PORDENONE – Ha visto una numerosa partecipazione di socie FIDAPA pordenonesi, la visita a Villa Tiepolo Passi presso Carbonera (TV), svoltasi il 10 maggio, tra cui la Presidente reggente Maria Luisa Casucci.
Organizzata da Cristiana Cirielli, socia e donna impegnata su più fronti, la visita ha voluto godere della bellezza e della pregnanza storica e artistica di una delle tante Ville Venete, così vicine geograficamente e negli intrecci storici alla nostra provincia.
Preziosa guida il Conte Alberto Passi de Preposulo, proprietario e lì residente, con il racconto sempre dettagliato e simpaticamente intercalato da detti in veneziano, che ha aperto antiche pagine di Storia, di vita di popoli che hanno abitato le terre del Veneto, di Arte, attraverso i fasti e le cadute di Venezia e delle importanti famiglie, prima dei Tiepolo, a cui si deve la costruzione della Villa, e poi dei Valier e dei Passi, questi ultimi di origine bergamasca, su un territorio fondamentalmente agricolo e dedito al commercio, favorito dalla presenza di canali e dalla vicinanza della potente ed aristocratica Venezia.
Davvero interessante scoprire l’importanza del disegno architettonico della Villa, secondo gli stilemi di Vincenzo Scamozzi, allievo del Palladio, determinato dal connubio con il paesaggio e la natura, fonte non solo di bellezza ma di risorse economiche: le montagne, i canali d’acqua, la terraferma rigogliosa, lo sguardo ad Est verso il sorgere del sole.
Un racconto, quello di Alberto Passi, entusiasta, fiero, soprattutto nel narrare come si svolgesse la vita in una Villa Veneta, con il lavoro e la natura al centro, ed in cui i rapporti sociali ed umani tra padrone e servitù erano in simbiosi e dettati da un profondo rispetto reciproco.
Lo splendore del cielo azzurro ha fatto risaltare maggiormente il bianco palladiano della facciata principale dominante l’aristocratico e curatissimo giardino antistante, circondato da alberi secolari che si ergono maestosi e sicuri in un fitto parco, davvero rigoglioso in questa stagione primaverile.
Anche la sua chiesetta, immersa nel verde, ha rivissuto la sua antica atmosfera nei racconti di un Alberto Passi bambino, sempre mirati a ricreare un pezzo importante della storia della Villa.
Le due stanze visitate all’interno, una al piano basso ed una all’unico piano nobile, parlano di presenze del potere e dei fasti del Doge, di vita brulicante di commerci, politica, arte e “tanta luce”.
Una luce che dopo un periodo di decadenza delle Ville Venete, sta fortunatamente rivivendo una rinascita. Ad maiora semper!
Antonietta Maria Di Paola