA, in Brasile e in India ma anche in Europa ci sono situazioni, come il Regno Unito, dove il governo ha dovuto ricorrere a lockdown ‘hard’ per via del forte numero di decessi.
La via per il superamento della crisi legata a Covid-19 è certamente tracciata e pone ampia fiducia nelle diverse soluzioni vaccinali sviluppate dalle case farmaceutiche. Tuttavia, le tempistiche possono subire ritardi e sono soggette, oltre che alla verifica di efficacia dei vaccini, anche all’effettivo dispiegamento logistico degli stessi. L’OMS ha avvertito in settimana che sarà difficile raggiungere l’immunità di gregge già quest’anno, conclusione logica che deriva da un virus ancora in espansione e da coperture vaccinali in fase di implementazione.
Le incertezze viste nella settimana derivano inoltre dalla necessità di rifiatamento degli indici dopo l’accelerazione impressa a inizio novembre. In questo periodo i listini hanno maturato performance significative, incorporando già molte attese positive in ambito economico. Per questo motivo, le dichiarazioni di Biden circa un nuovo piano di stimoli per l’economia USA non hanno scaldato molto i listini che invece hanno chiuso in negativo l’ottava (S&P -1,46%, Nasdaq -2,30%). Un piano molto ambizioso in realtà costituito da due strategie: la prima da imprimere a breve con nuovi stimoli per 1.900 miliardi, la seconda più a lungo termine da realizzare a lungo termine e che include investimenti nelle infrastrutture e nella lotta al cambiamento climatico. Il piano di breve termine aggiunge misure di sostegno (1.000 mld) alle famiglie (integrando quando già approvato a fine dicembre), alle imprese (400 mld), al piano vaccini (160 mld) e ai governi locali (350 mld).
Negativi, per effetto trascinamento anche le borse europee (EuroStoxx 50 -0,77%, Dax -1,86%) mentre i paesi emergenti non hanno espresso una tendenza univoca, con best performer gli indici cinesi supportati da dati macro che hanno confermato l’uscita dell’economia cinese con pochi danni dal tunnel del 2020. A livello settoriale e tematico, il rialzo del prezzo del greggio ha dato sprint alle performance del settore Energy, tra i pochi positivi assieme a health care e finanziari. Tra i tematici, tonici alcuni temi di nicchia in ambito tech, come intelligenza artificiale mentre storna il settore del clean energy e gli auriferi.
Materie prime
In ambito materie prime, andamento misto tra le diverse tipologie di commodities. In calo l’oro (-1.1%) che si riavvicina ai livelli visti a fine novembre (area 1.800) ma anche l’argento. Coerente con il clima da maggior ‘risk off’ il calo dei metalli industriali mentre il petrolio dopo un top a quota 54 Dollari ha ripiegato sulla scia del peggioramento generale del sentiment di mercato.
Mercato Obbligazionario
L’asset class obbligazionaria ha visto nel corso dell’ottava una progressiva riduzione dell’appetito per il rischio da parte degli investitori, con elementi di debolezza per i segmenti a maggiore rendimento atteso. E’ il caso dell’high yield, dei paesi emergenti ma anche di quella parte di governativo zona Euro più incline a offrire ancora rendimenti residui positivi come Grecia e Italia. In particolare, i BTP hanno offerto il fianco alle conseguenze dell’instabilità politica: il rendimento del decennale italiano, dopo mesi di continua discesa, è tornato infatti a risalire (circa 10 basis point), tornando in area 0,62%(con un top a 0,68%). Si tratta ancora di valori molto modesti se confrontati con altri di precedenti fasi di volatilità a cui va aggiunta la considerazione che lo scudo della BCE è ancora ampiamente presente. Una instabilità politica che vedrà una concretizzazione nella prossima settimana con il confronto in sede parlamentare, al fine di verificare la reale consistenza del governo Conte.
Di segno inverso invece l’andamento del Bund, che ha ritrovato il proprio DNA di bene rifugio allineandosi quindi al sostanziale sentiment più prudente da parte degli investitori. Un yield, quello del titolo di stato tedesco, che in realtà nei primi giorni della settimana aveva continuato la risalita della precedente ottava e che risultava coerente con le aspettative di miglior ambiente economico per il 2021. Il close in area 0,55% non fa altro quindi che riportare i valori nel range centrale degli ultimi mesi.
Per quanto riguarda invece l’altra sponda dell’Atlantico, il Treasury ha visto la risalita infrangersi in area 1,20%, obiettivo comunque già molto significativo e ottenuto con uno spyke molto rapido. A contribuire come elemento di speculazione qualche rumors secondo cui la Fed, vedendo qualche barlume di effetti reflattivi, avrebbe potuto tagliare qualche stock di acquisti di titoli. In realtà l’opinione di una parte del FOMC è che servirà molto tempo per recuperare il vuoto economico e la distruzione di ricchezza del 2020. Il capo della Fed, Powell, ha poi smorzato la possibilità di una riedizione di un Taper Tantrum come nel 2013, comunicazione che ha poi mitigato il rialzo del decennale, con un close sotto area 1,10%. La presentazione del nuovo piano di stimolo di Biden non ha infatti acceso ulteriori entusiasmi in ambito obbligazionario o probabilmente l’evento era già stato incorporato nel flusso delle notizie nelle scorse settimane.
Poche invece le novità dalla BCE: Christine Lagarde ha confermato la natura flessibile e ‘ricalibrabile’ del piano PEPP da 1.850 miliardi di Euro, specie se le misure di lockdown dovessero spingersi oltre la scadenza stimata al 31 marzo. Lagarde ha anche chiesto celerità ai governi nella stesura dei piani per utilizzare il Recovery Fund, strumento indispensabile per dare slancio ad una crescita dell’economia europea che è prevista pari ad un non entusiasmante +3,9%.
Mercato dei Cambi
Per quanto riguarda il forex, settimana di ripresa per il Dollaro USA che riesce a riprendere quota dopo una fase di debolezza. Il clima di maggior prudenza da parte degli operatori si è tradotto in un ritorno verso la valuta rifugio per eccellenza, nonostante anche per l’economia USA permangono incertezze nel percorso di ripresa. In ripresa altre valute forti come Yen, Franco Svizzero e Sterlina. Alta volatilità (range 30,000-40,000) per il Bitcoin che storna con rapidità dopo i record della settimana scorsa.
Dott. Alessandro Pazzaglia Consulente Finanziario Indipendente; [email protected]