Proprietario di un’azienda che allestisce stand in case e negozi, padre di due figli e appassionato di poker – un’attività a cui dedicarsi esclusivamente nei pochi stralci di tempo libero. Questo è il curriculum vitae di David Bravin, o almeno lo era fino al luglio 2014, quando si presentò per la prima volta alle World Series of Poker di Las Vegas dopo solo tre anni di esperienza sul tappeto verde. Non solo l’allora 40enne di Pordenone è riuscito a viaggiare oltreoceano per prendere parte a questo celebre evento – solo un sogno per i più – ma ha anche ottenuto risultati che lo hanno reso una leggenda del poker in Italia.
La qualificazione alle SWOP di Las Vegas
Il punto di partenza del avventura di David Bravin negli Stati Uniti è stato il DEX “Special Vegas”, tenutosi nel giugno del 2014 a Nova Gorica, in Slovenia. Il primo premio di questo torneo di qualificazione consisteva in due soli biglietti di accesso alle WSOP. Così, con 4 left, i giocatori rimasti – tra cui proprio David – decisero di non sfidare troppo la sorte. Sapendo che le combinazioni del poker possono essere piuttosto sfortunate, decisero di ridurre il montepremi in denaro pur di poter partecipare tutti all’evento #60 di Las Vegas. Quella che si dice una partenza senza troppe pretese.
L’esperienza di Las Vegas
A fronte di una spesa di soli 300 euro, Bravin è atterrato in Nevada pronto a sfidare altri oltre 2.500 giocatori provenienti da ogni parte del mondo e pronti a tutto per portare a casa una fetta del montepremi da oltre 3.4 milioni di dollari – oltre che, naturalmente, il titolo di campione. Compagni di viaggio: i colleghi dell’Italian Poker Team delle Italian Series of Poker – ISOP. Il player pordenonese ha superato ogni aspettativa, chiudendo la seconda giornata con uno stack da 693.000 chip e assicurandosi il premio minimo di 17.577 dollari. Vedendosi abbandonato dagli altri quattro connazionali – esclusi sebbene tutti in the money – Bravin si è trovato ad affrontare i migliori 23 giocatori rimasti in gara. Accedendo al final table – un No Limit Hold’em da 1.500 dollari di buy in di cui è anche stato seppur brevemente primo in classifica – il friulano aveva tutte le carte in regola per sconfiggere gli ultimi nove sfidanti e ambire al tanto desiderato braccialetto.
La classifica finale delle SWOP
L’avventura di Bravin si è conclusa con un meritato sesto posto: un grande successo guardando a ritroso con gli occhi della ragione e considerando il numero di partecipanti, ma capace di lasciare un po’ di amaro in bocca nell’immediato. Il torneo si è concluso con un’accesissima sfida che ha visto protagonisti i due statunitensi Salman Jaddi e Brandon Hall, con quest’ultimo sconfitto heads-up dopo una partita di cinque ore. Il premio finale: 614.248 dollari. Seppure non abbia raggiunto il podio, Bravin è comunque riuscito non solo a portarsi a casa un montepremi del valore di 105.185 dollari, ma anche i complimenti dei numeri uno del poker – un riconoscimento forse di valore ancora superiore quando si pensa che si trattava del suo primo SWOP.
Dopo le SWOP di Las Vegas
L’ottimo risultato ottenuto da Bravin non è stato che l’inizio di un sogno, trasformando il friulano in punto fermo del poker italiano e dei frequentatori dei casinò online. Dopo il Nevada, Bravin è tornato infatti a Nova Gorica per prendere parte all’ISOP organizzato al Casinò Perla. Anche in questa occasione, non ha deluso le aspettative, riuscendo a ottenere il titolo di campione italiano nell’edizione 2015 dell’evento. Altri ottimi risultati sono stati ottenuti al Deepstack Extravaganza III di Las Vegas nel luglio 2017 e all’Italian Poker Open di Sanremo nel maggio 2019, dove si è aggiudicato rispettivamente 14.020 dollari e 14.826 dollari raggiungendo in entrambe le competizioni il terzo gradino del podio.
Il futuro di David Bravin
Per quanto difficile sia superare i risultati di una carriera iniziata con il botto, David Bravin continua a mantenere vivo il sogno degli appassionati di poker di tutta Italia, dimostrando quanto anche i sogni, a volte, possano trasformarsi in realtà, anzi professione. I suoi tentativi di superare la sesta posizione ottenuta alle WSOP di Las Vegas lo vedono impegnato nel prossimo futuro in competizioni online organizzate a livello mondiale. Dal Brasile all’Irlanda, passando per la Russia e l’Estonia, vuole dimostrare al mondo che c’è vita dopo Las Vegas.