Incontro Fidapa con Ilaria Raffin e “La scienza della felicità”

PORDENONE – Ad ascoltare Ilaria Raffin, nel pomeriggio di martedì 8 ottobre nella sala convegni dell’Hotel Santin, non sono state solo le socie dell’associazione FIDAPA, organizzatrice dell’evento, ma un pubblico eterogeneo, numeroso, attento e partecipe. L’imprenditrice pordenonese e formatrice della “Scienza della Felicità” , infatti, è stata invitata a parlare quale esperta di “felicità”, un tema di interesse universale ed antico.

La Presidente FIDAPA , sezione di Pordenone, Morena Cristofori, ne ha evidenziato, nel presentarla, la particolare solidarietà femminile, il carattere solare, l’educazione ricevuta da due splendidi genitori, il coraggio delle scelte di vita.

Dalla sua storia personale di imprenditrice e consulente tributaria per 32 anni, alla svolta dopo una importante malattia che ha cambiato la prospettiva del proprio percorso, Ilaria Raffin è giunta a dare, con esemplificazioni e personale testimonianza, un decalogo convincente e quanto mai stimolante per perseguire il proprio benessere personale, familiare, sociale, ma anche la produttività in contesti lavorativi, mettendo al centro “la relazione interpersonale”, il principio dell’ “essere” più che del “fare”.

Nella sua trattazione ha richiamato prima Sant’Agostino, “la felicità è desiderare quello che si ha”, e poi Aristotele con “ la felicità è il bene supremo”, sottolineando quanto questo tema sia stato sempre al centro della speculazione umana per la sua estrema importanza.

La risposta a questa secolare ricerca, Ilaria Raffin l’ha trovata partecipando ad un corso a Bologna tenuto dalla 2BE AGENCY, che è stato illuminante e ai cui formatori si sente molto grata. La gratitudine, appunto, diventa il primo elemento dell’ importante decalogo della Scienza della Felicità, seguito dalla pratica della gentilezza, dal “dimenticare” , dal meditare e dal recupero del sé interiore quale “capitale umano”. All’interno di questa Scienza, diventa fondamentale imparare ad assaporare i momenti che ci portano gioia e benessere e a farli durare nella nostra memoria, spesso occupata da emozioni negative e paure.

Il principio inculcato nella mente dai nostri genitori “prima il dovere e poi il piacere”, trova poco spazio. L’esercizio del piacere va di pari passo invece con quello del dovere se si esercitano in esso i propri talenti con amore e passione.

Ai giovani bisogna inviare messaggi nell’educare, che diano “senso” alle loro vite e affiancarli al momento dell’inserimento nel mondo del lavoro, supportandoli con l’esercizio del mentoring.
Molte le riflessioni e le domande del pubblico, che hanno apprezzato moltissimo il tema, e gli stimoli ad approfondimenti ed ulteriori riflessioni.

Un brindisi, offerto dalla gentile padrona di casa Giovanna Santin, ha concluso il bellissimo incontro: per condividere e assaporare questo momento di “piacere” per la mente ed il corpo.

Antonietta Maria Di Paola




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