AZZANO DECIMO – Con uno schiacciante 80,77 per cento, i cittadini hanno bocciato la proposta di fusione tra i Comuni di Azzano Decimo e Pravisdomini.
I no alla proposta di fusione, nei 15 seggi tra Azzano Decimo e Pravisdomini, sono stati 5.763 (80,77 per cento), i sì 1.372 (19,23 per cento), le schede bianche 13, quelle nulle 29. Hanno votato 7.177 elettori dei due comuni (il 43,74 per cento degli aventi diritto), 7.135 i voti validi.
Scorporando i due comuni, il risultato non è molto diverso: nei 12 seggi di Azzano Decimo, infatti, il no ha raggiunto l’80,33 per cento (4.622 voti), il sì il 19,67 (1.132 voti): 5.790 i votanti (il 42,35 per cento), 5.754 i voti validi, 13 le schede bianche e 23 quelle nulle.
A Pravisdomini, i non sono stati ancora di più, 1.141 (l’82,62 per cento) contro i 240 sì (il 17,38). Ai tre seggi si sono recati 1.387 elettori (il 50,66 per cento), i voti validi sono stati 1.381, sei le schede bianche.
La popolazione dei due comuni, insomma, ha detto a chiare lettere che vuole restare divisa destinati e, come primo risultato, già sono state avanzate da più parti le richieste di dimissioni dei rispettivi sindaci, Marco Putto (Azzano Decimo) e Graziano Campaner (Pravisdomini).
Sconfitta di grosse dimensioni anche per la Regione, che si è spesa molto per le fusioni tra comuni e, soprattutto, per l’assessore alle Autonomie locali, Paolo Panontin, azzanese, e già sindaco della cittadina pordenonese.