Pordenonelegge: Capuozzo”è l’incertezza la cifra del nostro tempo”
PORDENONE – “Nella vita viviamo epocali mutamenti storici, ma spesso non riusciamo ad accorgercene”.
Colpa della contemporaneità, che scolora e sbiadisce eventi importanti che tra decenni verranno studiati nei libri di storia.
Di questo e di tante altre cose si è parlato mercoledì, in uno degli appuntamenti nelle serate iniziali di Pordenonelegge.it edizione 2023, durante l’incontro con il giornalista Toni Capuozzo, intervistato dal direttore del Messaggero Veneto Paolo Mosanghini.
Toni Capuozzo, come d’abitudine è salito sul palco dell’Aldo Moro di Cordenons con il suo amato Decio, il cagnolino che lo segue in ogni presentazione e incontro.
Capuozzo ha posto l’accento su una serie di avvenimenti che spesso vengono “narrati” dai media in modo diverso da come realmente sono. Basti pensare all’ormai lunga guerra tra Russia e Ucraina “i giornali, a volte non capiscono la vera essenza delle cose, è finito il tempo in cui Mosca e Washington dettavano l’agenda; adesso a disegnare le sorti del mondo ci sono altri paesi”.
A questo proposito si è per esempio soffermato a parlare dei Brics, acronimo ostico che racchiude l’essenza dell’evoluzione geopolitica, ma ancora prima economica, degli ultimi decenni.
Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, con una Corea che fa capolino, sono destinati ad avere una grossa fetta di mercato in tutti i settori strategici, e vedremo nei prossimi anni, sostanziali modifiche degli scenari economici.
“Paradossalmente, ha continuato Capuozzo, tanti anni fa era più semplice girare il mondo, era un mondo diviso in blocchi certo, ma era più ordinato; adesso c’è disordine e non si sa che direzione stiamo percorrendo”.
Il giornalista, nel suo lungo intervento (la serata aveva come titolo “ho visto cose”, parafrasando il replicane, Roy Batty), ci ha dimostrato come la realtà spesso supera la fantasia, e che non servono i Bastioni di Orione per vedere contraddizioni e distruzione che ogni giorno fanno parte di conflitti, che magari sembravano dovessero finire velocemente, ma che in realtà si protraggono per anni e diventano una mappa contemporanea di morte e “effetti collaterali”.
“La cifra del nostro tempo è l’incertezza; mentre i nostri genitori, in linea di massima, hanno fatto sacrifici e ci hanno lasciato un futuro migliore del loro presente, noi invece lasciamo adesso ai nostri figli un mare di dubbi e precarietà”.
Capuozzo ha dato vari spunti di riflessione anche sul ruolo dell’Algeria( alleata di Mosca) nello scacchiere attuale, sull’esserci dimenticati troppo velocemente della situazione delle donne in Afghanistan, e ha fatto un ringraziamento ufficiale ai militari italiani che in vari scenari di guerra o di Peacekeeping, sono stati in grado, con l’equilibrio e l’addestramento, di fare la differenza e dare una grossa mano ai popoli vittime di guerre senza fine.
“Il modo peggiore per raccontare una guerra è definire a priori chi ha torto e chi ha ragione”.
A proposito di immigrazione invece ha chiosato “Ormai l’argomento è diventato solo contendere politico, ma non dimentichiamo che a questo fenomeno bisogna dare un governo, in Italia si entra dalla porta principale e non dalla finestra; è necessario adottare un indirizzo e seguirlo”.
In totale spirito Pordenonelegge.it Toni ha chiuso tra una zampata di Decio e gli applausi del pubblico con una frase importante: “Se hai letto molti libri, hai vissuto molte vite”.
Non è forse questa la vera forza della conoscenza?
Emanuela De Domenico