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sabato , 21 Dicembre 2024

Assemblea generale CAA, focus sul capitale umano

GRADO – Si è conclusa con l’intervento del Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, l’Assemblea Generale di Confindustria Alto Adriatico, svoltasi a Palazzo dei Congressi di Grado e interamente dedicata al Capitale Umano.

Michelangelo Agrusti, Presidente CAA, che ha aperto i lavori motivando la scelta d’entrée del Bolero «perché questa musica ha sempre suscitato in me le parole passione, energia e sincronia, elementi fondamentali di chi fa impresa, elementi da tenere ben presenti e sempre insieme», ha salutato con particolare affetto gli oltre duecento ragazzi delle Università, degli ITS Academy e delle scuole superiori accompagnati da insegnanti e dirigenti. «Una presenza che ci onora», ha detto, soffermandosi a lungo sul Progetto Ghana. «La nostra – ha detto – è un’operazione che indica come si possa arrivare a un’immigrazione governata, razionale, un’iniziativa laicamente benedetta dal capo dello Stato, venuto con noi ad Accra, il 6 aprile, quand’abbiamo inaugurato, grazie anche alla straordinaria partnership con Umana, la Academy per le nostre imprese. Dove sono stati formati giovani destinati a funzioni sartoriali, come i saldatori delle navi.

E ai quali è stato insegnato l’italiano, l’altra grande barriera che impedisce l’integrazione. I ragazzi, quindici, sono arrivati ieri sera dopo un lunghissimo viaggio con complicazioni di natura burocratica e se oggi sono qui lo dobbiamo anche a Prefetto e Questore di Gorizia che si sono impegnati a fondo per un lieto fine. Li ho visti stamattina, avevano gli occhi lucidi, esprimevano la felicità di essere qui, dove desiderano effettivamente essere. Sono arrivati sugli aerei non con i barconi, con un contratto di lavoro in tasca, avendo già a disposizione un’abitazione». Il Presidente ha spiegato che questa è la prima volta, dall’entrata in vigore del decreto Cutro, in cui si realizza concretamente un progetto del genere. «Entro fine anno – ha annunciato – altri duecentocinquanta giovani saranno assunti dalle nostre imprese e per il 2025 questo numero è destinato a crescere ulteriormente».

Del Progetto Ghana ha parlato anche Massimiliano Fedriga, Presidente della Regione FVG che ha definito come «un modello virtuoso di migrazione scelta, accompagnata, controllata e che quando arriva in Italia gode di diritti».

Un’immigrazione «formata che può aiutare il nostro sistema produttivo e integrarsi nel nostro sistema sociale. Non è un’immigrazione subita, come quella che passa attraverso il Mediterraneo e la rotta balcanica, irregolare, ma che riusciamo a guidare. Non è una migrazione incontrollata e che crea tensioni sociali. Mi auguro – ha auspicato Fedriga – sia un modello espandibile a livello nazionale, anche con altri Paesi».

Luca Ciriani, Ministro per i Rapporti col Parlamento Ciriani, ha ribadito «la vicinanza del Governo alle imprese e agli imprenditori; conosco personalmente, provenendo da queste terre, cultura, sacrifico e impegno di chi fa il vostro mestiere.

E so bene – ha aggiunto – quanto il sistema economico-produttivo non guardi solo al profitto, che non voglio in alcun modo demonizzare: il progetto Ghana – ha spiegato – dimostra proprio questo mio assunto, dimostra la capacità di guardare oltre, al futuro che voi avete anticipato». Del progetto in Africa hanno parlato anche Alomatu Osei Agyeman Matilda, ministro plenipotenziario dell’ambasciata ghanese in Italia e Benedict Mensah, coordinatore Ghana Project per i Salesiani di Don Bosco in Ghana.

La prima ha rivolto un profondo ringraziamento a CAA «per aver effettivamente fornito ai nostri giovani le competenze pratiche per svolgere un ruolo importante nello sviluppo del nostro Paese» e alle imprese coinvolte «per l’altruismo che si aggiunge alla credibilità per la promozione e la mediazione nello sviluppo». Il secondo, che ha ugualmente ringraziato CAA e Fincantieri per questa importantissima collaborazione ha spiegato che «il Ghana è la porta d’accesso all’Africa, il mondo è in rapido cambiamento e ci impone di non lasciare indietro nessuno, abbiamo l’obbligo di lavorare e camminare tenendoci per mano».

Nel suo intervento l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Leonardo, Roberto Cingolani, ha sottolineato quanto l’innovazione evolve oggi in modo trasversale e con un dinamismo ed una velocità senza precedenti.

«Quando si parla di capitale umano» ha detto Cingolani «dobbiamo comprendere che l’adeguamento del modello culturale, così come la collaborazione tra privato e industria, o lo sviluppo della regolamentazione, devono avvenire in tempi molto rapidi». In risposta a tale scenario, Leonardo adotta un modello di gestione del capitale umano che punta su competenze evolutive: obiettivo non è solo attrarre nuove figure, ma anche sviluppare le competenze di chi opera già in azienda. Importanti i numeri 2023 dell’azienda: 1,3 milioni di ore di formazione e sviluppo professionale erogate ai più di 50.000 dipendenti, e assunzioni di 6.118 persone, per il 43% figure STEM, nell’ambito di un continuo sviluppo dell’ecosistema della formazione.

La Cyber Security, l’Intelligenza Artificiale Applicata e le Future Aircraft Technologies sono aree di importanza strategica. L’azienda investe pesantemente in settori come ingegneria elettronica e informatica, Quantum Technologies e HPC/Cloud/Big Data Technologies, competenze chiave per mantenere la propria leadership nel settore dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza. Leonardo punta ad essere un’azienda in cui l’innovazione è guidata dalle persone, dove l’AI è un potente abilitatore e partner fondamentale nella creazione di valore ma è il Capitale Umano che dovrà fare la differenza, alimentando l’innovazione e guidando il cambiamento.

Pierroberto Folgiero, AD e Direttore Generale del Gruppo Fincantieri, nella sua lectio dal titolo “Capitale umano e innovazione cantierabile: l’ingegnere umanista come chiave per il rinnovo industriale”, si è detto convinto che «la cultura che non si mangia, quella che ti dà la postura o ti aiuta a fare le domande, andrà rivalutata. Penso convintamente che nel modello di capitale umano del futuro ci sia anche la necessità di tornare non al sapere tecnico, che diventerà obsoleto, ma alla cultura per la cultura, alla conoscenza astratta. Penso, spero, che il baricentro si sposti.

Se siamo bravi ingegneri conosciuti in tutto il mondo è perché disponiamo di una cultura generale, classica. Voglio andare controcorrente: non penso che dovremmo tutti aumentare le competenze informatiche. Penso che dovremmo aumentare moltissimo le competenze etiche. Quella libertà che ti viene dalla cultura inutile. Questo è un passaggio importante». Parlando di Fincantieri al presente e futuro, Folgiero ha spiegato che l’azienda sta «rinnovando l’ingegneria anche con questo spin: l’abbiamo chiamato l’ingegnere umanista: sa fare le cose, sa far funzionare le cose, ma ha anche una visione astratta, una visione umanista di quello che sta succedendo.

L’altra grande sfida è la nuova manodopera e ce ne servirà moltissima: abbiamo un portafoglio record di più di 40 miliardi con un carico di lavoro molto profondo dentro i nostri cantieri fino al 2035. Questo ci dà forza. Parallelamente abbiamo bisogno di immaginarci cosa dovrà accadere nel mondo della manifattura e della manodopera per stare qui, tra dieci anni. Che fare, avendo fino al 2035? Non salvare la cantieristica, ma andare all’attacco, non difenderla e basta ma investire, ripensare i processi produttivi. In Fincantieri stiamo lavorando per convincere di nuovo il Paese che non è che se vai male a scuola ti mando in cantiere, semmai che la produzione è il lavoro del futuro». Folgiero, dopo essersi soffermato su altri progetti interni al Gruppo ha parlato di quelli esterni, «di voler creare all’estero bacini di competenze lavorando su una modalità di inserimento a lungo termine, che si prenda anche la responsabilità di seguire i lavoratori quando escono dal cantiere. Ecco perché, con grande piacere, sin dal primo momento, abbiamo collaborato con Confindustria Alto Adriatico».

Il Ministro Giuseppe Valditara, intervenuto da remoto, ha tra l’altro sottolineato il recente stanziamento di 55 milioni di euro per gli ITS aggiungendo che con l’avvio dell’anno scolastico è stata data forma a una significativa novità, «la sperimentazione della riforma dell’istruzione tecnico professionale, molto importante perché avvicina scuola e impresa, perché offre finalmente potenzialità occupazionali in tempi più rapidi cercando di colmare quel mismatch fra domanda di lavori tecnologicamente sviluppati e offerta da parte delle scuole, una riforma che dovrà essere sempre più incrementata e che dovrà poi entrare a regime perché questo è il futuro, il futuro della nostra scuola, quella tecnico-professionale in particolare, è quello di formare delle competenze che realizzino i talenti e le diverse abilità dei nostri giovani e che offrano alle nostre imprese una forte competitività».

Delle prospettive sul capitale umano in Friuli Venezia Giulia ha parlato Alessia Rosolen, assessore regionale al Lavoro, Formazione, Istruzione, Ricerca, Università e Famiglia, commentando numeri su mercato del lavoro e andamento demografico. «I dati sull’occupazione continuano a essere positivi: il 2023 si è chiuso col miglior tasso di sempre, il secondo numero di occupati più alto degli ultimi vent’anni.

Ottimi risultati anche in tema di disoccupazione. Lo scenario previsivo sui fabbisogni occupazionali, professionali e formativi in Fvg – ha però aggiunto – ci dice che nel triennio 2023-2027 le nostre imprese avranno bisogno di quasi 100mila lavoratori prevalentemente laureati, diplomati e persone con qualifica professionale. In FVG i profili necessari alle imprese risultano di difficile, e in alcuni casi impossibile, reperimento. Inoltre, la crisi demografica, il progressivo invecchiamento della popolazione e la fuga dei cervelli stanno mettendo in crisi il mondo produttivo.

Non colmerà questo fabbisogno, demografico e professionale, l’immigrazione: se il nostro riferimento continueranno a essere lavoratori senza le competenze richieste non faremo nulla di più che alimentare il dumping sociale e salariale. Serve invece un nuovo modello di integrazione che punti su formazione e competenze. Il Decreto Cutro è, in questo senso, una risposta. Il progetto di Confindustria AA che poggia proprio su queste basi, prevedendo una scuola di formazione in Ghana, la trovo un’iniziativa – così come definita dal Capo dello Stato – “esemplare, preziosa, lungimirante, e di straordinaria efficacia”. La partita del capitale umano – ha concluso Rosolen – si gioca su tre cardini: formazione, welfare territoriale e innovazione».

Le esperienze formative in Italia e all’estero sono state oggetto del dibattito internazionale di pre-chiusura dei lavori con Stefano Paleari, Consigliere del Ministro per l’attuazione del PNRR, Monica Poggio, AD Bayer Italia, Presidente AHK Italien e Vicepresidente di Assolombarda con delega a Università, Ricerca e Capitale Umano, Dalit Stauber, Direttore Generale del Ministero dell’Istruzione di Israele 2021-2023, Andrew Spannaus, giornalista e analista politico e Simone Hu, Responsabile del Campus Cinese della Italy China Council Foundation Academy.

Del progetto Ghana ha parlato anche la Presidente di Umana, Maria Raffaella Caprioglio definendolo «un programma di integrazione lavorativa e sociale che rappresenta un’esperienza inedita nel suo genere, un esempio di come attraverso la sinergia fra diversi partner, in Italia e all’estero, si possa dare risposta concreta alle imprese del territorio e al contempo costruire ricchezza per un’intera comunità.

Il progetto, che ci vede orgogliosamente partner di Confindustria Alto Adriatico, ha trovato la sua forma più concreta. Le persone arrivate qui in Italia – ha aggiunto – sono state selezionate da Umana e con Umana Forma, in collaborazione con i Salesiani di Don Bosco, hanno partecipato a un serrato programma di formazione professionale e civico-linguistica a Sunyani (Ghana) che continuerà ora nel nostro Paese. Sono i primi saldatori diplomati che saranno presto raggiunti dagli altri loro compagni nelle prossime settimane e inseriti fin da subito in aziende del Friuli Venezia Giulia partner del progetto con un contratto di lavoro in somministrazione, quelle stesse aziende che si sono fatte carico sia dei costi di trasferimento sia del loro alloggio. Un lavoro, certamente replicabile anche in altri contesti, che ha visto Umana con la sua Area Integrazione, CAA, l’Ispettoria Salesiana per l’Africa Occidentale Sud, VIS Ghana e le aziende italiane – ha concluso – lavorare per un obiettivo sfidante: costruire futuro per le imprese di questo territorio e dare una concreta opportunità di buona integrazione per nuovi cittadini del nostro Paese».

All’evento hanno collaborato, tra gli altri, Comune di Grado, Camera di Commercio Venezia Giulia Trieste Gorizia e Camera di Commercio di Pordenone-Udine e Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia.

Nel corso dell’Assemblea sono state consegnate sei borse di studio a due studenti per ognuno dei tre ITS di cui l’Associazione è socia, in memoria di Marco Camuccio, già Presidente dei Giovani Imprenditori CAA scomparso prematuramente nel 2022.

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