Aumenta il numero di giovani impiegati sul web

La rivoluzione della rete con la diffusione in massa dei social, specialmente grazie all’arrivo di potenti smartphone e di reti mobile di livello che permettono una fruizione di internet a chiunque possegga anche solo un telefono, ha dato vita a una nuova tendenza nel mondo del lavoro.

Complice deve essere stata anche la crisi economica, contemporanea alla massificazione della rete, fino a poco tempo prima un mondo dominato da una nicchia di utenti e di appassionati.

Proprio la crisi pare aver spostato migliaia di giovani verso la rete, l’assenza di lavoro, ha infatti portato moltissime persone a reinventarsi, cavalcando l’onda del web e delle sue innovazioni, e scoprendosi magari professionisti rari, desiderati da aziende e grandi compagnie.

Eccoci quindi di fronte a una ondata di nuove figure professionali, nate praticamente dal niente e capaci, forse, di andare a colmare quel gap che si è formato con la mancanza di lavoro nelle mansioni più classiche.

I giovani che lavorano sul web sono in costante crescita assieme ai vari mestieri e al valore commerciale e pubblicitario del mondo social, ma anche di siti e blog.

I mestieri del web

I mestieri del web sono moltissimi, dalla cura dell’immagine, alla produzione di contenuti, dai siti web alle app, passando per la gestione degli elementi informatici, senza dimenticare la sicurezza, altro campo che vanta migliaia di persone impiegate; per elencarne alcuni possiamo parlare della classica figura del blogger, evoluta ormai anche nella gestione di blog di terzi (specialmente brand/aziende). Ci sono poi i sempre più presenti copywriter che hanno trovato nella rete una nuova frontiera dedicata alla scrittura e alla scrittura SEO.

Non mancano figure professionali legate al mondo social, troviamo infatti nelle varie piattaforme, persone che vivono del proprio profilo, magari grazie a moltissime visualizzazioni e follower, così come curatori che si dedicano giorno per giorno a mantenere aggiornati profili aziendali e a migliorare le prestazioni social di persone e attività. Ci sono poi gli youtubers e i business legati al mondo video, basati principalmente su visualizzazioni youtube, vendita di prodotti e, anche in questo caso, cura di canali per conto di negozi, brand e attività varie.

Una galassia multiforme dove troviamo sia persone che si limitano a arrotondare un buono stipendio già presente (o a cercare di colmare una situazione di disoccupazione), che veri e propri professionisti con partita IVA che si dedicano al mondo web ottenendo anche stipendi di livello.

Una vera e propria nuova realtà che comprende anche moltissime altre figure. Basti parlare del ruolo dei programmatori che si ritrovano soverchiati di contratti freelance per produzione di applicazioni, plugin e gestione di siti e prodotti internet, così come i grafici, figura diventata fondamentale in un mercato che ha fatto delle immagini la sua caratteristica più forte, senza dimenticare la necessità di un comparto grafico accattivante per qualsiasi applicazione o sito che si voglia mettere sul mercato.

Un mondo nuovo

È difficile fare delle stime precise di questa nuova realtà che è entrata di prepotenza anche nel nostro paese. La liquidità del mercato, infatti, vede i professionisti lavorare per le attività più disparate, prestazioni quindi che riguardano spesso l’estero ma che sono vive e presenti anche in Italia. Moltissime sono le web agency, nate e cresciute negli ultimi anni e diffusesi a macchia d’olio specialmente nelle grandi città e nel cuore pulsante dell’editoria e del giornalismo, come Milano o Roma. Anche il giornalismo stesso ha cambiato faccia negli ultimi anni con la figura del newser e le redazioni web che hanno dato vita a una informazione differente, a volte controversa (come il caso delle fake news o l’infinità di siti che si limitano a fotocopiare informazioni prese da canali principali).
Una realtà in costante mutazione che vede anche i principali siti di informazione puntare, spesso, più al miglioramento della loro posizione e ai possibili click ottenibili (e relativi guadagni tramite sponsor), che a fornire informazioni secondo una precisa linea editoriale. Le news si sono poi spostate su Facebook, nel nostro paese in maniera ridotta rispetto agli USA, dove buona parte delle persone si informa attraverso i social; anche qua prende piede la figura di chi scrive le notizie, chi le gestisce e chi organizza campagne facebook per massimizzare i profitti, ottenere più Click e più follower in un meccanismo volto alla crescita costante.

Un bene o un male?

La realtà dei fatti è che ci troviamo di fronte a un fenomeno nuovo, una possibile bolla o forse un’occasione di guadagno e di rivalutazione del lavoro personale in una realtà che tende sempre di più all’automazione.

Il mondo di oggi è fatto di persone che aprono un canale Youtube, scoprono di piacere alla gente e in poco tempo si ritrovano a guadagnare uno stipendio, a volte anche cifre altissime, semplicemente facendo quello che amano, con grande professionalità e dedizione, ma esattamente quello che amano. Allo stesso modo nascono esperti del web, formati semplicemente con l’esperienza e cogliendo al volo ogni novità, persone che scavalcano plurilaureati e, sulla carta, esperti di marketing, incapaci però di sfruttare a capire a pieno la nuova faccia del mercato.

Il web, sotto ogni punto di vista, è una realtà nuova e dinamica capace di creare fenomeni inaspettati, situazioni che si sviluppano a una velocità incredibile e che diventano realtà consolidate in pochissimo tempo. Fino a poco tempo fa buona parte delle persone ignorava anche cosa fosse la SEO, adesso si trovano centinaia di richieste per esperti SEO, esperti di una materia nuova e in costante mutazione, esperti che necessitano tenersi aggiornati giorno per giorno per tenere alto il livello del loro lavoro e non soccombere alle nuove leve.

Gli effetti di questa tendenza si vedranno sul lungo termine, sicuramente per il momento, il web sta funzionando non solo come potente strumento di marketing, ma anche come ammortizzatore sociale, capace di offrire un lavoro a persone, magari estremamente preparate, ma tagliate fuori da un mercato oramai vecchio, mal strutturato e dove troppo spesso conta più una conoscenza che un curriculum di livello.




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