PORDENONE – Un grande cuore multistrato, dai colori verde, bianco e rosso, che avvolge il municipio, edificio simbolo della città. Subito sotto, la dicitura lista civica ed il nome Pordenone iN Salute, con quella enne maiuscola a rafforzare il concetto e l’obbiettivo.
Ai colori si unisce il blu nella scritta che chiude il cerchio e che ricorda i principali campi d’azione della nuova civica pordenonese: Salute, Sociale e Ambiente. Questo il logo che gli elettori pordenonesi si troveranno nella prossima scheda elettorale.
Il simbolo è stato spiegato dalla sua creatrice, la grafica Laura Battistella, durante la presentazione ufficiale della nuova civica, tenutasi in una delle sale del noto bar Municipio.
A prendere la parola anche i due portavoce di Pordenone in Salute: Diego Serraino, già Direttore di Epidemiologia Oncologica del C.R.O. di Aviano e la chirurga Elvia Micheli, cofondatrice al Santa Maria degli Angeli della prima Unità di Senologia della regione.
Come ha raccontato Serraino, “Il gruppo è nato spontaneamente poche settimane fa, all’inizio composto solo da alcuni professionisti della sanità stufi di veder retrocedere le strutture cittadine e peggiorare il servizio reso ai pordenonesi”. Serraino ha voluto ricordare i tre punti cardine su cui si basa la Sanità pubblica: equità, efficacia e sostenibilità. “Purtroppo la Regione mostra di voler puntare solo sulla sostenibilità economica, a scapito dell’equità, almeno per noi pordenonesi. Noi vogliamo invece salvaguardare le professionalità dell’Ospedale di Pordenone, per garantire i livelli di salute che già avevamo in passato”.
Dal canto suo, la dott.ssa Elvia Micheli ha toccato il tasto del ruolo del sindaco “Che non esimersi dal suo ruolo di collettore tra i cittadini e la Regione sulla sanità, facendo sentire la sua voce su tanti aspetti: dalla distribuzione dei fondi alle scelte che vengono portate avanti. L’impressione – ha aggiunto Micheli – è che la vicinanza politica tra Trieste e Pordenone abbia finora impedito al sindaco di usare il necessario spirito critico, pur nella constatazione che la sanità pordenonese è in grande difficoltà”.
Tra gli altri argomenti trattati, questi dall’ex insegnante Paola D’Agaro: il disagio giovanile “E’ necessario tornare ai consultori, nello spirito che avevano all’inizio, di pieno supporto ai giovani e ai loro problemi”.
Una delle idee illustrate è stata l’unificazione in un unico assessorato di sanità e politiche sociali, strettamente correlate tra loro e al fine di dare allo stesso un maggior peso.
Infine, da Micheli, la scarsa attrattività delle strutture sanitarie locali “Serve quantomeno ridurre le rette dell’asilo nido aziendale dedicato al personale sanitario”.
Non solo sanità. L’idea che muove la nuova civica è quella che al timone di alcuni delicati, vitali settori vi debbano essere coloro che ne hanno vissuto ed affrontato le problematiche per mestiere “Talvolta per una vita intera, a vari livelli: dal medico all’infermiere, dall’Oss al chirurgo”.
Al gruppetto iniziale legato per motivi professionali alla sanità si sono poi uniti amici che si occupano di sociale, anche nel volontariato, e ambiente. “A ben vedere, tre tasselli tra i più importanti per il futuro, anche quello più immediato, considerato che la nostra società invecchia e necessita di nuove attenzioni, mentre vogliamo lasciare ai nostri ragazzi una città in cui vivere e respirare bene. Tre voci che messe insieme rappresentano il vero, completo concetto di salute”.
La giornata fredda e umida non ha scoraggiato i sostenitori di Pordenone in Salute, accorsi numerosi alla Loggia del Municipio e poi spostatisi all’interno del Bar Municipio, a temperature più consone.
Dopo i portavoce e la presentazione del simbolo che gli elettori pordenonesi troveranno sulla scheda elettorale quando andranno a votare, è stata la volta dei singoli candidati. Quaranta, il massimo possibile, coloro che hanno accettato l’impegno e che si sono presentati singolarmente ai convenuti.