Motori, “vinci o impari”, la filosofia della rallysta Genny Moruzzi

PORDENONE – Per Genny Moruzzi la passione per i motori e per i rally in particolare è stata qualcosa di travolgente, alimentata anche dall’amicizia familiare con Dimitri Tomasso, celebre driver pedemontano. Era quindi inevitabile che prima o poi la 26enne originaria di Maniago passasse dal ruolo di semplice spettatrice a quello di protagonista, prima come navigatore e poi come pilota.

L’esordio sul sedile di destra è avvenuto nel 2020 a fianco di Roberto Petozzi, maniaghese a sua volta. Poi ad ottobre di quest’anno è arrivato anche il debutto alla guida. Ccon Giulio Callegaro come navigatore su Peugeot 106, ha rappresentato la MRC Sport alla decima edizione del Rally del Sebino-Trofeo Val di Scalve, tenutasi nella località bergamasca in prossimità del lago d’Iseo. Per lei un 94esimo posto in classifica assoluta, 18esimo di classe e sesto nel ranking femminile.

Nello scorso week end c’è stata un’altra gara, questa volta piuttosto sfortunata: all’ottava edizione del Rally Day della Fettunta, tre prove speciali da ripetere due volte, 136 chilometri totali attraverso Chianti, Valdelsa e Val di Pesa, la portacolori della MRC Sport, sempre con Giulio Callegaro alle note a bordo di una Peugeot 106 ha dovuto alzare bandiera bianca alla seconda prova a causa di un errore veniale. “Personalmente ho capito che c’è tanto da lavorare per diventare un pilota decente – ha commentato – ma è un obbiettivo che si può raggiungere. Tutto serve, anche le esperienze negative aiutano a maturare”. Insomma il classico motto di molti sportivi: “vinci o impari”.




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