Come funzionano i Compro auto incidentate

Le auto incidentate rappresentano la nuova frontiera del business automobilistico: se sino a qualche tempo fa erano quelle usate a costituire un piatto invitante, ora anche le vetture che hanno subìto un incidente più o meno grave sono molto gettonate dai servizi di acquisto del settore. Anche in questo caso chi intende venderne una deve fare attenzione nella scelta di un interlocutore affidabile.

Compro auto incidentate: di cosa si tratta

Per compro auto incidentate si intendono intermediari, soggetti fisici o società costituite allo scopo, ed ancora concessionarie tradizionali alla ricerca di affari alternativi, in un momento in cui la loro attività principale è frenata dalla pandemia di coronavirus.

In un caso o nell’altro, il fine è lo stesso: l’acquisto di vetture di qualsiasi natura, vittime di incidenti, fuse o comunque non più marcianti. Non di rado sono accettate anche vetture con moltissimi chilometri percorsi o sulle quali penda un fermo amministrativo. Oggi sul mercato sono diverse le attività di questo genere (per visionare un esempio, clicca qui).

Compro auto incidentate: come funziona il servizio

Chi decide di cedere la propria auto per questa via, si deve sottoporre ad un iter procedurale standard che parte da una analisi della vettura da parte dell’intermediario e, sulla base di quanto constatato, sulla formulazione di un’offerta. Non gli resta quindi che dare il benestare alla contropartita proposta per chiudere in un arco di tempo molto rapido la trattativa.

A quel punto sarà l’acquirente a decidere cosa fare dell’auto, con due possibili alternative: esportarla per vendere i pezzi di ricambio, oppure decidere di rimetterla a nuovo e venderla alla stregua di un’auto usata.

Attenzione a scegliere un servizio affidabile

Per chi è entrato nell’ottica di vendere la sua auto incidentata il problema vero è rappresentato dalla scelta di una controparte in grado di fornire reali garanzie. Anche questo settore pieno di rischi, molti privati si sono introdotti nel business operando senza neanche possedere i requisiti per poterlo fare.

I problemi maggiori sono riferiti al pagamento: quando si arriva al punto focale della trattativa, può accadere che la cifra concordata tocchi la fatidica soglia dei 3mila euro. Ovvero quella che prevede il pagamento non più in contanti, ma con mezzi tracciabili, quindi assegno o bonifico bancario.

Non seguire questa via può esporre al reato di riciclaggio. Mentre nel caso dell’utilizzo dei contanti il rischio è quello di essere pagati con banconote contraffatte. Inoltre si deve essere sicuri che la controparte provveda regolarmente alle pratiche per il passaggio di proprietà, tramite un ufficio ACI.

Anche in questo caso si deve vigilare affinché tutto vada regolarmente a termine, evitando di prestare il fianco ad una operazione illegale.




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