LONGARONE (BL) – Qual è lo stato di salute dei boschi in montagna? Quale il destino del legno ricavato dagli alberi abbattuti? Quali gli interventi conclusi e quali ancora in corso? Quale insegnamento trarre da quant’è accaduto e quali strategie adottare in futuro?
Sono alcune delle domande sulle quali ragionare a quasi un anno da Vaia, l’uragano che nella notte tra il 29 e il 30 ottobre del 2018 ha distrutto ampie zone delle foreste montane del Veneto, Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia.
Interrogativi su cui accende l’attenzione la prima edizione della Fiera e festival delle foreste che Longarone Fiere organizza sabato 14 e domenica 15 settembre, dalle ore 9 alle 18, nel suo quartiere fieristico in via Del Parco 3 a Longarone (Bl).
L’evento è promosso con la Regione Veneto, in collaborazione con il ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, la Provincia di Belluno, numerosissimi enti, istituzioni locali e associazioni di categoria e imprese.
La cerimonia inaugurale, con il giro d’onore riservato alle autorità, è fissata alle ore 10 di sabato 14, a cui seguirà il convegno tecnico di apertura.
La due giorni sarà caratterizzata da un susseguirsi di tavole rotonde, workshop, convegni, incontri con l’autore e proiezioni, mostre tematiche e fotografiche, un’area ludico didattica con percorsi sensoriali e laboratori e un grande concerto finale.
Un evento straordinario per fare il punto su quel che è successo in quella terribile notte e, nel contempo, analizzare le azioni intraprese e quelle da mettere in campo. E per parlare di recupero del legno e messa in vendita sul mercato internazionale (in alcune zone quello che fino all’anno scorso che veniva venduto a 35 euro al metro cubo adesso è distribuito a 14 euro), tempi di rinascita delle foreste (si calcola che ci voglia un secolo per ritornare com’erano) e cambiamenti climatici.
“Rispetto dell’ambiente e sviluppo compatibile – spiega il presidente di Longarone Fiere Gian Angelo Bellati – sono i due concetti chiave attorno a cui ruotano la Fiera e il Festival delle foreste che, da un lato, intendono portare il proprio contributo per la cura e la gestione delle aree forestali e per il rilancio della nostra montagna di fronte a fenomeni come Vaia che mostrano l’impatto sulla natura di un nostro inadeguato stile di vita; dall’altro mettere in rete, favorire l’incontro e sostenere il lavoro delle nostre imprese che anche in questo settore stanno soffrendo e hanno bisogno di essere aiutate”.
“Tra le proposte che saranno avanzate – sottolinea Bellati – c’è quella di utilizzare le esenzioni fiscali come strumento di sviluppo del territorio montuoso non solo del Triveneto, ma di tutta Italia, tipologia che occupa ben due terzi della nostra penisola. L’obiettivo è ripetere la manifestazione anche nei prossimi anni proprio per tenere accesa la luce su queste tematiche così decisive per il territorio e l’economia e per questo un sentito ringraziamento va rivolto in particolar modo alla Provincia di Belluno, oltre che alla Regione e al Ministero, e a tutte le persone che in vario modo si stanno prodigando per la sua migliore riuscita”.