Consegnato a Luciano Fontana il premio CA “Testimoni della Storia”

TRIESTE – «Cerchiamo ogni giorno di costruire un giornale che tutti gli italiani possano leggere: non uno specchio in cui ritrovare le proprie convinzioni, ma un giornale che possa aprire orizzonti, offrire nuovi punti di vista»: lo ha dichiarato oggi a Trieste il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, ricevendo il Premio Crédit Agricole Testimoni della Storia, promosso nell’ambito di Link Mediafestival.

«Un riconoscimento – ha spiegato ancora il direttore Fontana – che è motivo di particolare orgoglio e felicità, e rafforza l’impegno quotidiano del giornale per il perseguimento degli obiettivi indicati nelle motivazioni: l’equilibrio, la correttezza e l’onestà quali punti cardinali cui si deve affidare chi fa informazione nel delicato momento che stiamo attraversando».

Promosso da Link su impulso di Crédit Agricole Italia in sinergia con pordenonelegge, il Premio Testimoni della Storia festeggia quest’anno la sua 12^ edizione, introdotta nella Sala Ridotto del Teatro Verdi dal direttore editoriale di Link Mediafestival Giovanni Marzini, alla presenza della responsabile Relazioni esterne Crédit Agricole Elisabetta Usuelli.

A dialogare con il direttore del Corriere della Sera, dopo la cerimonia di consegna del Premio, Link ha chiamato una delle voci più note e autorevoli dell’informazione pubblica italiana, la corrispondente Rai da Parigi Giovanna Botteri: proprio a Trieste è stata annunciata una prestigiosa novità che la riguarda, il conferimento della Legione d’Onore per meriti culturali da parte del presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, sarà consegnata alla giornalista entro l’anno dall’architetto Renzo Piano.

I temi della più incandescente attualità in rapporto al ruolo e al peso del racconto giornalistico sono stati al centro della conversazione fra Luciano Fontana e Giovanna Botteri: nelle ore in cui Israele ha avviato l’avanzata di terra a Gaza, inevitabile domandarsi come si può raccontare quanto sta accadendo senza essere sul campo: «Il nostro compito è raccontare la verità, osservare la realtà per quella che è cercando di interpretare anche le cose che non possiamo vedere – ha spiegato Fontana – Un bravo giornalista, come il nostro inviato di guerra Lorenzo Cremonesi, ha fonti che gli permettono di raccontare quanto sta accadendo a Gaza, ed esiste una articolata varietà di fonti che trasmettono dall’interno della striscia. Se c’è onestà intellettuale e si fa con coscienza il proprio lavoro si può raccontare con imparzialità quello che sta succedendo.

Certo il 7 ottobre è accaduto qualcosa di inaudito, non un atto di guerra ma una azione terroristica di massa che ha mirato deliberatamente a eliminare donne, bambini e uomini perché ebrei. Sulla reazione è necessaria la misura giusta rispetto ai propri obiettivi, dal mio punto di vista quello di sradicare il terrorismo di Hamas, Israele dovrà tenerne conto».

A proposito di terrorismo, il pensiero corre all’abolizione di Schengen e alla chiusura delle frontiere di questi giorni, e il direttore Luciano Fontana ha commentato: «penso che le organizzazioni terroristiche strutturate non utilizzino l’emigrazione irregolare, quindi i barconi o la rotta balcanica, e che ci siano piuttosto alcune persone entrate in questo modo che possono poi intraprendere percorsi di radicalizzazione.

Personalmente considero l’apertura delle frontiere motivo di orgoglio e impegno per costruire un’Europa unita e spero che l’abolizione di Schengen possa essere superata nel breve».




Condividi