PORDENONE – C’è anche la Serrmac Sas di Budoia, azienda conosciuta per la costruzione di trapani a colonna e maschiatrici, acquisita a seguito di fallimento, nel maxisequesto per la holding di camorra, ’ngrangheta e famiglia Casamonica.
Le organizzazioni mafiose sono arrivate, quindi, fino a Nord Est, operando sui “mercati” del fallimenti, per poter riciclare fiumi di denaro.
L’azienda di Pordenone è uno dei tanti beni sequestrati.
Il patrimonio, i bar «Pio Er Caffè» e «L’Angolo, d’Oro», la trattoria «Hostaria Sora Franca», locali a due passi dal Vaticano, 10 immobili, 43 tra società o imprese individuali, 45 tra aziende commerciali e cooperative, 30 veicoli, per un valore complessivo di 25 milioni di euro, è stato sequestrato su disposizione del Tribunale di Roma, sezione misure di prevenzione, a un nuovo gruppo criminale trasversale formato da esponenti della ’ndrangheta, della camorra e della famiglia sinti dei Casamonica.
Il quadro emerso dall’indagine che ha portato al sequestro «è quello di una vera e propria joint-venture criminale, eletta a sistematica fonte di profitto», attorno alla quale ruotano, oltre al traffico di stupefacenti, altre attività illecite, come usura, estorsioni, riciclaggio, falso, messe in atto anche in modo autonomo da ognuno.