Erbe primaverili e fagiolo San Quirino, convivi Accademia Cucina Al Belvedere e Allo Storione

SEQUALS – E’stata la conviviale dedicata alla primavera e alle erbe spontanee con i suoi sorprendenti sapori e gusti in cucina, quella promossa dalla delegazione pordenonese dell’Accademia della Cucina che si è ritrovata al ristorante Belvedere di Sequals, gestito con professionalità da Silva Delle Case, contitolare con il marito e chef Stefano Scalco che insieme coltivano con amore uno splendido orto, specializzato in erbe aromatiche e punto di forza del locale dove si preparano piatti della tradizione regionale.

Tradizionalmente nel pordenonese i germogli erbacei commestibili si andavano a raccoglierle nel periodo intorno a San Marco, durante la tradizionale fortaiada che rappresentava uno dei momenti che maggiormente incarnano il legame tra l’uomo e la natura. Uscire all’aria aperta, godersi la natura, appropriarsi dei suoi beni nell’atmosfera tipica di aprile, è quasi un modo di prendere possesso di un’area vitale della vita.


Lo chef Stefano Scalco

Alla serata conviviale, coordinata dalla presidente del sodalizio Cristina Sist, è intervenuto il simposiarca Gian Luigi Nicolosi, con il supporto del consultore Claudio Negrini, il quale ha rinnovato la fiducia al ristorante Belvedere che in questi anni si è specializzato in erbe spontanee, vantando un luminoso orto curato in ogni minuzia.

Il menù studiato e servito a tavola, un vero inno alla natura e di grandi soddisfazioni per i commensali: “Spianate ai fiori di zucchina e speck anatra, all’agretto e trota e allo sclupit e montasio; sformatino di ricotta e ortiche con formadi frant; crema di porro e carote con violette pansé; tagliata di pollo alla griglia tarassaco e i suoi fiori; braciole d’agnello alla griglia con profumo di brace al rosmarino e piccole patate; come dessert un sorbetto di primavera”. Ottima la selezione di vini di aziende locali.


Lo chef Giacomo Buzzi

Per quanto riguarda, invece, la conviviale della Cultura questa ha avuto luogo in un ristorante che da tempo e a pieno merito ben figura tra i locali della buona tavola: Allo Storione di Prata dove il titolare, nonché chef, Giacomo Buzzi privilegia una cucina tradizionale con sapiente ricerca di materie prime e prodotti del territorio nel rispetto della stagionalità. Rimarchevole e particolarmente degna di nota la preparazione in casa della pasta utilizzando farine di frumento unite ad altre di cereali e legumi. Cordiale benvenuto con crostino al burro e una sublime renga (aringa), seguita da un’ottima fortaja (frittata) con selene e asparago bianco, gustosa ed aromatica.

A tavola, attorno al suggestivo focolare aperto, gli Accademici hanno apprezzato una delicata crema di fagiolo di San Quirino con radicchio di campo e ciccioli, impreziosita da cren (rafano). Poi i blecs (maltagliati friulani) preparati con condimento equilibrato, scamone tenero e saporito, dessert leggero e rinfrescante. Il tutto con vini ben abbinati e servizio cortese. Il convivio è stato preceduto da due brillanti relazioni di Carla Croco e Flavio Birri, autori del libro “Cade a fagiolo”, che hanno illustrato la storia, i miti e i pregiudizi della carne dei poveri.




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